lavori || 21 giugno 2012


nemanja cvijanovic/scenography for applause!

 

Nemanja Cvijanovic, Scenography for Applause!
2011, transenne, fascette di plastica, installazione site specific, courtesy dell’artista

 

dal testo di Pierluigi Basso Fossali apparso su Semioticaviva:
[...] Lo sguardo può essere ritratto, non contratto. La sua estensione è posizione. La mancata percezione di ciò che è “in campo” è colpevole. Forse, non ci si immagina nemmeno dentro a tale mostra di proseguire verso il fondo del padiglione per trovarvi una figura dell’esplosione sonora e dell’estensione massimale: l’applauso. Si applaude a palmi aperti come segnale di convincimento, come confessione di un corpo disponibile a essere stato (e a poter essere ancora) strumento dell’iniziativa artistica di qualcuno. In Scenography for applause di Nemanja Cvijanovic l’applauso è però descritto da ciò che dà un confine negativo all’ovazione: le transenne che dividono il palco dal pubblico. Il futurismo rovesciato di Cvijanovic esibisce un “pubblico che sale”, un applauso che monta che, come nell’opera precedente di Penso, sembra tradotto in immagine grazie a un “meccano” che aspira a rappresentare il carattere ondulatorio dell’emozione. Nulla di più sprovveduto e inadatto a un tale compito. Le transenne sono accatastate, rompono la linearità di ogni ordine, disegnano una sorta di montagna protensiva, di onda metallica che non riesce proprio a trovare una fluidità. Se i divieti appaiono a pezzi, anche l’entusiasmo è tanto spigoloso da deflagrare l’affetto che tenta di rappresentare in una retorica artificiosa e persino spaventosa. La rottura dell’argine spettatoriale non ha più nulla di umano, è un monumento che celebra una devoluzione, la fine del palco: l’istituzione va in scena, fa proprio l’entusiasmo che non potrebbe mai suscitare e lo restituisce in modo grottesco. Talvolta il corrugamento è solo un gioco a incastro da cui non si riesce più a sortire: la durata diventa prigione, anche quando si vorrebbe rimettere in scena l’ovazione [...]

 

l’opera è stata realizzata appositamente per la mostra contractions, a cura di daniale capra, sass muss, padiglione schiara, 17 settembre-16 ottobre 2011