Evelyn Leveghi/Unveil (intersoggettività accumulata)
Evelyn Leveghi, Unveil (intersoggettività accumulata), Pasta fillo, inchiostro blu, filtro aria motore auto d’epoca, 11,5 x 22,8 x 10 cm, 2024
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Neoformazione amorfa di sedimenti socio-antropologici giustapposti, che rivelano una storia del presente quale stratificazione di una “soggettività accumulata”* dinamica. Collezione di frammenti di storie familiari e collettive, lamine narrative che definiscono una sorta di carotaggio delle unità socio-stratigrafiche e delle loro correlazioni.
Unveil è un’indagine sulla memoria collettiva, un lavoro etnografico, processuale, in cui arte relazionale e storia orale si incontrano per esplorare la stratigrafia sociale di Casso ed Erto.
*”campo delle identità e dell’immaginario, […] forme di soggettività condivisa attraverso i tempi e gli spazi.” Espressione formulata dalla nota storica contemporanea Luisa Passerini in riferimento al significato di soggettività quale “carattere di patrimonio ereditato e continuamente rinnovato”. Trae origine dalla memoria collettiva di Maurice Halbwachs, dalle rappresentazioni collettive di Emile Durkheim e dalle mentalità delle Annales.
L’opera è stata realizzata in Residenza a Casso a giugno 2024, ed è inserita nella mostra Le Fogge delle Rocce, Spazio di Casso al Vajont, dal 27 luglio al 31 dicembre 2024.
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Foto: Teresa De Toni