5/6 marzo – Field Trip – Portsmouth Dolomiti

Il 5 ed il 6 marzo DC accoglie i docenti e gli studenti del Master In Architecture Riba Part 2 dell’Università di Portsmouth (UK), nel loro Field Trip nelle Dolomiti.

I giovani architetti sono guidati da Antonino Di Raimo e Simone Sfriso, il programma del Master in Architettura di quest’anno s’intitola A (Hyper)-Connected World: Islands and Mainlands, altre informazioni qui.
Lavoriamo con Portsmouth da anni, nel 2023 abbiamo raccontato alcuni dei progetto sviluppati nella mostra La Foresta Critica/Alien Forest, al Nuovo Spazio di Casso al Vajont.

Numerosi i siti su cui si lavora anche quest’anno con Portsmouth, che DC ha proposto, perchè ci interssano, e che sono diventati i temi dei lavori di ricerca. 
Ringraziamo gli architetti bellunesi Luca De Moliner e Niccolò Dal Farra, che collaborano introducendo due dei siti che visiteremo.

Saremo a Longarone, e al Nuovo Spazio di Casso.
All’ex cementificio di Castellavazzo, e all’Isola dei caprioli al Lago di Centro Cadore. All’ex Villaggio Eni di Corte di Cadore, all’ex Centro Minerario di Valle Imperina a Rivamonte agordino, che sta sul torrente Cordevole, alla forra del Bus del Buson, che sta sull’Ardo, entrambi nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Ringraziamo il Sindaco e i tecnici di Rivamonte. Poi andremo anche al Lago del Mis, sempre nel Parco.

Guideremo i nostri amici, racconteremo i sopralluoghi, e avanti, IN FORMAZIONE.

Foto di sfondo: Chiara Beretta

 

7 marzo 2024 – Qui di seguito alcune immagini relative al Field Trip (Foto Teresa De Toni)


E’ terminato il Field Trip di docenti e discenti del Master in architettura Riba dell’Università di Portsmouth, son tornati a Venezia, su questa linea inclinata D’ACQUA.
Due giorni di esplorazioni territoriali, tra Dolomiti friulane e bellunesi, un viaggio di formazione in ambiente che ha toccato e osservato diversi “siti sensibili”, ovvero interessanti, molto interessanti, e sui quali esistono, o dovrebbero esistere, o ancora non esistono, ed ecco che dunque si cerca di farle esistere, le cosiddette opportunità di rigenerazione, opportunità degne (piuttosto che propor cose indegne, meglio star fermi, fermi, fermi).



Ringraziamo Antonino Di Raimo e Simone Sfriso, che anche quest’anno portano studenti di tutto il mondo a sviluppare visioni e progetti, il lavoro congiunto prosegue, e riesce molto bene, perché nessuno ha un obiettivo volgare e nessuno qui è volgare, e ne vedremo i frutti nei prossimi anni, come ne abbiamo visti negli anni scorsi.


Non sempre la montagna è ben pensata, ben costruita, adeguatamente progettata.
Guarda un po’ le casuzze di vetro (volgare) pei turisti sugli alberi e provati tu (se sai qualcosa di queste terre alte e magari ci vivi) a non sghignazzare e bestemmiare: antiemetico pel mal patetico. Ma di questo diremo presto altrove.
Ringraziamo gli architetti bellunesi Niccolò Dal Farra e Luca De Moliner, che han guidato le visite all’ex cementificio di Castellavazzo e al Bus del Buson. Li ringraziamo della loro collaborazione, che è preziosa, e della loro gentilezza, che vale quanto lo Spirito dei Luoghi, ovvero il valore della terra e delle sue cose significative, se lo riconosci davvero, valore che non va trascurato, ma sottolineato e utilizzato correttamente.
Ringraziamo Teresa De Toni per le foto che stai vedendo, e chissà cosa succede appena le diamo una macchina vera, e ora dobbiamo dargliela, e Stefano Collarin per il lavoro che non sempre vedi subito ma che c’è eccome: e loro sono due dei perni di DC, mica tanti così.
E ringraziamo l’Hotel Boite, che ci ha offerto un aperitivo dopo la visita alla Colonia e alla Chiesa di Corte di Cadore.
E anche Giovanni Deon, ringraziamo, Sindaco di Rivamonte agordino, che ci ha accolto e ci ha fatto visitare il sito straordinario di Valle Imperina, insieme a Dino Praloran, che ‘sto sito te lo conta a menadito, e a Denis.
A Casso invece abbiamo salutato Danilo De Lorenzi, che presto ritroveremo a Borca, vedrai poi a cosa fare, un altro piccolo progetto giusto che era ora di avviare, ed è bello e giusto connettere questi spazi e siti e persone e territori, lo facciamo da sempre, non è mica un lavoro, questo, è ATTITUDINE, puoi chiamarla geografia della riattivazione, o corrugamento critico, e così anche nel Field Trip, si fa così, se vuoi traversarli davvero, i territori, se gli sei dentro, se hai delle idee e le applichi, e se queste idee sono di rete e di spazio e cercano qualità e aborrono banalità e opportunismo.
Lago di Centro Cadore: all’Isola dei Caprioli.
Abbiamo chiuso (?) la due giorni al Lago del Mis, qui Ethan farà un buon progetto, e quindi abbiamo sciugato l’acque (oggi pioveva in giù; a Borca invece stamane venti achei di fresca) col pranzo da Bacchetti, dove Raffaele ci ha portato solo cose ben fatte, semplici e ottime (come i suoi coltelli), ed anche qui siamo stati assai bene, dato che è Bacchetti, e per ora basta, ma poi racconteremo meglio questo viaggio di formazione e le sue protrusioni, le metteremo qui tra un po’, e avanti.

 

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