Venerdì 24 ottobre – Lampo del Frammento – TALK ed escursione – Nuovo Spazio di Casso e lago del vajont


Lampo del Frammento (Fende l’Acqua Sulfurea)
Talk aperto al pubblico

Nuovo Spazio di Casso
Venerdì 24 ottobre 2025
Ore 9.30-15.30
Con un’escursione geologica al Lago del Vajont

Venerdì 24 ottobre 2025, Dolomiti Contemporanee propone il talk Lampo del Frammento (Fende l’Acqua Sulfurea), al Nuovo Spazio di Casso al Vajont.
L’incontro si svolge, nella sua prima parte, all’interno dello spazio espositivo di Casso, che attualmente vede allestita la mostra collettiva Detriti Frammenti Schegge Brecce, a cura di Dolomiti Contemporanee.
Il tema del frammento è stato proposto ai relatori invitati, ognuno di quali lo tratta a partire dalla propria prospettiva di studio.
Un designer, un curatore, un artista, un geologo, il direttore di un museo della pietra, incrociano gli sguardi e le parole.
I frammenti, intesi come elementi e parti del paesaggio e del lavoro di studio e creativo, vengono distesi, osservati, discussi.
Nella prima parte della mattinata, a partire dalle 9.30, si procederà alla visita della mostra.
Nello Spazio di Casso si susseguiranno, attraverso un dialogo, i primi interventi previsti.
La seconda parte del Talk, meteo permettendo, si svolgerà invece in ambiente.
Alle ore 11.30 infatti, ci si trasferirà al Lago del Vajont, per condurre un’escursione geologica in quest’area, guidati dal geologo Emiliano Oddone di Dolomiti Project.
Il trasferimento si effettuerà in auto (10 minuti), con mezzi propri.
Si raccomanda di organizzarsi con pranzo al sacco, indumenti e calzature adeguati.
L’escursione proseguirà sino alle ore 15.30 circa.
Emiliano ci racconterà e illustrerà della geologia fatta di frammenti del ghiacciaio, del suo ritiro, del glaciolago del Vajont, dell’enorme frana che ne ha ricoperto la piana liberata e che preserva oggi ciò che altrove è stato eroso, ancora frammentato e spostato lontano dallo sguardo…
Il tema geologico viene riproposto da Dolomiti Contemporanee per la sua capacità di stimolo verso gli artisti visivi, nonché verso tutte le persone interessate al territorio, alle crode e alle configurazioni del paesaggio.
Diverse opere realizzate per Detriti Frammenti Schegge Brecce sono partire da qui, come anche numerose di quelle realizzate nel 2024 per la precedente collettiva, Le Fogge delle Rocce.

Programma del talk ed escursione al lago del Vajont:

ore 9.30, Nuovo Spazio di Casso: visita guidata dialogata alla mostra Detriti Frammenti Schegge Brecce, alla presenza di alcuni degli artisti protagonisti

introducono e parlano:
Antonio Carrara, Sindaco di Erto e Casso
Pier Paolo Zanchetta, Ufficio Biodiversità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Gianluca D’Incà Levis, curatore

Massimo Barbierato, designer
Lorenzo Lunghi, artista

ore 11.30: Escursione geologica al Lago del Vajont

parlano e s’intrecciano sulla riva del lago:

Emiliano Oddone, geologo
Daniele Feltrin, direttore del Museo della Pietra e degli Scalpellini di Castellavazzo
L’escursione termina attorno alle ore 15.30.

NB: Se invece piove, l’escursione salta, e l’intero evento si svolge al Nuovo Spazio di Casso.

L’evento è parte del programma dei Dolomiti Days 2025, iniziativa promossa dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che si realizza in collaborazione con Fondazione Dolomiti Unesco, Magnifica Comunità di Montagna Dolomiti friulane Cavallo e Cansiglio e Ecomuseo Lis Aganis, insieme al Comune di Erto e Casso.

Lampo del Frammento
(Fende l’Acqua Sulfurea)
libero concetto, lo mettiamo dopo, così il pensiero non con-fonde la logistica, ma viene prima

E dunque ecco un’altra fenditura nel corpo monologo del concetto petrificato.
Rottura, Clivaggio, penetrazione e ruscellamento delle acque in caverna, sento il suono che scorre che stilla.
Ovvero facciamo un talk fluidoliquido dentro a Detriti Frammenti Schegge Brecce.
Dentro alla mostra, come facciamo sempre.
Le cose dentro alle cose che s’insinuano e sono loro stesse ma indagate negli interstizi, lampeggianti dal buio interno, o a sgocciare balenando fuori dalle crepe, e quindi sono anche altra cosa da sè: ma di certo mai troppo vicine nè inerti, come i dati prossimi scorrelati e i prosaici parallelismi impastoiati.
Dentro alla mostra dunqua, e per farla son scorse le lave e le acque: nel lavoro del gruppo dei fonditori di Lorenzo Lunghi ad esempio, questi fucinatori che brillano nella notte, con le loro colate notturne a Corte.
i frammenti delle cere di lacuna di massimo barbierato e angela rui che han preso forma a venezia in laguna.
le schegge rimesse dalla marea ancora nell’isola, che lorenzo barbasetti di prun ci servirà con prometheus il 7 novembre, nel talk successivo a questo, e chissà cos’assaggeremo allora.

La mostra è un alloggiamento plastico mutante.
E’ un serpeggiare critico, e anche cinico quanserve, ovvero igienico, tra gli oggetti e i concetti.
La mostra apre una via, e poi dunque mica la chiude subito, altrimenti potevi sparmiar la fatica.
La mostra è la (prima) martellata alla petulanza del monolito sbadigliato, dell’ostensione coatta, dell’esposizione calcaterra, dell’espressività scalmata.
Ma, al tempo stesso, è l’anima costruttiva, endoscheletro trasparescente, del concetto che vuole evadere dalla prigione stretta della definizione monoclonale, applicata coi rulli a parati nelle stanze giallite della retorica ginestra odorosa.

Insomma, in realtà, per chiarir meglio, ciò che interessa è sfondare, aprire, fare le brecce, e rimescolarle in un cemento policromo, che però non ha nulla a che vedere con una cangianza eclettica sfavillante, e più invece con un’eruzione a ricalcolo, insomma, una lava ragionata, una colata che è pensata, una serie di inclusioni psico-ignee e incursioni lasto-culturali.
Il frammento poi è l’oggetto magico e/o logico, splendente o riposto, che rimane in terra, quando tu ridi della terra tra i piedi, e lo sollevi, si solleva, così lo puoi gradare da pari, dritto avanti a te, espressivo, non pronato, non posato, non deprivato.
Rimanendo un poco all’acqua invece, alla lava nell’acqua: Magma della Breccia, sfrigola esplode sulfureo nel mare che svapora nella roccia fusa in vetro lavato, la subduzione culturale non è che lo scontro delle placche psico-critico-estetiche, per un vulcanesimo sottomarino effusivo e così via a frantumar le superfici.
effusione è fuoriuscita, rimescolamento, sentimento: tutto questo c’interessa. fessura, clivaggio, effusione, ebollizione dell’acqua, grande nebbia di lava, le brecce e i sedimenti, le argille son fermenti.

Programma del talk ed escursione al lago del Vajont:

si inizia al Nuovo Spazio di Casso, camminando dentro; la prima cosa che facciamo, come sempre, è visitare la mostra, insieme ad alcuni degli artisti e curatori che l’han fatta, e coglier da essa alcuni spunti, per svolgerli.

Quindi:
ore 9.30: visita guidata dialogata alla mostra Detriti Frammenti Schegge Brecce, alla presenza di alcuni degli artisti protagonisti

introducono e parlano:
Pier Paolo Zanchetta, servizio biodiversità della regione autonoma friuli venezia giulia
Gianluca D’Incà Levis, curatore
Massimo Barbierato, designer
Lorenzo Lunghi, artista

ore 11.30: ci si sposta in auto (con pranzo al sacco), e, guidati da Emiliano Oddone, geologo, si scende al Lago del Vajont, e se ne esplorano i paraggi; Emiliano ci racconta e illustra la geologia fatta di frammenti del ghiacciaio, del suo ritiro, del glaciolago del Vajont, dell’enorme frana che ne ha ricoperto la piana liberata e che preserva oggi ciò che altrove è stato eroso, ancora frammentato e spostato lontano dallo sguardo…

parlano e s’intrecciano sulla riva del lago:
Emiliano Oddone, geologo
Daniele Feltrin, direttore del Museo della Pietra e degli Scalpellini di Castellavazzo

l’scursione geologica termina attorno alle ore 15.30.

nota bene: se invece piove, l’escursione salta, e l’evento si svolge per intero al nuovo spazio di casso.

l’evento è parte del programma dei Dolomiti Days 2025, iniziativa promossa dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che si realizza in collaborazione con Fondazione Dolomiti Unesco, Magnifica Comunità di Montagna Dolomiti friulane Cavallo e Cansiglio e Ecomuseo Lis Aganis, insieme al Comune di Erto e Casso.