dc’017 fuocopaesaggio – il video della stagione


 

in questo video resumè, la sintesi della settima stagione di Dolomiti Contemporanee
che abbiamo chiamato fuocopaesaggio.
con alcune delle scintille sprizzate dai principali siti-cantiere del 2017:
la stazione di borca (ex villaggio eniProgetto Borca)
il presidio anticommemorativo di casso al vajont (Nuovo Spazio Di Casso e TWOCALLS)
il risuscitato Forte di Monte Ricco a pieve di cadore.

siti eccezionali tutti, nei quali, attraverso la modalità propria di questo progetto, che è intrinseco ai paesaggi che considera, VIVIAMO.
il gruppo di lavoro che anima DC è composto da persone determinate a dar valore alle cose, agli enti, allo Spazio.
i siti potenti in residuo, che continuamante nutriamo a fiamma, senza questo lavoro grande e condiviso non basterebbero a loro stessi, rimanendo cenotafi, o rovine, o luoghi retroversi.
mentre invece mordono e spingono.
e ci sono poi gli altri nuovi siti che verranno, e le nuove strategie, complesse, che non si vedono qui, dato che qui mostriamo (solo) gli spazi e le prassi, il pensiero e il moto -che nella nostra azione, da sempre, non fan staffetta, ma coicidono

il progetto DC è forte, difficile.
averlo portato avanti per sette anni è stata ed è, evidentemente, un’impresa
un’impresa che sarebbe risultata impossibile, senza l’impegno di tante persone valorose, che ci hanno accompagnato fino a qui, ognuna compiendo un percorso importante nel progetto.
Valentina, beatrice, Veronica, debora, Alice, Romina, delfino, Paolo, Giacomo, Alberto, Balcon, Giovanna, Carlo, Nicola, lorenzo, Elena, tra i primi; e poi Elena, Elsa, martina, margherita, molti altri, che non riportiamo qui.
i nomi di chi c’è stato, sono presenti nei materiali che raccontano la storia di DC.
i nomi di chi ha fatto il nostro 2017 fuocopaesaggio, sono riportati nei cartelli in chiusura del video.
per primo lo staff, intelligente, agguerrito (squadra d’incendio).
gli artisti, quasi ottanta.
le centinaia di partner, pubblici e privati, culturali e artistici, territoriali e d’impresa: senza di loro, DC non esisterebbe.
perchè DC non è un ente produttore di mostre, o di prodotto culturale:
è una rete.
è un ricognitore rapace e capace, che porta costrutto nello Spazio, aprendolo, vivendolo, intensificandone il valore, che viene inteso come una risorsa, che va riprocessata sempre, attraverso una concreta pratica, immaginativa e chirurgica.