enej gala/abaco



enej gala

abaco, installazione, legno, acciaio, pasta modellabile, tessuti, poliuretano espanso, oggetti
trovati alla Batteria Castello, orientalite, vinavil, acrilico, dimensioni variabili, 2018

Una grande installazione site-specific, tripartita, si snoda in una delle salette in fuga, entra ed esce
dai muri, sprofonda nella cisterna dell’acqua. Sinuosi corpi plastici agglomerati prendono lo spazio.
Le sculture sono realizzate assemblando oggetti trovati e modificati e dipinti in Batteria Castello, la
cava-officina del Colle di Monte Ricco.
Il lavoro si svolge come un calcolo irrisolto, attraverso la somma delle azioni e delle relazioni poste
da chi ci ha preceduti (Romano Tabacchi).
Sottraendosi dalla forma regolare di un abaco, l’opera diventa protagonista di un equilibrio
capriccioso. L’insieme si risolve in un’equazione di pieni e vuoti, che sfruttano ogni presenza per
alimentare la propria definizione. Gli spettatori vengono inglobati da questa natura poliedrica, che
si serve di loro per rimanere in moto. La situazione suggerisce che solamente una piccola parte di
una struttura piu ampia sia stata resa visibile, alla base delle aggregazioni si trova un principio
d’incontro. Un incontro avvenuto in ritardo, rispetto all’azione svoltasi qui, a ciò che è stato prima
(vita, lavoro). Questa stessa opera composita, di materia e di tempo, viene ora scoperta, in un
momento ulteriore, dalle persone che la guardano, e che forse la toccano. Non giace: è in
curvatura.

opera in:
brain-tooling
a cura di gianluca d’incà levis, riccardo caldura, petra cason
forte di monte ricco
30 giugno – 30 ottobre 2018