opening roccedimenti
Sabato scorso, nel Nuovo Spazio di Casso, si è inaugurata la mostra roccedimenti. fatte, non finite, le nature contemporanee. Il progetto prevede la trasformazione dell’ex scuola della frazione, l’ex scuola di Casso, chiusa dalla Tragedia del Vajont nel 1963, in un Centro per la Cultura Contemporanea della Montagna. Oggi questo sito è vivo, si intensifica l’attività di produzione e sperimentazione artistica e culturale. Allo Spazio espositivo, si è aggiunta una Residenza, all’interno della Canonica, e in un’angusta abitazione, caratteristica del borgo vecchio. Diversi artisti già vi sono passati: i loro lavori, realizzati qui, sono ora visibili in mostra. La mostra, a cura di Gianluca D’Incà Levis, con la collaborazione di Guido Bartorelli, vede la presnza di 12 giovani artisti, e l’inserimento di un’opera inedita di Camille Corot, recentemente rinvenuto in una soffitta della Valcellina, che è stato messo in relazione con un lavorinstallativo di Mario Tomè. Sabato, a Casso, son giunte oltre 300 persone. Su con la navetta, che la strada è stretta (come per la porta di Andrea Grotto), e lo Spazio uno spalto, annidato. Artisti, curatori, galleristi, hanno riempito il paesino di Casso, quasi spopolato, ma animato oggi da questo progetto nuovo. In presentazione si è parlato della prospettiva e delle strategie culturali e artistiche della stagione in corso e per il futuro. La stagione è partita dunque, e sarà densa di attività ed eventi, che saranno realizzati in molte location dolomitiche, tra Friuli Venezia Giulia e Veneto. Mercoledì prossimo 10 luglio, a Claut, poco distante da Casso, si terrà una conversazione (Sala Convegni, ore 20.45) dal titolo “Arte in Dolomite dall’800 ad oggi”, nella quale interverranno Gianluca D’Incà Levis, Philippe Daverio e Alessandra De Bigontina, direttrice del Museo d’arte moderna Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo. Giovedì 11 luglio, nello Spazio di Casso, giornata dedicata ai laboratori didattici per bambini e ragazzi, con l’artista Federico Lanaro . Venerdì 12 luglio, alle 15.30, a Cimolais, altro paese prossimo a Casso coinvolto nelle iniziative, ci sarà un incontro-dibattito dal titolo “Fare cultura in montagna: un’impresa produttiva”, nel quale diversi relatori provenienti da Università (Cà Foscari), mondo produttivo (Confindustria), amministratori e politici, operatori della montagna e della cultura, proporranno i propri interventi su format come quello proposto da DC, che riesce, attraverso arte e cultura, ad attuare una valorizzazione concreta di strutture dismesse, siti depotenziati, territori. Poi verranno le mostre di agosto e settembre, di cui diremo a breve. DC013 è partita. La lunga estate verticale.
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