s. hauser+madame murmure/f. de bon, casso, 2014
Domenica 9 novembre 2014, ore 16.00
Nuovo Spazio di Casso
Sandra Hauser + Fabrizio De Bon
un’improvvisazione a due, con la quale gli artisti metteranno in rapporto le proprie ricerche sonore, l’una con l’altra (crash?), e con l’ambiente-paesaggio: la performance si svolgerà all’esterno dello Spazio, di fronte al Monte Toc (se piove, dentro).
I musicisti suoneranno e faranno parlare dialogicamente diversi strumenti e oggetti di fronte al Monte Toc. Con: elettroacustica, madame murmure, sega da legno con arco di violino, loop-station, field recording, noise, costruzione e rottura di tessuti, oggetti comuni.
Sandra Hauser e Madame Murmure – Fino alla cima, dell’esaurimento
Hauser fa suonare lo spazio con gli oggetti reali, e con Madame Murmure, la sua sega per tagliare il legno. La sega, sfiorato con un arco di violino, emette suoni stranianti, rumori, ritmi surreale e onirici, sussurri e grida. Con un microfono a contatto Hauser riprende, oltre la sega, il suono e il ritmo degli oggetti (i propri e quelli che trova nell’ambiente in cui suona), del pavimento e dello spazio intorno a se.
Registrando con una loop-station, esegue, stratificando i livelli sonori gli uni sugli altri, una sorta di scalata, una montagna di ritmi, suoni e frammenti di testi, che cresce da un’atmosfera ariosa, leggera, volatile, dalla pianura, fino ad un riempimento e ad un esaurimento totale, su. La scalata si compie infine sulla cima, satura, del sopportabile. Una camminata anche, che inizia lenta, è diventa più veloce, sempre più veloce fino a trasformarsi in una corsa precipite.
Ritmi (tribali), che spingono sempre più avanti, che premono senza la possibilità della fuga, al confine dell’esaurimento.
La performance è ogni volta una nuova improvvisazione, diversa in ogni spazio, la qualità dello spazio, i denti della performance.
Come nella sua arte visiva, Hauser crea, anche nella performance sonora, un mondo surreale, emozionale e intuitivo, attraverso l’utilizzo della realtà che la circonda, e le opportunità, materiali e concettuali, che essa offre, nella vita e nell’essere (non certo nelle rappresentazioni, che non riguardano l’arte).
Fabrizio De Bon
Suona noise da dieci anni, ha eseguito performance in EU, Russia, Giappone, Thailandia, Cambogia e Iran.
E’ attivo anche nel field recording.
Lavora anche, negli ultimi tempi, sull’elettroacustica, utilizzando oggetti e materiali comuni, per comporre loop e ambientazioni sonore, mescolandoli in alcuni casi con suoni da lui stesso catturati o con altri strumenti suonati real-time.
The acoustic journey
is surrounded by loops and drones, created real-time with traditional instruments, hand-made electronic devices, magnets and found objects. An ethereal trip that comes out from concrete sounds, to remind us how magnificent is the World we’re living.
ELETTROSMOG
(experimental-noise performance)
Noise is everywhere, we deal with it everyday, most of the time we find it annoying so we try to ignore or avoid it. In some branches of experimental music instead, it finds a primary role in the composition. “Elettrosmog” is the Italian word for pollution made by electromagnetic-radiations. EM-sounds caught with a DIY antenna, processed trough modulations and delays. Crazy oscillators, piezo and pick-up are mangled into heavy distortions, giving that special flavour of old school “harsh noise”. An intensive, interdicting and impressive experience of what “noise” could be.
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