giuseppe vigolo/weapons
giuseppe vigolo
Weapons
installazione, incisione su ardesia, tecnica diretta, dimensioni variabili, 2008
L’installazione di Giuseppe Vigolo gioca con un genere ben noto al pubblico, quello delle presentazioni museali: in questo caso, di una distesa di fossili. Fossili insoliti e sorprendenti, visto che ogni pietra si apre rivelando tracce non di pesci, vegetali o insetti, ma di armi: fucili, pistole, mitragliatrici, bombe. L’idea base è che l’aggressività umana è antica, antica come le montagne e anche di più, visto che risale a prima delle montagne, agli esordi stessi della vita. Abbiamo televisioni computer e cellulari, la medicina ha raggiunto traguardi un tempo impensabili, l’uomo e i suoi robot viaggiano nel cosmo e i telescopi valicano incredibili distanze nello spazio e nel tempo; ma la logica delle armi, messe a punto per dilaniare in un istante esseri pazientemente cresciuti ed educati per lunghi anni dai gesti più dimessi fino alla parola e al pensiero, non sembra minimamente intaccata da questi progressi. Rimane sempre uguale, sempre come nelle battaglie descritte dalla Bibbia e dai poemi di Omero, come nell’età della pietra: come se nella pietra fosse scritta una volta per sempre, cristallizzata in una impossibilità totale di evolvere e trasformarsi (Gloria Vallese).
opere collocate al secondo piano del castello – prigione delle donne/segreta
opere inserite in
et un’oseliera et non vi è
a cura di gianluca d’incà levis
castello di andraz
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