24 settembre 2012

  quarto opening ieri per DC next, dal 4 agosto scorso; dopo taibon 1 e cortina  plus e casso 0, secondo fuoco a taibon. A una settimana dall’apertura del Nuovo Spazio espositivo di Casso, che lo scorso week-end ha portato 800 persone sullo Spalto al Bilico, DC ha inaugurato ieri il secondo ciclo espositivo nella fabbrica riattivata di Taibon Agordino, con sette nuove mostre e una performance. Molti dei 35 artisti che hanno costruito le proprie opere nel periodo in Residenza, erano lì ieri pomeriggio, insieme a curatori e galleristi e gente e taiboneers. L’esperienza di Taibon, con questo
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18 settembre 2012

Sabato 22 settembre Dolomiti Contemporanee ha inaugurato il secondo ciclo espositivo di DC NEXT nel Blocco di Taibon Agordino, ex fabbrica abbandonata e recuperata all’arte (dall’arte). A una settimana dall’apertura di Bilico, prima mostra realizzata nel Nuovo Spazio espositivo di Casso, Dolomiti Contemporanee ha dato mostra di muoversi ancora, eccome. Tra primo e secondo ciclo, la Residenza di Taibon, uno dei fulcri del progetto, ha funzionato senza soluzione di continuità. Decine di artisti hanno vissuto e lavorato negli spazi rifunzionalizzati. Buona parte delle opere del secondo ciclo sono state realizzate durante il periodo di permanenza a
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10 settembre 2012

Bilico prima esposizione d’arte contemporanea nel Nuovo Spazio di Casso a cura di Gianluca D’Incà Levis Nuovo Spazio espositivo di Casso 15 settembre/28 ottobre 2012 Inaugurazione sabato 15 settembre ore 17.00, ex scuola elementare di Casso Casso (Comune di Erto e Casso, Pn)   Artisti: Matteo Attruia Michele Bazzana Ludovico Bomben e Marina Ferretti Luca Chiesura Dimitri Giannina Ericailcane Gabriele Grones Kabu Tiziano Martini Il Moro e il Quasi Biondo Derek Rowleiei Mario Tomè Jonathan Vivacqua Bilico è la prima esposizione d’arte contemporanea che Dolomiti Contemporanee realizza nel Nuovo Spazio espositivo di Casso, l’ex scuola
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15 agosto 2012

sabato scorso, 11 agosto, Dolomiti Contemporanee ha aperto il secondo capitolo della programmazione estiva 2012. Dopo l’inaugurazione del Blocco di Taibon, prime sei mostre visitabili fino al 9 settembre prossimo, si è aperta Giocando con le Regole/Play by the rules. Fabiano De Martin Topranin, Dimitri Giannina, Gabriele Grones, Federico Lanaro, Mario Tomè, espongono all’interno dello spazio del Museo Etnografico delle Regole d’Ampezzo, aperto meno di un anno fa a Cortina. La collezione permanente del Museo è incentrata sulla storia e sulla cultura ampezzana, in particolare la cultura del lavoro. La collaborazione tra il Museo
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11 agosto 2012

Play by the rules / giocando secondo (con) le regole a cura di Gianluca D’Incà Levis 11 agosto – 15 settembre 2012 Museo Etnografico delle Regole d’Ampezzo Località Pontechiesa, Cortina d’Ampezzo Inaugurazione: sabato 11 agosto ore 17.00 Dolomiti Contemporanee in collaborazione con il Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi presenta Play by the rules / giocando secondo (con) le regole mostra collettiva d’arte contemporanea realizzata al Museo Etnografico delle Regole d’Ampezzo Un Museo etnografico è un luogo di conservazione, nel quale si collezionano ed espongono oggetti che hanno a che fare con la tradizione, la storia, la cultura del
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7 agosto 2012

  e dunque sabato 4 agosto è uscito di stallo il blocco lo sblocco del blocco; il BLOCCO di Taibon, così abbiamo rinominato l’ex fabbrica di occhiali Visibilia, a Taibon Agordino, sotto e dentro alle dolomiti bellunesi, chiusa da anni, ora riaperta e viva. molta gente all’inaugurazione di sabato scorso, i rappresentanti della regione veneto, primo sostenitore del progetto, e della partnership con Forte Marghera/Parco del Contemporaneo, le autorità locali, sindaci e assessori, un senatore, il Presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, il Presidente del Parco Naturale Dolomiti Friulane, il Sindaco di Erto e Casso, il Segretario del
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1 agosto 2012

  sabato 4 agosto apre il Blocco di Taibon l’inaugurazione ufficiale è prevista alle ore 17.00, a Taibon Agordino, Località Campagna 1 (Belluno: vedi “come arrivare”) verranno aperti al pubblico gli spazi che gli artisti vivono già da alcune settimane i curatori presenteranno le prime mostre, ora in costruzione sei mostre, una ventina di artisti, quelli del primo ciclo la fabbrica riparte, e poi va, fino alla fine di ottobre, altro che lucarossi (e altri insipidi paria) torna a spingere e produrre, il laboratorio d’arti visive in ambiente (il produttivo culturale, ribadiamo, contro gli amorfismi) l’ex fabbrica
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20 giugno 2012

mario tomè, questa sosta non è un orto, performance, palazzo crepadona, belluno, 16 giugno 2012, a cura di gianluca d’incà levisqui il video   la performance sospesa di mario tomè nel Cubo di palazzo crepadona dura quasi tre ore. dopo aver condotto la cassa, due metri per unoecinquanta, ad alcuni metri d’altezza, pilotandola dall’interno, trazionata su la coffa sospesa, con sta t-shirt a rigoni (marinaio! per un attimo quasi bivacco nautico), trazionata su attraverso un sistema a paranco, tomè vi si è accomodato, scomparendo al suo interno, e tacendovi a lungo, bello fermo, quieto (forse). avrebbe dovuto parlare (forse),
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14 giugno 2012

  Sabato 16 giugno, dalle ore 15.00, dolomiti contemporanee presenta il programma generale d’eventi per il 2012, introducendo i nuovi siti in cui si avvieranno i progetti estivi ed autunnali. Dalle ore 18.00 si svolgerà la performance “Questa sosta non è un orto“, di Mario Tomè. Tutti gli eventi in programma di svolgeranno nel Cubo di Palazzo Crepadona (Belluno). Questo il programma di sabato 16 giugno: ore 15.00: anticipazione alla Stampa del programma delle iniziative previste per l’estate/autunno 2012 ore 15.30: Presentazione delle Tesi di Laurea di quattro studentesse dell’Università Cà Foscari di Venezia e dell’Accademia
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7 febbraio, San Vito di Cadore. Foreste, suoli, montagna, infrastrutture, progetti: colture e culture

Dopo un percorso di avvicinamento, e la firma di una Convenzione tra Comune di San Vito di Cadore e Università degli Studi di Padova, ieri, 7 febbraio 2018, prima riunione informale del gruppo di lavoro di San Vito/Valle del Boite, presso il Centro Studi Ambiente Alpino di San Vito, che è una struttura importante, storicamente, e per l’ottimo lavoro che vi si svolge, nello studio, nella preservazione, nell’attivazione di progetti rinnovativi legati alla foresta alpina e al territorio montano.
Qui un brevetto intelligente sviluppato al CSAA.

Dolomiti Contemporanee ha favorito dal principio questo tavolo di lavoro, partecipandovi e contribuendo ad ampliarlo.
Si lavora ora a temi connessi alla progettazione territoriale, alla rigenerazione, all’impatto delle infrastrutture -in particolare quella legata a Cortina2021- alla valorizzazione delle risorse locali, al bosco, alla montagna, all’ecologia, ai flussi, allo sviluppo, alla comunicazione.

Il gruppo di lavoro è ottimo, tutti sono preparati e accesi, la sua miglior qualità par questa: ognuno (amministratori, scienziati della foresta, progettisti) è ben capace di gestire la propria competenza, questo è naturale; oltre a ciò, ognuno si dimostra capace di traguardare i saperi/modelli degli altri, e questo invece non è ovvio; in tal modo, nessuno è arroccato nel feudo della propria specifica professionalità, e nel gruppo le idee circolano velocemente e diritte, si aprono fronti, si contaminano e articolano i ragionamenti, si può impostare su strategie generali aperte, per poi zoomare sulle specifiche problematicità: agilmente.
Diciamo che in questo gruppo i progettisti si distinguono per un’attitudine culturale, prima che per la loro preparazione tecnica, che così diviene, finalmente, uno strumento della progettazione culturale, e non un meccanismo autonomo, slegato dalla visione, come non di rado accade (gli spettri autistici della civiltà della tecnica: la pericolosa, diffusa, autosufficienza irrelazionale della techne – o semplicemente, le grigia geometria del pensiero specifico, che spesso si manifesta ottusamente in una pratica elusiva, occlusiva, ostativa, paralizzante, infestante, ricattatoria – come ad esempio quando un tecnico blocca una procedura plausibile, perché ha le meningi strette nei lacci di un faldone).

Questa capacità, in un gruppo, di cambiare plasticamente la scala del ragionamento e della progettualità, senza perdersi in particolarismi schematizzanti, e mantenendo chiarezza di visione, non è affatto scontata, ogni volta che essa si manifesta la mente (e il cuore) ne son rinfrancati.
Insomma, avvertiamo della forza nel gruppo neonato, che potrà di certo crescere, animando un ottimo tavolo di lavoro.
Scienza della foresta, viabilità e pianificazione, cultura e innovazione, creatività e marketing, attivazione di progettualità e pratiche identificanti che diano spunto al territorio, mentalità di rete, attenzione e consapevolezza sulla risorsa locale, visione extraterritoriale, sono alcuni dei fattori che convergono in questo tavolo di lavoro, che nei prossimi mesi comincerà a produrre i primi progetti ed una serie di attività: le vedremo.

Ieri a San Vito c’erano Franco de Bon (Sindaco di San Vito di Cadore), Bortolo Sala (Sindaco di Borca di Cadore), Andrea Fiori (Assessore di San Vito di Cadore), Tommaso Anfodillo (Direttore Centro Studi Ambiente Alpino San Vito di Cadore – TESAF), Edoardo Narne (Unipd), Roberto Menardi (Centro Studi Ambiente Alpino), Gianluca D’incà Levis (Dolomiti Contemporanee).

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nell’immagine: suoli montani