emmanuele panzarini/like a stone



Emmanuele Panzarini 
Like a stone 
pietre, carta stampata, dimensioni variabili, 2013

[…]Si potrebbe sintetizzare con l’affermare che due sono le costanti della ricerca di Emmanuele Panzarini (Padova, 1984): la riflessione sulla fotografia e quella sullo spazio, o meglio, più precisamente, sullo spazio identificato come luogo (a volte come architettura e spazio urbano, ma di questo altro versante del lavoro non si può qui tenere conto).
Per quanto riguarda la fotografia, la pratica di Emmanuele è volta a valorizzare quell’iconosfera digitale di “immagini povere”, apparentemente indegne di un artista, con le quali abbiamo costantemente a che fare per i mille usi cui esse si prestano.
Innanzitutto gli scatti che tutti produciamo col cellulare, quindi le immagini che troviamo online e utilizziamo per scopi pratici, in particolare le mappature e foto satellitari che ci offre Google Maps. Ebbene quante scoperte, quanti giochi concettuali si possono fare assumendo queste fonti visive in qualità di ready made?
Così entra naturalmente in gioco la nozione di luogo. Emmanuele precisa con cura rigorosa le coordinate geografiche cui si riferisce il materiale prescelto e così cerca di ristabilire un contatto che sempre rischia di allentarsi: il legame tra il segno e la cosa, tra l’immagine e la concretezza di un luogo determinato, in un contesto preciso.
Per Dolomiti Contemporanee egli sottrae la mappa di Casso e dintorni alla sua limpida e impassibile prospettiva dall’alto e la restituisce alla terra, incarnandola nell’aspra materia rocciosa di cui è fatto questo territorio (Guido Bartorelli). […]

opera inserita in
roccedimenti. fatte, non finite, le nature contemporanee
a cura di gianluca d’incà levis
in collaborazione con guido bartorelli
nuovo spazio espositivo di casso
06 luglio – 08 settembre 2013