17 luglio 2021

Epsonaldo & The Underdogsmostra personale di Alessandro Sambinia cura di G. D’Incà Leviscon l’assistenza di Giovanna Repetto e Matteo Razzano e la consulenza di Gabriele Greco. Dal 17 luglio al 3 settembre 2021Cooperativa di Cortina e Libreria Sovillaorario 10.00-20.00. Opening Sabato 17 luglio, ore 17.00Cortina d’Ampezzo, La Cooperativa di Cortina, Corso Italia 40. – Il progetto ha visto l’artista impegnato a Cortina per alcuni mesi. Supportato da Dolomiti Contemporanee, da Cortina for Us e dal Comune di Cortina d’Ampezzo, Sambini ha lavorato insieme agli studenti ed ai docenti (Mauro Menego, Luca De Moliner, Italo Pradella) del Liceo Artistico
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1 luglio 2021

giovedì 1 luglio 2021, ore 19:00 - lecture: arte e residenze internazionali nel territorio alpino giovedì 1 luglio 2021, Dolomiti Contemporanee prende parte ad una serie di conferenze organizzate dalla Städelschule di Francoforte. Le conferenze della Städelschule, semestre estivo 2021, sono organizzate congiuntamente dai coordinatori artistici, un gruppo a rotazione di studenti (questo semestre Jackson Beyda e Punch Viratmalee) e la facoltà della Städelschule. __ Dal 2011, Dolomiti Contemporanee (DC) opera sull’identità contemporanea della montagna e sullo stato del Paesaggio e del patrimonio culturale, storico e architettonico all’interno della
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29 aprile 2021

  Rigenerare la montagna – ConvegnoGiovedì 29 aprile 2021, ore 18.00 giovedì 29 aprile 2021, dolomiti contemporanee partecipa al convegno Rigenerare la montagna. Azioni di valorizzazione dei territori delle Dolomiti, a cura di Venice Climate Lab, in collaborazione con OFFICINA*. Partendo dalle riflessioni raccolte nel numero 30 della rivista OFFICINA*, dedicato alle aree interne, l’evento intende affrontare il tema del recupero e della valorizzazione della aree montane mediante azioni di adattamento volti a limitare lo spopolamento e l’abbandono di queste aree marginali sempre più colpite da fenomeni calamitosilegati ai cambiamenti climatici.
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20 marzo 2021

Pamela Breda/Untitled in Tò nòn ignà – foto di G. De  Donà, 2015 — Il terzo fragile. L’istituirsi del bene comune nelle aree rurali Sabato 20 marzo 2021, Dolomiti Contemporanee partecipa al sedicesimo convegno (online) “Aree Fragili” promosso dall’Associazione Aree Fragili APS e dalle Università degli Studi di Trieste e Padova. L’intervento di G. d’Incà Levis, ideatore e curatore di Dolomiti Contemporanee, è intitolato Dolomiti Contemporanee – Il medium trasformativo che recupera al territorio l’uso della risorsa atrofizzata. L’incontro è previsto alle ore 11:00 di sabato 20 marzo. Il convegno torna su temi
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16 marzo 2021

Monica Bartocci conduce Non Solo Performig Arts, un programma di Rai Radio Live.Una media partnership con cheFare ha inaugurato lo spin-off espressamente dedicato ai Nuovo Centri Culturali Italiani, questa importante infrastruttura civica dell’Italia contemporanea, che vivifica i territori.  L’approfondimento proseguirà per tutto il 2021, con cadenza mensile. Tra i Nuovi Centri Culturali, c’è Dolomiti Contemporanee. Un’intervista realizzata a Gianluca D’Incà Levis andrà in onda mercoledì 17 marzo 2021, alle ore 12:00 e alle ore 19:00, puoi ascoltarla qui. In seguito il podcast rimarrà disponibile a questo
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26 febbraio 2021

Venerdì 26 febbraio 2021, ore 10:00-12:00, panel webinar: Two Calls for Vajont, Concorso Artistico Internazionale: fase _restart.L’arte pubblica come pratica rigeneratrice per paesaggio e territori.  Il Concorso Artistico Internazionale Two Calls for Vajont è stato lanciato da Dolomiti Contemporanee nel 2014. Ora, grazie ad una collaborazione con l’Associazione Culturale ETRAR.T.E. (Rinascita Territoriale Espressiva), con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, il Concorso viene riattivato, ed entra nella fase finale, che dovrà condurre alla realizzazione delle opere vincitrici (90° cw, Andrea Nacciarriti; Remrite/rewrite, Dimitri
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30 gennaio 2021

Sabato 31 luglio 2021 apriamo la VACCANZA.VACCANZA – The Mountain Tropical Experience, è la gran mostra di Fondazione Malutta con Dolomiti Contemporanee a nello Spazio di Casso al Vajont. Inauguriamo alle 17.00, probabilmente scravazza, sempre il sole volete? pulirsi i piedi. Con noi ci saranno anche Giuseppe De Benedictis, Francesco Peccolo (tem_plate, performance, alle 18.00), e Paolo Guzzon (bomba tropical, dj set, dalle 18.30 in poi). A mettere i suoni varii che faran vibrare lo spazio, e il Toc. — Giuseppe De Benedictis, Francesco PeccoloTem_Plate (performance, ore 18.00) Farina, acqua, sale e lievito. Si impasta il tutto e si
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20 novembre 2020

venerdì 20 novembre 2020, dalle ore 16:00, dolomiti contemporanee partecipa alla web-conference riuso del moderno due. territorio, progetto, futuro e qualità. sguardi e modalità operative per un rinnovato impegno civile degli architetti. l’intervento di G. D’Incà Levis s’intitola: Dolomiti Contemporanee, un approccio critico al riuso del patrimonio. in continuità con la prima edizione dell’iniziativa riuso del moderno svolta a rimini nel 2019, che ha visto affrontare l’attuale problematica del riuso alla luce di un rinnovato confronto critico sul ruolo futuro degli architetti nella nostra società, e tenendo ben salda la prospettiva operativa
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18 novembre 2020

    mercoledì 18 novembre 2020, dolomiti contemporanee partecipa al convegno online promosso dalla fondazione courmayeur mont blanc alpi partecipate. montagne in mostra. L’intervento di g. d’incà levis, ideatore e curatore di dolomiti contemporanee, è intitolato dolomiti contemporanee, una strategia creativa di riattivazione per il patrimonio e i territori.l’incontro è previsto alle ore 17.30 di mercoledì 18 novembre. il convegno si occupa dell’ambiente montano come luogo di coinvolgimento culturale. il carattere laboratoriale delle alpi facilita gli approcci culturali della contemporaneità e il convegno, con una nuova
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13 ottobre 2020

  Martedì 13 ottobre 2020, dalle ore 17:00, Dolomiti Contemporanee partecipa alla Web-conference di FEEM Fondazione Eni Enrico Mattei Quale visione di sostenibilità per i territori montani? Voci dal territorio.L’Università degli Studi di Verona, Dipartimento di Scienze Economiche e la Fondazione Eni Enrico Mattei, nell’ambito del progetto di ricerca Quale sostenibilità per le aree montane in Italia?, hanno lanciato la call Quale visione di sostenibilità per i territori montani? Voci dal territorio.Il progetto mette al centro l’importanza di uno scambio attivo tra sapere esperto e sapere locale e propone un dialogo innovativo sulla visione del territorio tra
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CheFare3 – DC: grazie alla rete

un progetto è un impianto
progettoborca in chefare3: grazie alla nostra rete

Dopo due mesi, si è concluso per ‪Dolomiti Contemporanee‬ il Concorso CheFare3.
Era questa la nostra seconda partecipazione: nel 2014, partecipammo con DC, quest’anno, con ProgettoBorca.
Ecco qui alcune considerazioni, con le quali soprattutto vogliamo raccontare a tutti coloro che ci hanno sostenuto, e che continueranno a farlo, la nostra visione, il significato del nostro operare persistente, il senso stesso che ha avuto il Concorso CheFare3 per DC.
Dopo due mesi di cimento produttivo, Dolomiti Contemporanee non ha totalizzato un numero di voti sufficiente ad entrare tra i dieci progetti finalisti, tra i quali si faranno i tre vincitori.
Come si legge questo risultato?
Così:
Dolomiti Contemporanee è un progetto fortemente sperimentale, che ha potuto ottenere una serie di risultati importanti, e che continua a crescere, anche perchè, in questi primi cinque anni di vita, si è riusciti ad operare nonostante una totale inadeguatezza dei budget rispetto alle necessità pratiche.
Una parte rilevante della struttura del progetto, e delle specifiche piattaforme, come Progettoborca o TWOCALLS, consiste proprio in questo: saper trovare sistemi di azione che consentano un alto livello di operatività e di qualità, pur disponendo di risorse esigue. Questi sistemi sono costituiti, in sintesi, da un’azione di “cablaggio” del territorio, ovvero dalla costituzione di una rete integrata di soggetti che sostengono il progetto, entrandovi fattivamente. 
E’ evidente che, con 50.000 euro, si sarebbero potute fare più agevolmente diverse cose. Molte energie, che vengono profuse quotidianamente nella ricerca dei mezzi per andare avanti, sarebbero potute venire iniettate direttamente nei progetti, che avrebbero richiesto preparazioni meno lunghe e faticose (ma noi non ci siamo mai sentiti estenuati: chi si stanca, è a corto di moventi).
Ma, vogliamo dire, il Concorso CheFare non serve a prendere i 50.000 euro. 
L’importanza del Concorso è costituita invece dal fatto che con esso si premiano le idee, e la capacità di concretarle. il Concorso CheFare è unico in Italia, perchè sostiene un principio fondamentale, dichiarando il PRIMATO DELLE IDEE, la loro utilità, efficacia, necessità.
Molti concorsi, più o meno buoni, premiano un’opera, una persona: quei concorsi si riducono ad una selezione, e ad un giudizio.
CheFare non si riduce al Premio, e crea invece una piattaforma culturale operativa e viva, che si muove, nel confronto. Si vuole, con esso, credere nell’operosità, nella ricerca, nella capacità, nelle sperimentazioni del Fare, nell’ideatività, nella forza dell’idea creativa.
Il Concorso, in questo senso, è un rifiuto della logica stagnante e paralizzante della crisi, che produce mareggiate di rassegnazione e compiangimenti, intollerabili, per chi creda nello Spirito, e nel contemporaneo come categoria responsabile del buon-fare-ora. 
Il Concorso arma la speranza, e sostiene il Farsi del senso (le idee sensate). 
Immagino che ognuno dei 40 progetti selezionati (tra oltre 600) abbia avuto ben chiara, ed abbia condiviso, la fisionomia di questa piattaforma.
Naturalmente, ognuno dei partecipanti era anche un contendente, tutti avremmo voluto vincere il Premio.
Ma nessuno ha lavorato esclusivamente a quel fine, noi no di certo. 
Non abbiamo, in questo senso, lavorato al Concorso. Abbiamo, piuttosto, continuato a lavorare al progetto DC, attraverso il Concorso CheFare, che ci chiedeva proprio questo: di mettere in luce le attitudini, le capacità, le relazioni, di cui il progetto è il collettore (e il motore).
Per questo motivo, lavorare a CheFare non ha consentito solo di accrescere, per due mesi, la visibilità del progetto nel contesto nazionale, grazie alla piattaforma dispiegata e alla battaglia di comunicazione. Vi è stata, anche e soprattutto, la possibilità di un confronto con gli altri progetti: 40 progetti in atto, per agire e mostrarsi, ognuno muovendo le proprie reti, gonfiando le proprie vele, è questo: una specie di regata della cultura; un ritratto policromo, dinamico e vitale, di un’Italia che sa e vuole fare, che la crisi non ha ammazzato, perchè la produttività culturale è un indicatore della vitalità spirituale dell’uomo, e questa non viene mai meno, ad alcuni perlomeno, alcuni non tumulati, alcuni proiettivi.
Se poi qualcuno, questo Concorso, l’ha tardivamente, incoerentemente, riconsiderato, abbassandolo al rango d’una fastidiosa campagna di spam (e abbassando così allo stesso livello, implicitamente, tutti gli altri partecipanti-coerenti), questo qualcuno avrebbe dovuto svegliarsi prima. Se partecipi è perché hai capito. Altrimenti, stai più attento, leggi meglio, deciditi prima.
Per due mesi dunque, abbiamo mostrato a chi ci guardava come funziona il progetto DC; quali sono le nostre produzioni; il lavoro sul recupero di un sito straordinario (e degli altri siti numerosi), il lavoro con artisti e curatori, imprenditori ed economisti, ricercatori e paesaggisti; il lavoro su un’immagine e una cultura contemporanea della montagna; il lavoro contro le inerzie paralizzanti, e contro gli stereotipi legati alla natura e all’ambiente, e contro la banalità di certa pseudoarte e pseudoletteratura in maschera folkloristica, di facile consumo, e a bassissimo contenuto (il rifiuto della patacche retoriche, che nuocciono, degradando l’immagine culturale di queste formidabili terre alte, come d’ogni altro paesaggio predato dalla banalità dei mercati di consumo); e, soprattutto, abbiamo mostrato come funziona il progetto rispetto al territorio, come e quanto esso sia condiviso, come e quanto esso sia significativamente collegato ad esso. 
Il progetto ha due forze: la propria idea deliberata e nuova (la forma del proprio fare), e la rete di connessioni di cui costituisce il motore. 
Il territorio dolomitico è scarsamente popolato, la demografia non è stata, in quest’occasione, un alleato. Dolomiti Contemporanee agisce nell’intera regione dolomitica, tra Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, ma la maggior parte dei siti su cui fino ad oggi si è operato, come l’ex Villaggio Eni di Borca di Cadore, si trovano nell’area bellunese, e, con Casso, in quella friulana. Un’area poco popolata, con un bacino d’utenza ridotto, priva di città universitarie e, in generale, di collettori culturali e sociali significativi. Popolazione e risorse sono, in questa regione, sparsi e diffusi, tra valli chiuse e cime e crode, lo spazio libero è tanto, le connessioni non sempre agevoli, o istantanee.
E’ qui, che, nel 2011, DC ha iniziato ad operare, e a costruire la propria rete di relazioni fattive, grazie alla quale il progetto è riuscito a sostenersi fino ad oggi, e a crescere.
Decine e decine di soggetti, pubblici e privati, enti e progetti, legati a governance e amministrazione, cultura, arte, ambiente, montagna, produttività, economia, scuola, formazione.
Tutti questi soggetti e gruppi, li abbiamo chiamati a raccolta, chiedendo loro di aiutarci, di sostenerci ancora, questa volta nel Concorso CheFare
Si tratta degli enti, delle aziende, delle persone, che in questi anni ci hanno consentito, cooperando con noi, di riesumare le fabbriche e i siti, di realizzare le opere degli artisti, di sviluppare la nostra riflessione contemporanea e la nostra prassi operativa sul territorio.
Si tratta dei nostri amici, dei nostri compagni di viaggio, dei nostri elettori.
Lavorando insieme a loro, in questi anni, Dolomiti Contemporanee ha costruito un progetto integrato al territorio e alle comunità. Per questo motivo, e pure all’interno del suo specifico display contemporaneo, che ne definisce l’identità culturale, DC è letto ormai come uno dei modelli attraverso i quali la cultura del territorio stesso può riflettersi, e venire in tal modo rappresentata. 
I voti raccolti, vengono da qui, e testimoniano questo.
Oltre 80 tra enti, gruppi, aziende, hanno rilanciato, nelle ultime settimane di CheFare, l’appello al voto pro-DC. La rete si è attivata, la montagna si è mossa, e ha fatto diventare la nostra corsa una cavalcata, anzi, naturalmente, una scalata.
In tal modo, la rete si è ulteriormente consolidata, e implementata, i rapporti rafforzati, molti nuovi partner sono venuti, abbiamo rinserrato le fila, ed aperto nuovi canali. 
Si è trattato di una grande prova di condivisione, più che di solidarietà. Le solidarietà vengono dall’esterno, e talora da sconosciuti. La condivisione prevede partecipazione e inclusione.
La risposta, forte, crescente, non ci ha sorpreso, ma ci ha, come sempre, inorgogliti. Tutto il gruppo di lavoro di DC ci ha dato dentro con impegno: e questo è naturale. Lo stesso ha fatto la rete: molti dei soggetti nostri amici si sono attivati in modo quasi autonomo, rilanciandoci attraverso iniziative proprie, partecipando attivamente alla raccolta dei voti, pubblicizzando e promuovendo sui propri canali specifici, facendo propria una parte di quest’impegno. 
I voti raccolti non sono quindi nostri: appartengono a questo territorio, come gli spazi e le fabbriche su cui lavoriamo, che abbiamo ripreso e che riprenderemo, per renderli, una volta riavviati, alle comunità stesse. 
I voti dimostrano che il territorio è con noi, ed è per questo che noi siamo certi che sapremo portare avanti le nostre attività. 
Ringraziamo dunque le genti del territorio dolomitico ed oltre, tutti color che capiscono e vengono e sostengono e intavolano, le genti che sono venute con noi, rendendo significativa e importante l’esperienza fatta in CheFare3.
Con questo cemento a legar le crode, andiamo avanti, ancora diritti, e bene in su.

(e la foto dell’IMPIANTO-docce di Gellner è di Brando Prizzon)

Doccia Gellner

La rete che ha sostenuto DC in CheFare3: grazie a tutti voi (e al gruppo di lavoro, Alice, Giovanna, Carlo, Brando, Veronica, Francesca, Paola, Greta, Romina, Anna, il Prode):

Comune di Borca di Cadore
Comune di Quero Vas
Provincia di Pordenone
Fondazione Dolomiti Unesco
Biblioteca di Quero
Biblioteca di Alano
RadioCortina
RadioBelluno

Franz Magazine
H-FARM ventures 
sugarpulp magazine 
Trento Film Festival
Superflash Store Padova
Archeologia Industriale
proViaggiArchitettura
Università IUAV di Venezia
Mostarda – la Piattaforma della Cooperazione Sociale di Trieste
Centrale Fies
Leapfactory
DOCOMOMO Italia Onlus
Landscape stories
BellunoPress
Villaggio Eni. Un piacevole soggiorno nel Futuro
Venezia Eventi
AIR art in residence
Bitfull
Calamitaà 
Opificio Ciclope
Diari della Lambretta
Coclodesign
Dolomiti.it
Webdolomiti 
Associazione il Margine
Belluno Ciak
Salewa
Una montagna di Teatro
I Dolomitici
Dolomiti Friulane
Dolomiti Bellunesi
Passione Montagna
Gal Prealpi e Dolomiti
Bellunesi nel mondo
Nuovo Cadore
AIT/Confindustria Belluno Dolomiti
Birra Dolomiti
Acqua Dolomia
Alibert
Cooperativa Mazarol
Telebelluno
Dolomiè
Scoppio Spettacoli
AreaArte
Expo Dolomiti
Appline srl

E poi:
Urbano e Maria Caregnato
Bea Sartor
Stefano Moras
Marta Allegri
Mattia Pavarotti
Roberto Bosi
Miriam Mosetti
Simona Politini
Alex Luisotto
Alessandro Specogna
Elisa Bertaglia
G. Olmo Stuppia
Azzurra Pacces
Anna Piccini
Valentina Merzi
Gaia Calligaris
Luca De Moliner
Petra Rosehips Olivares
Federico Lanaro
Anna De Salvador
Pietro Leonardi
Gianmaria Sbetta
AliseaBlues
Dario Ganz
Barbara Picci
Giacomo Brunoro
Saverio Brunillo
Rossella Piccolo
Maurizio Fontanelle
Piero Della Putta
Walter Perdan
Filippo Zampieri
Chiara Bergamo
Fabio Balcon
Enzo Comin
Sara Zolla
Duna Paschetto
Cristina Casadei
Guido Beretta
Anna Quinz
Davide Perin
Andrea Nascimben
Allison Blumental
Alice Pedroletti
Paola Ferretti
Tiziana Pers
Filippo De Martin
Oscar De Bona
Giuliano Vantaggi
Marco Martelli
Patrizia Burigo
e tutti quelli che non abbiamo riportato qui, ma che ci sono…