Giorgia Accorsi/The fallen Beast


Giorgia Accorsi,
The fallen Beast, paracadute, corde di nylon, moschettoni, imbracatura, dimensioni ambientali, 2025;
The fallen Beast, lana su tessuto, 34,5 x 50 cm, 2025;
The fallen Beast, still da video, colore/suono, 4’ 00’’, 2025

Questo progetto trae ispirazione dal romanzo di William Golding Lord of the Flies (1954). Nel libro, un gruppo di bambini, unici sopravvissuti di un disastro aereo, si ritrova su un’isola deserta, dove passa rapidamente dall’autogoverno a una primordiale brutalità. La visione allucinata del cadavere di un pilota, impigliato al paracadute, diventa la «bestia» su cui i bambini proiettano paure ancestrali, fino a decretarne la soppressione come unico rimedio possibile.
 
Trasferita a Borca di Cadore, la vicenda si ricompone in chiave autobiografica. Durante la residenza in Progettoborca nell’ex Villaggio Vacanze ENI, ai piedi dell’Antelao, mi sono immaginata nel ruolo di uno di quei bambini scampati al disastro, in compagnia di cinque artisti (Alessia Armeni, Lucia Bricco, Iulia Ghita, Piotr Hanzelewicz, Gian Maria Marcaccini) coinvolti anche loro come compagni di un’infanzia ritrovata. Abbiamo dormito nei letti che accoglievano i figli dei dipendenti ENI: un’eredità di sogni e scoperte collettive.
 
Da questa immedesimazione è scaturito un atlante di incubi e terrori infantili: la “bestia” – non altro che il riflesso del mostro interiore di ciascuno – ricompare col paracadute ancora impigliato tra i rami. Il mio intervento tenta di farla emergere, di esorcizzarla: un rito visivo che intreccia memoria industriale e mito personale, restituendo al luogo l’inquietudine latente che la modernità aveva provvisoriamente sedato.

L’opera è parte delle mostra Detriti Frammenti Schegge Brecce, Nuovo Spazio di Casso, fino al 31 dicembre 2025

Foto Teresa De Toni