Federica Clerici/Aperture


Federica Clerici, Aperture, installazione dimensioni variabili, sculture mobili: multistrato betulla marino e cerniere, 2016 – 2024

Aperture: forme scultoree irregolari, superfici che delineano uno spazio in continua definizione e apertura. Lo spazio che ci definisce non è una dimensione fissa: è spazio in continuo divenire che si compie nella relazione con l’altro. Il mero spazio fisico si apre a diversi mutamenti. Da spazio concetto a spazio relazionale, lo spazio della nostra definizione è a volte compresso a volte proteso, in estensione. In un tentativo di equilibrio costante tra noi e l’altro. Sono aperte queste forme della montagna, come spalancare uno scalenoedro. Uno scavo, un ridisegno, pareti dritte ad angoli acuti, come le facce dell’abito cristallino di alcuni minerali in figura geometrica: gli elementi tabulari, foliati, lamellari.”

Aggiungiamo noi: come l’incontro netto dei piani di roccia in un diedro, quando lo scali in aderenza, o incastrando le protezioni (cerniere mobili) in fessura. Il diedro è sempre aperto, in questo caso, variabile l’angolo tra i piani, come le remiganti in volo, e questa apertura va controllata, determinata, spinta. Molto lisce la facce del muro: è lì che occorre spalmare bene, ecco tornare l’aderenza nel cervello, quella che ad un certo punto (o linea) abbiamo esploso in #braintooling, e avanti.

L’opera è parte della mostra  Le Fogge delle Rocce, al Nuovo Spazio di Casso al Vajont, dal 27 luglio al 31 dicembre 2024.

Foto: Teresa De Toni