cristina treppo/fusione (ciotole) – fusione (dispersione a salire)
cristina treppo
Fusione (ciotole), ciotole di piombo, teca di vetro su supporto di ferro, 134 x 41,5 x 41,5
cm, 2018
Fusione (dispersione a salire), oggetti di piombo, dimensioni site-specific, 2018
Un esercizio di trasformazione della materia per ricavarne degli oggetti che ricordano delle
suppellettili di uso comune, e, anche, un esercizio di allontanamento nel tempo. La quotidianità è
qualcosa che non appartiene al presente, appartiene piuttosto a ciò che è passato, e le cose
dicono di altri momenti, cose che pur conservando nelle loro forme le abitudini d’uso odierne
testimoniano di altre stagioni. Archeologia della quotidianità, potrebbe essere definita quella di
Cristina Treppo, una quotidianità che affiora da un lavoro di scavo, di riscoperta, per poi
depositarsi entro le pareti trasparenti di una teca museale, atto conclusivo di conservazione del
ritrovato. Il lavoro di Cristina Treppo ha a che fare con il tempo, i suoi oggetti testimoniano di un
uso non più comune, nel loro essere atti a contenere vivande che non vi verranno mai versate, e
parlano semmai di gesti lontani. Contenitori vuoti, generati intorno al vuoto affinché l’eco affievolita
di altre vite possa per un momento risuonare. Il gesto fabrile della Treppo è il gesto paziente
dell’archeologo e del vasaio, ma il recipiente ritrovato così come il recipiente prodotto rivelano un
disallineamento fra vita e funzione. La materia, il piombo, di cui sono composti i recipienti
perderanno nel tempo la loro lucentezza, si anneriranno.
opera in:
brain-tooling
a cura di gianluca d’incà levis, riccardo caldura, petra cason
forte di monte ricco
30 giugno – 30 ottobre 2018