massimo barbierato e angela rui/lacuna


Massimo Barbierato e Angela Rui, Lacuna, cera, dimensioni variabili, 2025.

“Il sistema marino, rilevato sui bordi squadrati dell’isola di San Servolo nella laguna veneziana, viene qui visualizzato attraverso l’immersione nell’acqua di cera liquida, il cui raffreddamento e la cui solidificazione genera dispositivi tridimensionali di osservazione di questo ecosistema corroso da moti e correnti naturali o artificiali date dal movimento e dall’azione dell’uomo.

L’acqua diviene stampo morbido e sensibile ai moti presenti. Forme effimere, destinate a svanire, fragili quanto l’ecosistema descritto, che visualizzano pochi secondi di spinte, pressioni, forze invisibili ai nostri occhi e purtroppo alla nostra coscienza.”

Le cere perse e ritrovate: son cere di un giorno, venute dall’acqua di San Servolo a maggio con Lacuna, il workshop guidato da Angela Rui e Massimo Barbierato per FLA Plus.
Alle quali abbiamo dato qui altra vita, un prolungamento del senso, un tempo ancora bergsoniano della qualità non sospesa e riguadagnata, che spegnerle subito, a noi che le abbiamo viste per ultimi, ci sarebbe sembrato uno spreco, più che altro ne abbiamo colto lo stato sorgivo e il sospiro, e le abbiamo adottate, vediamo ora come trasformeranno quassù nei caldi estivi, nei freddi tunnali, nei geli vernali.

L’opera è parte delle mostra Detriti Frammenti Schegge Brecce, Nuovo Spazio di Casso, fino al 31 dicembre 2025

Foto Teresa De Toni