sass muss

sass muss è il sito-origine di DC, la prima esperienza in cui questo format originale di progetto, inedito in Italia, si è palesato.
Nell’estate del 2011, il complesso, situato nel piccolo comune di sospirolo (belluno), ai margini meridionali del parco nazionale dolomiti bellunesi, è divenuto, per alcuni mesi, il primo centro espositivo di DC, sede sperimentale del neonato laboratorio d’arti visive in ambiente.
L’idea, molto semplice e diretta, fu questa: il sito, grande e articolato (oltre 10.000 metri quadrati di volumi) si presentava evidentemente come dotato di potenzialità straordinarie, e tuttavia esso era chiuso, sfitto, dimenticato, da 25 anni.
Si decise di operare su questa risorsa, che giaceva in stato di inerte criticità (in stato di solenne stupidità, dato il suo potenziale), trasformandolo in un centro espositivo ed in una cittadella creativa, proponendovi una stagione d’eventi d’arte contemporanea.
Questo, al fine di focalizzare sul bene depresso, e di produrre un moto di rilancio a favore dello stesso.

Il sito
Il sito è costituito da un complesso di edifici storici, realizzati negli anni ’20, nei quali allora si produceva ammoniaca, e in un successivo ampliamento produttivo (anni ’90).
Qui una scheda sulla storia del complesso, pubblicata su archeologiaindustriale.net.
Qui un’intervista realizzata al curatore di DC, che racconta l’esperienza di Sass Muss.
Il sito vede dunque la dislocazione di alcuni grandi edifici in stile neo-liberty, e del blocco di volumi recenti, all’interno di un’area verde, ai piedi dei primi gruppi montuosi dolomitici (Monti del Sole).
Estremamente forte e stimolante il rapporto tra le architetture e l’urbanistica del sito, e il suo impatto, e la potenza aggressiva della natura predolomitica, tra boschi, torrenti (cordevole), falesie, primi picchi: un rapporto che genera un forte contrasto, caratterizzando in modo unico il sito.

Rifunzionalizzazione e rilancio
Dopo un lungo lavoro di preparazione, che consentì di realizzare la prima struttura di sostegno ad un’impresa tanto ambiziosa, e ad un progetto che già si proponeva di operare strategicamente rispetto ai potenziali inespressi del territorio, il 31 luglio 2011 il complesso di Sass Muss, chiuso da cinque lustri, venne inaugurato, come Centro d’arte contemporanea. Oltre 100 i soggetti, politici, istituzionali, pubblici, produttivi, privati, sociali, coinvolti.
Il sito fu dunque riattivato e recuperato attraverso un modello, in cui cultura ed arte divengono elementi produttivi di spinta. arte e cultura non come patetici antagonisti astratti dei cosiddetti “indici produttivi” quindi, ma come leve concrete per l’azione sul territorio.
sass muss è stato utilizzato da DC tra agosto ed ottobre 2011, ed ha inaugurato la stagione delle “migrazioni artistiche”.
altri siti, complessi d’archeologia industriale, fabbriche abbandonate, sono venuti poi. si lavora oggi a numerosi altri cantieri.
Qui di seguito, una serie di link attraverso cui è possibile ricostruire quell’esperienza, che si è messa in luce nel panorama nazionale come un caso di innovazione culturale e di best practise.

qui il primo video realizzato a sass muss (panoramica del sito prima del recupero)

qui il video di lancio del progetto dc e dell’esperienza di sass muss

qui il canale youtube con tutti i video realizzati da dc (a ritroso, i video relativi a sass muss)

qui le immagini dell’apertura del sito di sass muss 2011, con l’inaugurazione del primo ciclo espositivo

qui alcune immagini relative all’inaugurazione del secondo ciclo espositivo di sass muss 2011

qui la scheda di sass muss pubblicata sul sito archeologiaindustriale.net

qui la Rassegna Stampa di DC 2011 (oltre 100 articoli e contributi media pubblicati su quest’esperienza: attenzione: sei nel sito del 2011 -livrea marrone; gli stessi contenuti sono rintracciabili attraverso la strumento di ricerca in questo sitoweb)

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