opening fuocoapaesaggio – foto e video


DEFLAGRAZIONE

qui il video ufficiale DC.
Qui un servizio andato in onda sulla Rai regionale.

Come ai tempi di Sass Muss, dice qualcuno.
Alcune aperture scuotono. c’è l’energia di un’azione intelligente: ed inconsulta. per forza. per metodo.

THE BIG EXPLOSION

E dunque sabato 20 maggio 2017 c’è stata l’apertura storica del prodigioso Forte di Monte Ricco con Fuocoapaesaggio, sul poggio fertile di Pieve di Cadore, paese natale di Tiziano Vecellio l’Oratore, su quest’altura densa di storia, frammenti, reperti, fantasmi e presenze, allocchi, finalmente resa alla comunità, al territorio, al paesaggio.
Altra gran tappa DC, è vero.
C’è anche la Batteria Castello, sul colle, a pochi metri dal Forte. La Batteria che per anni ospitò Romano Tabacchi, e che ora conserva il suo universo in vitro, l’universo che quest’uomo costruì ed abitò, e che ora gli artisti utilizzano, traendone spunti ed oggetti, per attrezzare questo grande spazio che espone la montagna contemporanea, agendola, interpretendola, rinnovandola (quindi in realtà non è in vitro, ma in processazione: come sempre qui).
L’inaugurazione di sabato scorso è stata potente, fuoco, incendio, innesco razzi: #fuocoapaesaggio.

Al Forte si accede dal paese di Pieve, salendovi a piedi: una passeggiata panoramica di pochi minuti, che parte dalla casa di Tiziano, sotto al viale di faggi secolari: tutt’attorno le cime delle Dolomiti del Cadore, Marmarole, Rite, a distanza l’Antelao e il Pelmo, sempre con noi.
Sabato c’eran le navette: 600 persona sono salite con le navette. Altre 2/300 a piedi. Un migliaio nel complesso i visitatori del primo finsettimana: beneaperto il Forte di Monte Ricco.
Beneaperto ai popoli. I popoli maturi e senzienti ed aperti e vigili e pronti.
Ah, c’erano stati alcuni scettici. Qualcuno scommetteva: verranno in pochi. Altri dicevano: non lo capisco proprio, il senso del contemporaneo, che arroganti sti ragazzi, non funzionerà.
Buonanotte a loro, la cultura sta da una parte, gli inerti con poca immaginazione (e concretezze) dall’altra.

All’inaugurazione del Forte c’eran tutti: folta rappresentanza di Fondazione Cariverona, con i consiglieri bellunesi. Il Sindaco Ciotti, i Presidenti della due Fondazioni che gestiscono ora la struttura: Fondazione Tiziano e Fondazione Museo dell’Occhiale. Sindaci e Presidenti ed enti locali. Progettista del restuaro e Sovrintendenza. E una decina di noi, dello staff di DC. Con i nostri partner tutti, perbacco.
E 17 dei 21 artisti di fuocoapaesaggio, alcuni venuti da molto lontano. Con altri amici artisti e galleristi, e collezionisti ed imprenditori. E un mucchio di gente.

 

Sali al Forte a sera, a piedi. Giungendovi, lo trovi aperto, acceso. Una porta su di un regno luminoso, signor.
Centinaia a decine di partner. In vista all’opening: D-Shape, Grappa Nonino, Birra Dolomiti, Acqua Dolomia, Soligo, DB Group
E tutti i partner locali che ci hanno aiutato ad ampliare la nostre rete condivisa sul territorio, la prima fiamma: De Bona Motors, Impresa Olivotto, Cadore Asfalti, Tramontin Colori, Ravara sas, Fer Color snc, Ottica De March, Gianfranco De Girardi, Falegnameria Pietro Andreotta (con Costantino), Hotel al Pelmo, Casa del Dolce, Cooperativa Cadore scs.
E gli altri, tutti.

Ma insomma, si è accolto, introdotto, spiegato il restauro ed il progetto d’uso, parlato.
Il contemporaneo è stato scelto, per lanciare questa struttura prodigiosa.
Il contemporaneo che sa generare le reti, cucire stategie carnali, coinvolgere le persone ed i network.
Come ha fatto Sambini col suo spettacolare Grand Tour: includendo i pittori locali nel suo capriccio corale.
E la Residenza ad alimentare la macchina ed il processo, altrochè. La residenza che è uno dei fulcri d’attivazione. Fulcro tra i fulcri. Fulcro dei fulcri.
La mostra è forte e ampia: di artisti ed opere diremo bene nei prossimi giorni, con foto e video e testi e.

 

Alle 19.00, è partita la performance di Mario Tomè. Con Demis alla musica, ai ritmi, alla techno.
Qual è la performance più indicata per un Opening tanto importante, con tante Istituzioni implicate e presenti? Una performance urbana, gentile, certo.
Ma qui siamo in montagna. La montagna DC.
E allora abbiamo fatto un RAVE.
Mario ha puntato i razzi sulla gente. Ha detto: l’uomo spara. Vestito come un mentecatto stregato da Kim Yong-un, ha sparato le proprie micce balistiche da una delle postazioni di tiro originali del Forte.
Nessun caduto, è andata bene.
Protetti dal cielo infocato, bruciando scotendo ballando.
Balla bene Mario, il nervo gli s’era sciolto (Nonino).
Alle 23.00 i rivoli si son dispersi per i locali, raffiche e musiche, saluti e altre bottiglie. Qualcuno correva nel bosco annottato.
Nel bosco.
Dentro alla montagna.

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