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10 dicembre, presentazione Archivio Progettoborca
Sabato 10 dicembre 2016, Colonia ex Villaggio Eni Corte di Cadore
Sabato 10 dicembre, la Colonia dell’ex Villaggio Eni Corte di Cadore ha ospitato l’ennesimo Open-studio di Progettoborca.
Nel corso della giornata, è stato presentato ufficialmente l’Archivio Progettoborca, realizzato insieme ad Archim.
Qui alcune immagini dell’evento, con altri link ai contenuti dell’Archivio.
Qui uno dei numerosi articoli apparsi su stampa e media.
L’Archivio Progettoborca sta decisamente funzionando: è un ente vivo, qualcosa di ben diverso da un semplice deposito di carte ordinate.
E’ possibile trovare un primo “Elenco di consistenza” dell’Archivio in questo ibook perfezionato da Archim con Virginia Studio Associato.
L’Archivio è molte cose insieme: un pezzo di storia salvata, e una straordinaria opportunità documentativa per studiosi, storici, ricercatori, architetti, artisti.
Ma, in quelle carte, ci sono anche pezzi di vita, memorie mai svanite, degli eniani, molti dei quali tornano oggi a Borca, a respirare l’aria di allòra, per ritrovarsi, negli spazi di Gellner, nelle testimonianze scritte.
Il legame tra gli eniani e Borca è spesso profondo, viscerale, e mai fu reciso: siamo felici di poterlo alimentare, mettendo a disposizione questi materiali preziosi.
Scrive ad esempio Giancarlo Candiano, eniano veterano: “Meraviglia delle meraviglie….chi non è “eniano” non può capire. Ho avuto la possibilità di toccare con le mie mani quell’archivio e di trovare una delle mie schede personali e quelle di amici paesani che erano venuti in colonia. Mi ricordo da bambino che dicevano..”a ma voi del gruppo ENI siete dei privilegiati…”, da grande posso dire che avevano ragione. Grazie per tutto ENRICO MATTEI.“
Noi non siamo stati eniani, ma capiamo bene. Dal 2014 lavoriamo con impegno a Progettoborca, per risvegliare questo luogo speciale ed unico, perchè ne intendiamo perfettamente tutto il valore. Un valore enorme, costituito di molte parti, aggregate in modo stupefacfente: il genio di Gellner, nell’architettura come nel design del paesaggio, il paesaggio della montagna e quello sociale; la capacità di innovazione e spinta di Mattei; la storia d’Italia, del suo costume, delle sue imprese ed aziende migliori. Tutto ciò è vivo. Tutto ciò non va perduto. Va riportato alla luce, e ne va ripensato un uso attivo e partecipato.
Foto di Lidia Giusto
Qui la fotogallery relativa all’Open-studio del 10 dicembre.