Eltjon Valle/Primigenius


Eltjon Valle

Primigenius, 2016, alluminio, misure variabili.

Courtesy Galleria Maurizio Caldirola e Eltjon Valle.

L’ecologia, l’ambiente, la terra, sono al centro della ricerca di Eltjon Valle. La terra in Primigenius (2016) è oggetto di una fusione in alluminio.
Il tentativo, riuscito, è quello di metterne in luce l’aspetto organico, vitale: un’operazione complessa che l’artista albanese ha studiato con l’ausilio di alcuni chimici.
Una volta poste all’esterno le sculture hanno reazioni diverse, non del tutto prevedibili.
La materia continua a vivere, si scalda, si raffredda, muta il suo odore.
Si crea, così, un dialogo serrato con il circostante.
Le sculture sono come dei carotaggi, dei prelievi di terra, appunto, che assumono talvolta forme più violente, altre più pulite. Viene a crearsi un gioco continuo di pieni e di vuoti, in cui parecchi sono i rimandi alla storia dell’arte.
Prelievi di terra erano anche i lavori 600 Kg oil earth (2013) realizzati a Marinza, e a Kuçovë, la città natale dell’artista. Si trattava di porzioni di territorio inquinate, provenienti da quella particolare zona al centro dell’Albania, in cui, già durante la prima guerra mondiale, avevano iniziato a cercare il petrolio. Zone, che, a partire dagli anni Novanta sono divenute territorio di saccheggio selvaggio. L’artista ha lavorato, in quell’occasione, a un progetto che fosse in grado di segnalare il processo di rigenerazione ambientale (Angela Madesani).

 

opere in:
Fuocoapaesaggio
a cura di Gianluca D’Incà Levis e Giovanna Repetto
Forte di Monte Ricco, Pieve di Cadore (Bl)
20 maggio – 30 settembre 2017