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6 febbraio 2023
sass muss su archeologia industriale
pubblicato su archeologiaindustriale.net (grazie a simona politini) un articolo sul complesso di sass muss, primo teatro (estate 2011), ed esperimento pilota di Dolomiti Contemporanee; è da lì, che il format di progetto DC, già allora ben chiaro, è venuto definendosi ulteriormente, evidenziando il proprio potenziale, obiettivi, strategie; oggi si lavora ai prossimi siti e progetti, sempre più impegnativi e stimolanti; di alcuni di essi cominceremo a parlare già nelle prossime settimane; per quanto riguarda sass muss, ricordiamo che il sito è stato fino a poco tempo fa proprietà dell’agenzia per il territorio attiva spa; essa, dallo scorso natale, non esiste più; ce ne dispiacciamo, la nostra collaborazione con loro è stata senz’altro positiva (grazie a simone, andrea, eva, isabella, monica) il fallimento dell’ente ha generato una situazione di stallo per il patrimonio immobiliare controllato, il cui valore complessivo supera i 150 milioni di euro; di questo patrimonio immobiliare faceva parte anche il sito centrale di DC NEXT (2012), ovvero il blocco di taibon; qual è oggi la situazione dei due siti? dopo il forte impulso generato nel corso dell’estate 2011 (oltre 10.000 visitatori, oltre 100 articoli pubblicati), il sito di sass muss, che giaceva completamente inerte e dimenticato da oltre vent’anni, riguadagnò immediatamente un forte appeal commerciale; diversi spazi furono affittati ad aziende e imprese locali, molte altre trattative furono intavolate dalla società proprietaria; quest’euforia commerciale non fu però sostenuta adeguatamente, ed ebbe breve durata (gli stimoli vanno coltivati, sfruttati con tempismo, e messi a profitto); alcuni degli affittuari occuparono dunque gli spazi per breve periodo, per poi rescindere i contratti; diverse altre trattative, condotte fino ai nostri giorni, non andarono a buon fine, anche a causa dei canoni d’affitto e dei prezzi di vendita, che attiva spa decise di non abbassare, rinunciando in tal modo a concludere diversi affari che avrebbero contribuito a rilanciare il sito, probabilmente in modo definitivo, e forse generando fiducia negli istituti di credito che a questo punto hanno invece deciso di non salvare l’ente, lasciandolo al suo destino; ancora oggi, DC lavora ad innescare e favorire rapporti tra soggetti diversi, che possano condurre alla rifunzionalizzazione complessiva del sito; la nostra è una politica di valorizzazione di risorse strategiche rilevanti attraverso un approccio culturale contemporaneo (ovvero responsabilmente presente a sè e alle cose), non un picnic con gli artisti; per cui, la natura del progetto non coincide perfettamente, non si esaurisce nella prima fase di rilancio delle strutture, ma continua ad operare anche in seguito alla conclusione dell’esperienza artistica; anche la fabbrica di taibon agordino ha subito il contraccolpo del fallimento di attiva spa; ricordiamo che, anche in quel caso, la valorizzazione del sito compiuta ad opera del progetto portò all’insediamento permanente nella fabbrica riesumata di diverse attività commerciali e produttive; oggi, esse soffrono di questo momento difficile; ringraziamo questi nostri amici, che sono entrati nel processo di rilancio da noi avviato, riattivando effettivamente la fabbrica, e venendo, dopo gli artisti e la gente di DC, ad abitarla; siamo con loro, e abbiamo fiducia che la crisi presente verrà superata, forse addirittura, come auguriamo, volgendosi a loro favore; nel frattempo, sono avviate le procedure valutative, e le prime azioni di rete, su diversi altri siti dal potenziale altissimo: uno di essi, è l’ex complesso minerario di valle imperina, nell’agordino; a breve, di questo e d’altro daremo informazione, attraverso una serie di pubblicazioni su diversi media e piattaforme web.