alessandro piangiamore/untitled (daily) #1, untitled (daily) #5, una conchiglia vuota
alessandro piangiamore
untitled (daily) #1
calcestruzzo, polvere di madreperla, lucido da scarpe blu, cera, 30x46x3 cm, 2013
Untitled (daily) #5, calcestruzzo, polvere di madreperla, succo di limone, vaselina, cera, 30x46x3 cm, 2013
una conchiglia vuota, video, 2014
Montagna, corallo, conchiglia, gravità. Sono alcuni dei temi, spazio paesaggio materiali e moti, su cui Alessandro Piangiamore concentra il proprio sguardo, fatto di osservazione, penetrazione, matericità ribadite (lo spazio dentro della cosa: la conchiglia, dentro allo spazio). Se la terra è pesante, ecco che una conchiglia vuota gocciola sul pavimento, di cemento. O si sbriciola, e in polvere cade. Quando il fuori di adesso era dentro e il dentro era fuori: sembra, attraverso questo titolo, di stare fissando la montagna snudata, il grande segno sul Toc, che emette, assordante impulso silenzioso, e la luce, qui davanti. O forse è lei, a fissare noi. La conchiglia non si sbriciola, viene sbriciolata. L’uomo è il paesaggio. Non c’è, ad esempio, azione d’entropia, naturale, erosiva, al cui processo l’uomo non partecipi.
Questo stesso versante, qui in faccia a noi, è un paesaggio dell’uomo: sua l’erosione. L’azione dell’uomo, a disfar la conchiglia, qui, nel bel mezzo di questa enorme barriere corallina fossile, le Dolomiti, un sistema-conchiglia. L’uomo fa il paesaggio, o lo disfa. Nella tragedia. Nella poetica concentrazione di un attimo di tesa attenzione.
opere in:
meteorite in giardino (il meteorite in ambiente)
a cura di gianluca d’incà levis e maria centonze
nuovo spazio di casso
12 settembre-6 novembre 2014