26 febbraio 2021

Venerdì 26 febbraio 2021, ore 10:00-12:00, panel webinar: Two Calls for Vajont, Concorso Artistico Internazionale: fase _restart.L’arte pubblica come pratica rigeneratrice per paesaggio e territori.  Il Concorso Artistico Internazionale Two Calls for Vajont è stato lanciato da Dolomiti Contemporanee nel 2014. Ora, grazie ad una collaborazione con l’Associazione Culturale ETRAR.T.E. (Rinascita Territoriale Espressiva), con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, il Concorso viene riattivato, ed entra nella fase finale, che dovrà condurre alla realizzazione delle opere vincitrici (90° cw, Andrea Nacciarriti; Remrite/rewrite, Dimitri
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30 gennaio 2021

Sabato 31 luglio 2021 apriamo la VACCANZA.VACCANZA – The Mountain Tropical Experience, è la gran mostra di Fondazione Malutta con Dolomiti Contemporanee a nello Spazio di Casso al Vajont. Inauguriamo alle 17.00, probabilmente scravazza, sempre il sole volete? pulirsi i piedi. Con noi ci saranno anche Giuseppe De Benedictis, Francesco Peccolo (tem_plate, performance, alle 18.00), e Paolo Guzzon (bomba tropical, dj set, dalle 18.30 in poi). A mettere i suoni varii che faran vibrare lo spazio, e il Toc. — Giuseppe De Benedictis, Francesco PeccoloTem_Plate (performance, ore 18.00) Farina, acqua, sale e lievito. Si impasta il tutto e si
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20 novembre 2020

venerdì 20 novembre 2020, dalle ore 16:00, dolomiti contemporanee partecipa alla web-conference riuso del moderno due. territorio, progetto, futuro e qualità. sguardi e modalità operative per un rinnovato impegno civile degli architetti. l’intervento di G. D’Incà Levis s’intitola: Dolomiti Contemporanee, un approccio critico al riuso del patrimonio. in continuità con la prima edizione dell’iniziativa riuso del moderno svolta a rimini nel 2019, che ha visto affrontare l’attuale problematica del riuso alla luce di un rinnovato confronto critico sul ruolo futuro degli architetti nella nostra società, e tenendo ben salda la prospettiva operativa
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18 novembre 2020

    mercoledì 18 novembre 2020, dolomiti contemporanee partecipa al convegno online promosso dalla fondazione courmayeur mont blanc alpi partecipate. montagne in mostra. L’intervento di g. d’incà levis, ideatore e curatore di dolomiti contemporanee, è intitolato dolomiti contemporanee, una strategia creativa di riattivazione per il patrimonio e i territori.l’incontro è previsto alle ore 17.30 di mercoledì 18 novembre. il convegno si occupa dell’ambiente montano come luogo di coinvolgimento culturale. il carattere laboratoriale delle alpi facilita gli approcci culturali della contemporaneità e il convegno, con una nuova
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13 ottobre 2020

  Martedì 13 ottobre 2020, dalle ore 17:00, Dolomiti Contemporanee partecipa alla Web-conference di FEEM Fondazione Eni Enrico Mattei Quale visione di sostenibilità per i territori montani? Voci dal territorio.L’Università degli Studi di Verona, Dipartimento di Scienze Economiche e la Fondazione Eni Enrico Mattei, nell’ambito del progetto di ricerca Quale sostenibilità per le aree montane in Italia?, hanno lanciato la call Quale visione di sostenibilità per i territori montani? Voci dal territorio.Il progetto mette al centro l’importanza di uno scambio attivo tra sapere esperto e sapere locale e propone un dialogo innovativo sulla visione del territorio tra
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18 luglio 2020

  Dolomiti Contemporanee è una delle Bandiere Verdi del Rapporto Carovana delle Alpi 2020 di Legambiente 2020, che premia “pratiche innovative ed esperienze di qualità ambientale e culturale nei territori montani“.19 le Bandiere assegnate nell’arco alpino, tra Piemonte e Friuli Venezia Giulia. 12 le Bandiere Nere che segnalano le lacerazioni del tessuto alpino. “I vessilli sono stati assegnati ad attività imprenditoriali, associazioni, comunità, consorzi, Comuni e Regioni dell’arco alpino, distintisi in positivo o in negativo in tema di sostenibilità. Non più semplici frammenti di montagna, ma tasselli di un mosaico ampio e
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15 aprile 2020

  Mercoledì 15 aprile 2020 Dolomiti Contemporanee partecipa a un incontro in remoto incentrato sul tema della riattivazione dei territori montani e abbandonati. L’incontro fa parte dei Laboratori di innovazione per la rigenerazione di spazi dismessi.Ricerca e incontri sono organizzati da Fondazione CRC e Fondazione Fitzcarraldo.  DC sarà uno dei casi presentati. Delineeremo alcuni degli elementi alla base della nostra ricerca e politica di rigenerazione.   Con: Gaia Amerio, Roberto Albano, Elena Bottasso, Giorgio Ferraris Roberto, Antonio De Rossi, Luca Dal Pozzolo. Il Quaderno 37 è realizzato da Fondazione CRC in collaborazione con Fondazione
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9 aprile 2020

La Casa Editrice Tabacco è partner di Dolomiti Contemporanee dal 2011. La montagna è un ambiente eccezionale, e complesso.Per affrontarla, bisognerebbe conoscerla.A meno che non si pensi d’andarci solo alla “vien come viene”, senza saperne nulla, guidati dal Fato.Sugli impianti e poi via al ristorante, sole al terrazzo panoramico, e dappertutto, sempre e solo, le benedette tre cime.Conoscere le cose è meglio che passarci attraverso orbati e inconsapevoli, o no?E allora, una delle cose da fare, per entrare negli ambienti e capirli, per preparare le escursioni, è cavarsi i mocassini e procurarsi una carta, studiarla e imparare a leggerla.
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1 novembre 2019

  Non si interrompe il filo (corda) che lega DC a Palermo: tutta questa croda calda nell’isola, che amiamo. Dal 6 novembre all’8 dicembre 2019 si svolgerà a Palermo Übermauer, la seconda edizione di BAM-Biennale Arcipelago Mediterraneo, con un core program a cura della Fondazione Merz, di European Alternatives e con una sezione BAM – Palermo con iniziative frutto della sinergia con le istituzioni culturali della città.BAM è un festival internazionale di teatro, musica e arti visive dedicato ai popoli e alle culture dei Paesi che si affacciano sul mare, incentrato sulle tematiche dell’accoglienza e del dialogo. Palermo continua
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22 ottobre 2019

Venerdì 25 ottobre 2019, Dolomiti Contemporanee ospita il workshop Dopo Vaia: agricoltura in montagna e cambiamento climatico.Si tratta di un’iniziativa della Fondazione Dolomiti Unesco in sinergia con Ufficio Biodiversità della Regione Friuli Venezia Giulia.Uno specifico approfondimento tematico su un aspetto connesso a Tempesta Vaia, si sviluppa dunque attraverso questo workshop, che si svolge al Nuovo Spazio di Casso venerdì 25 ottobre, dalle ore 15.00 alle ore 18.00.Nell’ambito dell’iniziativa Dolomiti Days, e in seguito ai risultati emersi dal progetto Prodotti e produttori di qualità delle Dolomiti Patrimonio mondiale UNESCO patrocinato dalla
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cristopher (per una curatela ungulata)

9 giugno 2015
all’improvviso, appena seppellito lee, arriva il nuovo vampiro (beata prole: sugge l’insugghiabile): cristopher (#cristopherdeer).
anchedetto christo.
la madre, che conosco da un anno, e conosce bene me, non torna.
abbandono di primipara? non lo so, a quel punto non so ancora nulla.
qualcuno ipotizza addirittura che lei l’abbia voluto a me affidare.
ne dicon d’ogni sorta.

le prime cose sui cervi inizio ad impararle da quel preciso momento.
sono un curatore, assorbito da molti progetti culturali e artistici complessi, non ho tempo per altro.
ma ora vivo in questo bosco, a borca di cadore.
nell’ex villaggio eni, dove nel 2014 ho attivato progettoborca, una delle piattaforme di rigenerazione di dolomiti contemporanee.
e qui, da almeno 10 mesi, con la carne frolla nutro la volpe, nel punto esatto in cui ora sta raggomitolato pròno lui (foto 2, una delle primissime).


se dunque, alla fine di quel primo giorno, non avessi deciso di prenderlo, il cucciolo non sarebbe mai giunto al secondo.
quindi, per chi crede nella vita prima che nella morte, non c’era una scelta da compiere, ma un’unica cosa da fare.
tutte le altre sapienze (e ignoranze) particolari vengono DOPO.
tutte le sapienze (le ignoranze) di chi mi ha voluto spiegare (spesso senza saper bene, senza aver riflettuto un attimo coscienziosamente) cos’è natura e cos’è animale, sarebbero comunque venute dopo la sua morte.
quindi queste scienze pretese del cervo imbandito eran tardive, miopi, evidentemente disimpegnate, nichiliste: manifestano irresponsabilità, e pressapochismo.
perlopiù, esse son venute da gente spiccia, che si considera esperta, della vita del bosco e dell’animale, dato che vive, come può, in montagna.
fieri cacciatori rubizzi da bar, negati alla cura, mi han spiegato che un cervo è un cervo, e di non farla tanto lunga. se muore, muore.
perchè mi dannavo l’anima, disturbavo e digrignavo, come un lupo, si son chiesti.
perchè attaccavo e schiaffeggiavo i bracconieri, e i faciloni ammazzatutto, e i curiosi da zoo, carnivori anche loro.
perchè avavo attivato un sì rigido protocollo di protezione di un cucciolo, che offendeva spietatamente molti adulti abituati a fare il comodo loro.
alcuni dei migliori e più riusciti bracconieri ad esempio: quelli che tirano ad ogni bestia, perfino piccola, perfino all’interno del villaggio. ne ho incontrati, ne ho incontrati: un paio li ho fatti piangere addirittura (in seguito uno si è vendicato, attraverso un altro sgherro gallonato): la terribile aggressività difensiva della madre (e padre).

che poi io non son plutarco, che la carne la mangio.
questa curatela ungulata è un pensiero culturale, specifico e responsabile, non un vago o tenero animalismo.
però mastico anche quella dell’uomo.
senza apprezzarla.
per combatterlo.
sbrano solo le carni dell’uomo insensibile e inetto.
quanto cibo. eppure, ho ancora fame.
la carne di quell’uomo latente che non sa usare la mente e lo spirito, e che dunque non può esser altro dalla propria carne, non nutre in alcun modo.
così, mentre lo dilanio, lo finisco.

ma insomma, semplicemente ho preso qua a sostenere questo, che la natura non è la certezza della morte, ma la possibilità della vita.
che la realtà non è mai uno schema, nè una nozione, nè una tradizione del coltello.
e che la storia è un’azione – nella durata della pratica: pochi storici lo sanno: pochi storici sono in azione.
in questa storia particolare, rispetto alla verità fattuale che ho ora sintetizzato, qualsiasi altra considerazione è secondaria, schematica, infantile.
vita è sostantivo, selvatico è attributo.
la scelta è la cura.


poi, più avanti, racconteremo la storia tutta, per bene.
e potremo magari intitolarla: cristopher, a way of curating.
non sarà il racconto tenero di bambi.
(di libruzzi tremendamente banali su animali e bosco ce ne son già molti, noi stiamo da un’altra parte, la parte opposta, dove si lavora sulla complessità della differenza tra le cose, e non sulle semplificazioni commerciali delle ecologie acritiche in strenna).
sarà dunque piuttosto un saggio sulla guerra.
la guerra alle opinioni immote (o ai finti slanci opportunisti ed editoriali, anche).
una metafora della curatela, di un’idea di curatela.
selvatica, dura, corretta.
un’idea ampia, stesa sui paesaggi dell’uomo.
ci stiamo lavorando.
ma, come sempre, anche questo dipenderà da cristopher.

gianluca d’incà levis, settembre 2018, borca di cadore

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qui un album facebook con altre foto di cristopher, dalla nascita ad oggi.
qui alcuni video.
qui un pezzo su franz magazine
qui un articolo pubblicato sul gazzettino.

#cristopherdeer