Esiti del concorso Twocalls

 

Gli esiti del Concorso Artistico Internazionale Two calls for Vajont sono il risultato dall’incrocio delle short list fornite dai giurati del Contest, visionate dal Comitato di selezione di Dolomiti Contemporanee.
Alcuni giurati hanno avanzato alcune proposte relative alla struttura stessa e agli obiettivi del Concorso e alle sue prossime sue fasi.
Tali proposte verranno discusse nelle prossime settimane.

Qui di seguito la lista integrale dei progetti nominati dai giurati, che sono partiti dal nucleo di progetti preselezionati dal Comitato interno del Concorso e quindi pubblicati on-line lo scorso maggio (75 i progetti selezionati come finalisti, sui 173 pervenuti: 48 per line, 27 per wall):

artisti nominati a call for a line:
A12
Carlo Alberto Andreasi
Marta Allegri
Michele Bazzana
Stefano Cagol
Simone Cametti
Luca Chiesura
Cozzarini / Tutta
Giulio Crosara
Alessandro Dal Pont
Flavio Favelli
Dimitri Giannina
Le Dantec / Grazioli
Sandra Hauser
Clara Luiselli
Serena Marzari
Moradavaga
Moras / Nan
Andrea Nacciarriti
Tiziana Pers
Silvia Vendramel
Alex Zanella
Virginia Zanetti

artisti nominati a call for a wall:
Monica Biancardi
Simone Cametti
Alessandro Dal Pont
Dimitri Giannina
Dario Imbo
Kindergarten
Petripaselli
Studio emfa
Maya Zignone

Artisti nominati Premio Speciale Line:
Marco Andrighetto
Le Dantec / Grazioli
Clara Luiselli
Pierluigi Slis
Manuel Urrazza
Zanotto / Piantoni

Artisti nominati Premio Speciale Wall:
Colora
Monica Biancardi
Daniela Di Maro
Isabella Pers

 


Incrociando le short list, si è giunti ad individuare queste due rose di progetti finalisti:

Line: Nacciarriti, Marzari, Crosara, Giannina, Bazzana, Cozzarini, Zanetti, Pers, Favelli, A12, Allegri, Moradavaga, Zanella, Cametti, Hauser, Cagol, Nan/Moras, Vendramel, Dal Pont, Chiesura.
Special Prize Line: Urrazza, Zanotto/Piantoni, Andrighetto, Le Dantec, Luiselli, Slis.

Wall: Cametti, Giannina, Dal Pont, Petripaselli, Pers, Kindergarten, Daniela Di Maro, Colora.
Special Prize Wall: Biancardi, Pers, Di Maro.

 

I risultati dell’incrocio delle votazioni sono i seguenti:

Progetto vincitore a call for a line: Andrea Nacciarriti, con “90°cw“.

Progetto vincitore a call for a wall: Dimitri Giannina con “remrite/rewrite“.

Progetto vincitore Premio Speciale DC-Acqua Dolomia line: Mahatsanga Le Dantec/Micol Grazioli, con “tra le linee“.

Progetto vincitore Premio Speciale DC-Acqua Dolomia wall: ex aequo Daniela Di Maro, con “riflessione estatica“, e Monica Biancardi, con “ritratti“.

 

Prosequio di Twocalls – nota di Gianluca D’Incà Levis, curatore di Dolomiti Contemporanee, ideatore del Concorso.

Inizierà ora la fase di avvicinamento alla realizzazione delle opere vincitrici, con tutte le verifiche ed i passaggi necessari dal punto di vista tecnico-amministrativo, alla calendarizzazione e realizzazione dei cantieri esecutivi, che prevedono la partecipazione dei main-partner del progetto (Enel, Acqua Dolomia, Neonlauro).

Il Concorso Two calls non termina qui.
Il Concorso two calls è consistito, consiste, continuerà a consistere, in una piattaforma mobile di azione culturale critica, di osservazione e interazione responsabile, di proposta e rivalutazione, dell’area del vajont.

La piattaforma è condivisa, ed agita, dalle persone che, attribuendo valore all’approccio e alla sensibilità del contemporaneo, ritengono che sia possibile sempre, e necessario, ripensare al significato di cose, luoghi, paesaggi, per ridefinirli costantemente, nel presente, nutrendoli dei materiali passati e degli stimoli a muovere verso un futuro che deve essere ad ogni istante edificato, con attenzione e cura e slancio.

La funzione principale del Concorso Twocalls non è stata quella di individuare due opere da realizzare sulla diga del vajont e sulla facciata dello spazio di casso.
L’obiettivo principale, sin dall’inizio, è stato quello di condividere un percorso, di avviare un processo culturale, che sapesse rimettere in circolazione le energie dell’uomo, che violasse il confine d’inerzia imposto all’uomo in questa terra da un lutto gravissimo e paralizzante, che dichiarasse la volontà e la necessità di non ammettere mai la definitiva cristallizzazione, nel male o nel bene, di un paesaggio umano, sociale, storico, in un’unica immagine statica, che come tale, sarebbe un’immagine di morte, una sentenza, un epitaffio.
Il Concorso serve dunque a rigenerare culturalmente un’area atrofica, portando al suo interno i pensieri, le idee, le esplicazioni, i concetti, le parole e le immagini, di chi ha il coraggio di affrontare un luogo, ed una storia, tanto drammatici, rifiutandosi di considerare questa terra arsa per sempre.

Rispetto a questa volontà-necessità di muovere lo spazio del vajont, dolomiti contemporanee intende portare Twocalls ad una fase ulteriore, traverto la quale si continuerà ad alimentare la riflessione su questo paesaggio della crisi, sulla sua umanità, sul suo presente e futuro.

Le opere indicate nel giudizio, saranno realizzate e premiate.
Ma con questo non sarà esaurito il potenziale del progetto, che si vuole mantenere in vita, riprocessandolo.

Il Concorso stesso, nei 18 mesi del suo svolgimento, ha mostrato, ed accresciuto, il proprio senso, definendosi progressivamente, e creando una nuova immagine del vajont.
Il Concorso si è nutrito delle riflessioni, delle idee e delle forme dei 180 artisti che vi hanno partecipato, e di tutti quelli che vi hanno ragionato, lavorato, scritto.
L’immagine del Concorso non è sintetizzata nelle due opere vincitrici, nonm coincide con esse sole, ma con l’intera massa dei processi di pensiero ed azione che al suo interno si sono sviluppati, e che costituiscono un testo, un libro stampato per immagini ed aperto, una geneaologia critica, un attivatore di processi interattivi, un laboratorio socio-culturale, un corpus gnoseologico e poietico al tempo stesso.

Tra le riflessioni che in questi mesi si state intavolate, anche all’interno della Giuria del Concorso, alcune in particolare riguardano a call for a line.

Alcuni progetti (Dal Pont, Moras/Nan, Cagol, Giannina, Bazzana, ed anche Pers, Allegri, Vendramel, Hauser, come altri che hanno previsto l’impiego del video), presentano caratteristiche formali e processi d’idea interessanti, che sembrano però suggerire la possibilità di una presenza o allestimento temporanei, non permanenti -ed in alcuni casi performativi- sulla Diga.

La riflessione intavolata a questo punto verte sulla possibilità che essi possano entrare in un programma di avvicendamenti d’opere sulla Diga, ciò che consentirebbe di continuare a nutrire il cantiere di Twocalls nei prossimi anni.
Ciò sarà possibile, in primo luogo, se dolomiti contemporanee continuerà a lavorare in questo luogo.
L’idea di un festival di arte pubblica e performativa (la linea mobile), che continui ad avere la diga e l’area del vajont per cantiere, è quella che va prendendo corpo.
La manutenzione della Diga (della sua identità: la manutenzione culturale), è più importante della definizione di un progetto-oggetto univoco.
La manutenzione è una pratica costante. Il processo è più importante dell’opera.
La cultura è un processo continuo, d’apertura, e non un’asserzione definitiva.
Il Concorso stesso, come diciamo, è consistito in una piattaforma culturale di riflessione sul Vajont e sul significato della prassi artistica e della public-art in questo contesto assolutamente peculiare.
Questa riflessione, che si apre ora, verrà condivisa con tutti coloro che hanno partecipato al Concorso, che, mentre ci si prepara a realizzare le opere votate, comincia dunque subito a ridefinire sé stesso, per rimanere vivo.

 

 

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