silvia vendramel/autoritratto

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L’opera si presenta come un trittico dislocato, formato da tre elementi in cui l’attenzione dello spettatore viene spinta ad accogliere vari passaggi del divenire. Si tratta di una serie di autoritratti che interpretano il tema del passare del tempo: la federa del cuscino sul quale l’artista ha dormito negli ultimi dieci anni diventa ora il soggetto di un ritratto “reale”, il cui disegno è generato da varie azioni accadute al di fuori della sua volontà rappresentativa. La pietra d’onice, appoggiata sul pavimento di cemento lì di fronte, riprende invece il motivo nuvolato del cuscino e racconta la storia dei movimenti tellurici che l’hanno portata fino a noi, attraverso un lento fluire. Su questa pietra, è l’acqua che la bagna ad esaltare e far emergere il disegno che la costituisce. Infine, il poster nel quale è rappresentata l’azione della bagnatura, viene disgiunto degli altri due elementi e collocato all’esterno dello spazio espositivo, sulla passerella che si slancia verso il monte toc. la sequenza viene in tal modo ed essere completata, pur nella separazione spaziale di questo elemento. tale immagine sottolinea il gesto del bagnare la pietra come un rito di cura e rappresenta una ulteriore affermazione di un passaggio.


opere inserite in
upokeimenon (sott’acque)
a cura di gianluca d’incà levis
in collaborazione con michela lupieri
nuovo spazio espositivo di casso
21 settembre-27 ottobre 2013