michele bazzana/twist again
michele bazzana
twist again, installazione con trattorino rasaerba, motore elettrico, struttura in metallo,
gesso, 150 x 97 x 115 cm, 2018
Il progetto nasce dagli elementi messi in campo.
Il Forte di Monte Ricco, Batteria castello, Tiziano e Romano (Vecellio).
Ecco un pensiero (una sensazione) su quanto sia sottile il confine tra una costruzione
architettonica considerata abitabile oppure abbandonata. Quanto labile la soglia tra un artista
affermato o un “pazzo eremita”, e quanto determinata dalla visione di chi vede, giudica, determina,
sancisce.
Io, come Romano, sono attratto (lo studio mio invaso, gremito) dagli oggetti che mi colpiscono, che
reputo interessanti. Questi spaziano dalle forme naturali a quelle meccaniche, interagiscono, si
mescolano e contaminano. Oggetti prodotti a oggetti che servono a produrre, dove la
scarnificazione naturale delle cose porta ad un ammasso di forme pure, di scarti, di materia. La
scissione degli elementi che costituiscono un apparato (meccanico o pittorico che sia) li porta tutti
sullo stesso piano. L’abbattimento della certezza del conosciuto, trovando (o cercando) il massimo
comune divisore, azzera il nostro conoscere, riunendolo in un altro modo.
“Il disegno ormai non esiste più, il cromatismo è smorzato e gioca sulla gamma dei marroni e degli
ocra, le pennellate sono rapide, abbozzate, il colore è denso e pastoso” (Tiziano Vecellio).
Il lavoro per il Forte è un piccolo trattore rasaerba capovolto, in modo che le pale che servono a
tagliare l’erba siano rivolte verso l’alto. Una di queste è sostituita da un disco in acciaio inox, che
diviene una sorta di espositore rotante, sul quale viene posto un agglomerato materico.
Lo strano macchinario potrebbe ricordare uno degli oggetti del signor Romano, vecchio e
arrugginito. Il motore a benzina è stato sostituito da uno elettrico: ribaltandolo, si vede ciò che di
solito non si conosce. In tal modo ne cambia l’utilizzo, e con esso lo spazio d’utilizzo.
L’agglomerato che ruota sopra alla pala: mi piace pensare che sia una sorta di pennellata
ingrandita.
opera in:
brain-tooling
a cura di gianluca d’incà levis, riccardo caldura, petra cason
forte di monte ricco
30 giugno – 30 ottobre 2018