Andrea Grotto/Plinio e Salgemma
Andrea Grotto, Plinio e Salgemma, 50×40 cm, olio su tela, 2016
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L’opera fa parte di un dittico minerale che include Finto e Cicoria (non in mostra). Un giuoco reinterpretativo, che cava una nuova foggia. Una pittura dal vero di alcuni oggetti probabilmente esistiti, essere e poter essere, nel “museo a cielo aperto” di Monte Summano. Un lavoro immaginativo e fondato su una rocciosa fantasia d’ancestro, dove il possibile ritrovamento di due complessi geologici forse esistiti, piccoli monumenti votivi di figure minerali sopravvissute al tempo, da il la ad una rivendicazione pittorica rifondativa. Piante fossili venute dal mare rinvenute sulle rocce montane, rivelano tre forme dalle sembianze vagamente umane.
L’opera è inserita nella mostra Le Fogge delle Rocce, Spazio di Casso al Vajont, dal 27 luglio al 31 dicembre 2024.
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Foto: Teresa De Toni
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