dc a oltre le vette – 4 ottobre h17.30 – sass muss
Dolomiti Contemporanee/Oltre le Vette
L’arte come display sulla natura – rapporti e interazioni
incontro/dibattito peripatetico
Martedì 4 ottobre Dolomiti Contemporanee incontra Oltre le Vette.
Alle ore 17.30, presso la cittadella/fabbrica dell’arte di Sass Muss, si parlerà d’arte e di natura. Nessuno starà seduto. Cammineremo, da un padiglione all’altro, e nello spazio aperto tra i padiglioni, parlando delle opere, spiegando il loro rapporto con l’ambiente e la natura, ed il senso del progetto Dolomiti Contemporanee, e di Sass Muss.
Una dissertazione peripatetica, aperta a tutti.
Oltre le Vette è una rassegna che, da quindici anni, propone uno sguardo, multiprospettico, sulla cultura di montagna. La cultura di montagna non è certamente riducibile all’alpinismo, alla storia dell’alpinismo, agli aspetti ambientali e naturali, alla nostalgia per le buone vecchie cose andate. La montagna è uno spazio, fisico e tematico, che offre spunti innumerevoli, che vanno approfonditi, e svolti, in modo non retorico, non solo celebrativo, non solo retro-verso. Altrimenti, la montagna diventa una palestra di nostalgie, e questa cosa è triste, oltreché anacronistica, e in ultima analisi sterile.
Nessuno butta via le cose buone del passato, l’identità, la storia dei luoghi. Le civiltà e le culture si fondano sull’evoluzione storica, sugli strati successivi, sul fare e sul rileggere (e sul fare rileggendo).
Dolomiti Contemporanee è un progetto nuovo, in cui l’arte (contemporanea) è messa a contatto con l’ambiente dolomitico. A Sass Muss, abbiamo realizzato un laboratorio d’arti visive in ambiente. Funziona così: abbiamo costruito una cittadella, dove gli artisti vivono, producono le opere, le espongono. Vogliamo invitare a Sass Muss, in Comune di Sospirolo, in un sito immerso nella natura, a ridosso dei primi picchi dolomitici, preso tra rocce e boschi e torrente, artisti da tutto il mondo. Già una cinquantina di loro sono transitati di qua, nel corso di questa estate 2011. Gli artisti vengono, e cominciano ad esplorare le Dolomiti. Vanno in giro. Scoprono le crode, i luoghi, le storie, i paesi, gli habitat, la natura, le tradizioni, gli uomini. Alcuni, venuti da lontano, hanno iniziato ad arrampicare, per la prima volta in vita loro. Dopo qualche giorno, carichi di stimoli, visivi, sensoriali, tematici, essi tornano nella cittadella di Sass Muss. E cominciano a lavorare. Ognuno di loro produce un’opera, spesso utilizzando materiali del luogo. Le opere vengono poi messe nelle mostre. I lavori contengono quindi le impressioni, le riflessioni, gli studi, di questi artisti. L’artista è un detector: una sensibilità dispiegata, autonoma, originale, libera, franca. L’artista vede le cose attraverso la propria lente speciale, vi posa il proprio sguardo, che può essere scientifico, chirurgico, poetico, critico, progettuale, testimoniale, rivoluzionario, laterale, gentile, disturbante, distorsivo.
Ogni opera concepita e realizzata a contatto dell’ambiente, è un ritratto dello spazio da cui si genera. Se cinquanta artisti lavorano a produrre immagini ed opere sulle Dolomiti, questa fioritura di sguardi genera una moltiplicazione delle prospettive, ed una proposta culturale integrata al territorio e viva. L’arte, in Dolomiti Contemporanee, è immersa nell’ambiente. Non lo carezza, lo guarda, ne è stimolata, lo stimola, lo usa come una palestra d’azione e riflessione. Il laboratorio di Dolomiti Contemporanee è dunque una fabbrica, artistica e culturale, ed una modalità esplorativa e critica di un territorio, che raccoglie i temi, li concretizza in un oggetto (la produzione di un oggetto artistico è una sorta di litificazione, di processo in cui la stratificazione degli stimoli somiglia ad una sezione geologica -viva), li porta fuori dal territorio originario, inserendoli in un network globale, mostrandoli fuori da questo territorio-origine.
Alla base della nostra proposta vi è l’apertura e lo scambio. Senza le quali, la cultura diventa un fossile. E gli uomini, delle mummie.