Venerdì 24 ottobre – Lampo del Frammento – le foto
Lampo del Frammento, 24 ottobre 2025, Nuovo Spazio di Casso e Lago del Vajont
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É stato un viaggio nella pietra del tempo.
È stato un tempo nelle brecce del sole d’ottobre nel cielo terso, aperto da 900 pecore ben portate da Nico, preciso rispetto dell’orlo d’asfalto, le strade di Casso lastricate di piccole merde schiacciate ma nemmeno una fatta sul sagrato basso d’asfalto imbrucato, anche se la pastora superba berciava velena: torna a tua casa, fatti un cachè col vello.
E siamo stati Dapprima nello Spazio di Casso, mica fermi, per l’ennesimo Dardo Infisso nel Senso, son Chiodi lunghi questi, Carpenteria dello Spirito, attiene alla Qualità Solida delle Cose Reali, che sono Emozioni o Precisi Aerei Sentimenti Spaziali, ovvero Intuizioni d’Architettura e composizione di fluttuazioni, tutti presenti nell’intensità, mai un lacchè a presentare un conto, solo la pura disposizione concreta all’esserci, che è una poesia gentile, un calcolo antifrastico, un impulso ricombinatorio, traffico di matrici e oggetti e detriti, riconoscimento di funzioni ed effetti e pruriti, ingegnosità captativa, metodi clastici digestivi introversi, pensieri plastici rotativi mai persi;
Dardo Condiviso, camminando i quattro piani della mostra ribadendo senza ripetersi, tra persone che si capiscono, i temi di roccia e le crepe meno retoriche.
Perché se uno non ti capisce mai, o si distrae sempre, o vende una cosa invece di fiammarla, cos’hai tu a che far con lui e a qual fine?
Lorenzo Lunghi e Michele Bazzana han raccontare i propri lavori-processi, ma soprattutto li hai visti, come pensano, cercano, agiscono, si muovono tra i materiali e le permutazioni, gl’inneschi e le perforazioni, rimescolano fluidi, sorridono leggeri.
Abbiamo commentato molte delle opere di Detriti Frammenti Schegge Brecce, prima di farci i tè e caffè assolati e di trasferirci al Lago, guidati da Emiliano Oddone, che ci ha aperto il sipario sulla geologia recente, degl’ultimi 30.000 anni circa, battendo l’alveo e il riparo, tra i rivi le rive l bosco, conducendoci tra greto e affioramenti, fumando e mangiando tra le argille compatt e litificate e le argilliti degenerant’in polveri (esplodono le polveri); le ricerche icno(lo)logiche e i sedimenti di flysch, piedi in acqua nessun freddo, fanghi ciottoli e poiana, gran ben giro fuori tana, fino all’imbocco della Val Mesaz. La Maierotti ha detto dei Cidoli, insomma abbiamo Preso Le Acque tra le Crode.
E lo rifaremo anche sabato 15 novembre dalle ore 10.00, nel prossimo talk a Casso, del quale vi diremo a breve.
Foto Teresa De Toni