francesco ardini/costellazione


francesco ardini, costellazione, ceramica, cristallina, smalti e polvere ceramici di recupero, argilla del territorio, telaio in legno e acetato, 89x180x100 cm, 2025

Dice Francesco, che un anno fa ci disse: …voglio rifare il tetto dell’ex scuola di Casso…:
Nel cuore delle Dolomiti, a Casso, la vecchia scuola — oggi spazio di Dolomiti Contemporanee — è un luogo che si riattiva ogni giorno come laboratorio di forme e significati. Per la mostra Detriti, Frammenti, Schegge, Brecce ho creato l’installazione Costellazioni.
Con
Emiliano Oddone, ho recuperato alcune lastre di pietra originali dei tetti di Casso da una piccola cava locale, e ne ho realizzato un calco: l’oggetto, carico di tempo, diventa matrice. L’installazione prende la forma di una tettoia sospesa: da un lato la silhouette bianca della lastra-coppo emerge come reliquia contemporanea; dall’altro la materia si disgrega in una scia di pigmenti, polveri e argille raccolte nel paesaggio insieme a un geologo. La pietra si fa detrito cosmico, una geografia che guarda in alto.

Il riferimento è il katasterismós (καταστερισμός): nel mito greco gli dei ‘appendono’ al cielo figure amate e oggetti sacri, trasformandoli in costellazioni. ‘Costellazioni’ prova a catasterizzare il presente: elevare un frammento del quotidiano a segno d’orientamento, una piccola stella domestica. La tettoia sospesa diventa una volta celeste terrestre; la polvere minerale si dispone in traiettorie, come se il paesaggio si traducesse in cielo.

Geologia, archeologia del reale e immaginazione mitica si intrecciano. Non una celebrazione del passato, ma una pratica attiva: trasformare la materia per abitare l’oggi, trovare nuove mappe, nuovi modi di restare.

L’opera è parte delle mostra Detriti Frammenti Schegge Brecce, Nuovo Spazio di Casso, fino al 31 dicembre 2025

Foto Teresa De Toni