principio di sospensione ll (trieste)


daniela di maro 
principio di sospensione ll
video, 20′ 02”, 2013

principio di sospensione, part ll è la prosecuzione di un frammento d’opera presentato a casso, all’interno del corpo principale di mostra, e un ulteriore approfondimento del ragionamento volto ad esplorare la relazione tra il tempo e lo spazio. in questo aquario, al cui interno il tempo sembra essersi fermato, lo spazio viene riattivato dall’artista attraverso un percorso empatico, a metà tra esplorazione e visione onirica, col fine di riportare in vita la memoria delle creature. come un grande organismo vivente che necessita dell’acqua per sopravvivere, l’aquario è un ambiente fluido, liquido, ricco di storia e di percorsi nascosti e inaccessibili ai visitatori. agli occhi dell’artista questo ambiente è un involucro magico, poiché nasconde al suo interno luoghi inconsueti dove tutto può accadere e dove non c’è spazio per il silenzio. come una grande macchina l’aquario è in costante attività perché, ciclicamente, preleva l’acqua dal mare che, dalla torre dell’orologio, viene fatta scorrer giù, fino alle vasche. come un organismo ha in sé l’atmosfera degli abissi, si lascia regolare dalle maree, ed è in grado di interrompere il ciclo del tempo, annullandone ogni durata. esplorandone la complessità, l’artista ha lavorato sulla sua memoria, andando alla ricerca di quel tempo sospeso che permette di incontrare creature invisibili ma presenti, e di percepire sensazioni ancestrali, qui narrate traverso intensi bagliori luminosi. in principio di sospensione, part ii l’artista racconta una storia, data da un continuo alternarsi di immagini visionarie mute – prive di sonoro – e narrative, dove il frastuono reale dei macchinari all’opera riconduce il visitatore al tempo presente.

opera inserita in
upokeimenon (sott’acque)
a cura di gianluca d’incà levis
in collaborazione con michela lupieri
civico aquario marino di trieste
28 settembre – 03 novembre 2013