31 dicembre 2017

Gli atti del convegno strategie di rigenerazione del patrimonio industriale, svoltosi il 30 e 31 marzo 2017 presso l’ex lanifico maurizio sella di biella, sono stati pubblicati da Edifir Edizioni Firenze a dicembre 2017, per la cura di Cristina Natoli e Manuel Ramello. qui il saggio di gianluca d’incà levis presente nella pubblicazione, titolato dolomiti contemporanee: inessenzialità del budget, concretezze
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27 maggio 2017

Cultura in Friuli 3,  Atti della Settimana della Cultura friulana (5-16 maggio 2016) raccoglie gli interventi dei relatori dell’edizione 2016 della Setemane. Edito dalla Società Filologica friulana, il volume è a cura di Matteo Venier e Gabriele Zanello.Si riporta qui il contributo del curatore di Dolomiti Contemporanee, Gianluca D’Incà Levis, al convegno: L’educazione al patrimonio culturale, il ruolo dei musei promosso dalla Magnifica Comunità di Cadore e svoltosi a San Vito di Cadore l’11 maggio
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20 maggio 2016

dolomiti contemporanee ha partecipato a Tasting the Landscape, 53esimo congresso mondiale ifla (International Federation of Landscape Architects), che si è svolto al al centro congressi lingotto di torino,  dal 20 al 22 aprile 2016. TTL intende promuovere una riflessione sul ruolo fondante dell’approccio creativo al paesaggio, che derivi da un rapporto concreto e percettivo con il luogo e che porti ad un’indagine approfondita e alla rielaborazione di quelle immagini, pratiche e segni che possono influenzare l’andamento della trasformazione di regioni e paesaggi. Dolomiti Contemporanee partecipa nel tema Inspiring Landscape, con un
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14 maggio 2016

George microzine è una mini-fanzine a cura di cose cosmiche e pubblicata da Arthur Cravan Foundation. Il primo numero di George tratta le modalità di organizzazione di una resistenza collettiva. If the only way to make an escape revolutionary is to pick up arms, we ask: which weapon would you tuck in your pocket? Qui di seguito il pezzo di Gianluca D’Incà Levis per
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19 marzo 2016

Quotidiana è un progetto per l’arte contemporanea attivo dal 1995, realizzato dall’Ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova.è a cura di Gianluca D’Incà Levis il primo seminario di Quotidiana a parole, dedicato agli artisti protagonisti di Quotidiana esposizione, che ha avuto luogo sabato 19 marzo.Qui di seguito un testo che riassume le questioni affrontate durante la
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15 marzo 2016

Giuseppe Vigolo e Antonella Zerbinati partecipano con Santos Dìas alla mostra Index Roma (26 febbraio al 17 aprile 2016), presso la Calcografia Nazionale della Real Academia de Bellas Artes de San Fernando a Madrid. La mostra raccoglie i lavori realizzati dai borsisti della Real Academia de España en Roma nel 2014-2015.in catalogo un testo di gianluca d’incà levis, qui di seguito riportato. — ita (scroll for esp) Santos Dìas – Giuseppe Vigolo/ Antonella Zerbinati la traiettoria circolare del proiettiledi gianluca d’incà levisma che cos’è l’arte, se non questo proiettile sottile del senso, e realmente incisivo a
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6 dicembre 2015

dolomiti contemporanee ha partecipato a Tasting the Landscape, 53esimo congresso mondiale ifla (International Federation of Landscape Architects), che si è svolto al al centro congressi lingotto di torino,  dal 20 al 22 aprile 2016. TTL intende promuovere una riflessione sul ruolo fondante dell’approccio creativo al paesaggio, che derivi da un rapporto concreto e percettivo con il luogo e che porti ad un’indagine approfondita e alla rielaborazione di quelle immagini, pratiche e segni che possono influenzare l’andamento della trasformazione di regioni e paesaggi. Dolomiti Contemporanee partecipa nel tema Inspiring Landscape, con un
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22 ottobre 2015

paesaggi contemporanei: geografie dei paesaggi economici giovedì 13 agosto 2015 forni di sopra (ud) sintesi dell’intervento del professor pier luigi sacco, ospite relatore della sessione pomeridiana di paesaggi contemporanei, dal titolo cultura, sviluppo e territorio: dall’eventificio alla comunità di
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7 ottobre 2015

Contest  Il 1BBDC (First Borca Boulder Dolomiti Contest) è un contest di bouldering in ambiente, che Dolomiti Contemporanee prevede di realizzare nel 2016 all’interno dell’ex Villaggio Eni di Borca di Cadore, “cantiere di arrampicata culturale” inaugurato a luglio 2014 con Progettoborca. Si tratta di un progetto culturale, che si sviluppa nel PBLab. L’Associazione Party BLock (Belluno) curerà l’evento sportivo. Dolomiti Contemporanee e Progettoborca Nel 2014, l’attuale proprietà del sito (Gruppo Minoter-Cualbu) ha affidato a Dolomiti Contemporanee l’incarico di avviare un programma di valorizzazione culturale e ripensamento
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#pblab0 – Cane a sei zampe, rebranding Quasi ogni oggetto, all’interno dell’ex Villaggio Eni, è brandizzato: il celebre cane a sei zampe, logo storico di Eni, campeggia su ogni piatto, tazza, coltello. E sulle coperte in lana, che allora furono realizzate da Lanerossi, e che ancora utilizziamo nella Residenza di Dolomiti Contemporanee a Borca. Oggi, due giovani artisti e designers di moda, Anna Poletti e Giorgio Tollot, hanno preso queste coperte originali, e le hanno trasformate in cappotti vintage. Rebranding, rigenerazione, e coltivazione rinnovativa del patrimonio storico, attraverso le idee e le arti. E’ questo uno dei primi progetti
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Batteria Castello

Batteria Castello  sta sull’altura sopra a Pieve di Cadore, a pochi metri dal Forte di Monte Ricco.
Anticamente, qui si trovava il Castello di Pieve di Cadore, prima fortificazione cadorina: numerosi i documenti, anche molto antichi, che vi si riferiscono.
Pare (forse) che il Forte Monte Ricco e Batteria Castello fossero collegati direttamente da una poterna: dalla copertura verde (e irrisolta: come irrisolto è, ad oggi, haitutti, il rapporto tra il Forte e il paesaggio) del Forte, volgendosi a Nord-Est, la facciata della Batteria Castello appare tra gli alberi, assai vicina (cinque minuti a piedi).
Quando, nel 2017, Dolomiti Contemporanee giunse a Pieve di Cadore, aprendo il cantiere di Fuocopaesaggio, scoprimmo la Batteria, e subito iniziammo a esplorarla, entrando nella sua storia, antica e recente.


La storia recente dice questo: Romano Tabacchi, uomo barbuto e tonante, fabbro e ceramista, artista-artigiano libero e anarchico, stabilì la sua dimora, il qualche modo tollerato dall’Autorità (che lui tollerava assai poco), proprio nella Batteria Castello, facendone un laboratorio, manutenendola e modificandola, e trasformandone gli ambienti interni in un caotico dedalo di superfatazioni e invenzioni spaziali: una domestica fucina. Pochi anni fa, Tabacchi morì, e la Batteria fu definitivamante abbandonata.
Crolli, piante infestanti e serpi, furti e ritrovamenti, ragazzini curiosi della valle in bicicletta sul colle: l’ennesima ruina, abbandonata e attraente (per alcuni).
Chiudemmo dunque la Batteria con un lucchetto, in modo tale che nessuno potesse portar via quel che rimaneva al suo interno, nè farsi male: una enorme quantità di oggetti e resti, attrezzi e libri e testi, quadri e vasellami, ferri e legni, macchine e bottiglie (vuote).
Le tracce della vita di Romano Tabacchi, tra cui molte sorprendenti meraviglie, ricoperte da uno strato di polvere.

E così, tra i molti spunti e temi a disposizione degli artisti in Residenza a Pieve, giunsero anche Batteria Castello e Romano Tabacchi. Due artisti-cacciatori in particolare, Sebastiano Sofia e Davide Dicorato, lavorarono qui per settimane, usando (di nuovo, e finalmante) la Batteria come un’officina (un’officina sperimentale; un cantiere dimostrativo: non è così, d’altro canto, che DC spesso infrastruttura i suoi cantieri-sul-patrimonio? per mostrarne, mentre li si vive dall’interno, il valore residuo, che può esser ripreso), rimestando le memorie e i ricordi e gli oggetti di Tabacchi, e costruendovi le proprie opere per Fuocopaesaggio.
Grazie a loro, Romano Tabacchi tornò dunque in vita al Monte Castello, dove lo scorso anno circolava anche Carlo Erba il Sapiente: così, i due si ritrovarono (quanti porchi). Batterie Castello è l’ennesima cava DC: il suo sangue circola ancora e scorre, in questo braccio che unisce le sue pietre instabli a Monte Ricco, e ancora gli artisti han preso a venire, e scavano, e cavano, e prendono e riportano, e i discendenti di RT sono sempre da noi aggiornati su quel che lì facciamo, e ne sono contenti, e ne discutiamo, e approfondiamo la nostra conoscenza, e quella collettiva, di questo sito memore, di quell’uomo interessante. 
Ora, è evidente a noi che Batteria Castello dovrebbe ospitare almeno due cose: un importantissimo cantiere archeologico, profondo mille anni; e un laboratorio-foresteria con bar, per accogliervi i cadorini e ospitarvi le genti di passaggio, insieme con gli artisti che lavorano al Forte, per i quali bisognerebbe ripristinar fucina e forni di RT, altri clangori verrebbero, il Colle di Pieve una storica fabbrica contemporanea.



Qui il lavoro tabacchiano di Davide Dicorato per Fuocopaesaggio 2017.
Qui il lavoro (parzialmente) tabacchiano di sebastiano Sofia per Fuocopaesaggio 2017 (acquisito dalla Collezione AMC Coppola).