Opening di Who Killed Bambi a Casso – alcune immagini
Who Killed Bambi è accesa, dal 6 termidoro.
Ma cosa vuoi dire di un Opening così, dìcì.
Quel che diciamo sempre, dato che è stato un Opening Speciale Supersaturo Denso OSSD, e se non ci sei venuto mai ne avrai il concetto né il percetto. Né le informazioni sui ladri: di grappa (il Mostro nel Ventre ovvero: gli artisti eccelsi fino alle ore 22.00: di lì in poi osceni sicofanti comepazzi senzacranio studentelli lo scudiscio); e di opere (qualcuno rubò alcuni pezzi di Rob: li abbiam presi? Oppure lo Straniero ci giuoca, come giuocò a Corte, lasciando le ombre dei pezzi?).
Perchè la monstra è così OSSD e l’abbiam detto fatto sin da quella prima lettera d’ingaggio ad aprile che han ricevuto in 150 (il Mucchio Selvaggio, Wild Bunch, 150 che cavalcano e sparano come 1.000, tutti bravi e buoni tranne uno), e lo penzavamo da prim’assai: che tutto si inchiavarda torciglia monta sormonta e brulica su per di qua, se vuoi essere serio e costruttivo e non un semplimistificatore, che anche e soprattutto per far la sintesi occorre prima mettere tutto dentro e accanto e poi gli accanto di nuovo dentro e saperli vedere, altrimenti cosa diamine incroci?
Li hai letti Musil Joyce Proust Balzac Celine Beckett Hofmannstahl Rilke Kraus Walser canetti Michaux e Kubin?
O hai letto nulla e pensi nulla?
Tenzione: pensar nulla non è Pensare Il Nulla.
O fai lo snob perchè sei un maledetto ignorante accidioso?
Vige la complessità, ecco, questa è la verità.
La Montagna, com’ogni altro angolo ottuso di spazio agito: è un composto complesso. Ciò vige anche quando un tizio borealeOccidentale che manco conosce Tommaso si dice Buddhista, per esempio, il somaro.
Perchè invece quelli che vogliono essere sintetici prima dell’esercizio della comprensione delle complessità, o addirittura in alternativa ad ello sercizio, sono i banali vergognosi perniciosi frodatori, con le menti in prolasso o senza, come vacche al pascolo ma loro parlano invece di ruminare e questo non gli è concesso, qua, i gnuranti assertivi, i poverelli dell’umiltà e del silenzio (li citano sempre come pretesi naturali attributi del vero semplice all’alpe: sti imbonitori di sempliciotti, che spesso vendon libracci nei quali scali montagne di noia, le tane della banalità, le grotte dell’insipienza commerciale, etcetera); che lo facessero loro, il silenzio: altrimenti li slinguiamo con la lama (critica), che li si deve cavar loro dai balli e sì, oppure due staffilate sulle pose del muso evvia. Tra l’altro, son sempre dei piazzisti codesti, dell’approssimatività in prodotto, le male confezioni, roba di poco pregio, non ha alcun valore, tremori dimessi, non ci interessa.
La monstra accumulativa detritica giaronesca morfodinamica, con due apparati complementari integrati rimescolanti sensuali a valva, è una di quelle da vedere quest’anno in Italia, diciamo noi.
E perchè, quelle altre prima no?
Qualcun dorme?
Massa E Potere.
I due apparati: quello mordace feroce pugnace e quello razional-propulsivo, che però è di nuovo sdoppiato diploide, perchè tiene anche la placenta sentimentale (l’intelligenza aperta è una forma di sensibilità; chi oppore ragione ad emozione è, di nuovo, n’un pietoso farfuglio); le due visioni (complesse, atomiche) accorpate in una fauce dolce filata (corpo di chiostra e battili), e potresti capir tutto solo se tu ne avessi seguito la genesi, di questo Smottamento Delle Terre Pel Zielo Aguzzo, e la genesi è DC semplicemente (ma quest’avverbio si confa ad altri essi, a quelli dal nucleOpaco, chiamiamoli i procarioti culturali, ecco), ed anche devi sapere la Letteratura e la Scienza: o tu nel testo ci vai come un curatore prezzolato, per un fee, o col sindacato?
Con la sua carica critica e le sue proposte plosive viene invece l’insaturo denso, ed è per questo che la monstra scende e sale e include e varia continuamente il proprio assetto (anche ora arrivan corrieri, spostiamo lavori, ne aggiungiamo, e avanti), che è esplorativo e non compilativo, fermamente dinamico e non una pietra blesa (qualche volta e mica poche La Montagna S’E’ Incantata).
E però sempre gli Opening son sgrondanti qua, perchè c’è un mondo imbricato del lavoro e del sogno, dei sognatori che son facitori e fucinano concretamente sogni e realtà, ecco le inclusioni compenetrative, come i temi e gli spazi, con le loro brecce e chiusure e lapidi, gli spazi che ripercolano bene, le brecce allargate, le lapidi alla discarica, tranne quella lignea che chiude il trogolo infetto di Simongiuda Zelotaddeo: quella la teniamo, anzi no, nemmeno quella: è venuta giù e l’antro a spalanco, entra nell’Ultima Arca.
Simongiuda Zelotaddeo nell’Ultima Arca all’Opening di WKB?
Quindi, se non sei venuto all’apertura di WKB, non ne otterrai qui ora che un senso e una conoscenza parziali: non c’eri, né ci sarai.
Ma vieni a vedere la monstra, che è qua, eccone qui il concetto e gli orari.
Le due performances inaugurali son state due: la prima la coppia dei Nunzi Cacciatori, Divoratori d’Idolatrie, la mazza di Giuda, i due neri fuggenti, corrispondenza tra gli oppositi, la testa spaccata, un lordo di sangue e cicche, al mattino del 7 ronfavano in terra disfatti, quanti porchi, chiedi a Paolo e Federico, l’unto generoso, la Montagna Braccata, tu che assisti da fuori, qui loro lavorare non sanno: loro Apostoli “sono il lavoro” (Nina).
L’altra performance: Andrea Renzini e Stefano Passini, che formidabili Elegantoni dello Sbrindello Apparente, precisi e scientifici e buoni e lisergici invece, David Casini fonico meraviglia, Bambi Pong una gran sciccheria, loro fan per dieci e però quando son passati è più pulito di prima, in effetti non son mocciosi spurganti e si divertono ma non lordano e lo si è visto: sono potenti.
Ping Bambi, Opening Who Killed Bambi, 6 agosto 2022
La Teresa a me, Ugo ad Andrea. Così che (ci) facciamo, con loro, CASSO, PICCOLO BORGO ANTICO E CONTEMPORANEO.
Così ha scritto la Teresa.
Pensa un po’ a quei coglioni in sussiego che fan le tesi sull’arte relazionale. Vai a vivere a Casso e facci il lavoro per dieci anni, se hai qualcosa, Alfiere Di Dietro. Negli altri posti pure, ma per i banali è inutile: Corone Da Morto, come ha dettofatto Giulia Maria Belli.
Per chiarir meglio dato che è bello: a Casso ci sono la Luigina e la Teresa, ovvero il bar K2 in piazza e il mercatino dov’anche puoi mangiar’e'bere qualcosa di buono nel borgo stretto di pietre alte, tranquillo che se circoli lo trovi, segui i cartelletti mercatino-souvenirs- panini e sentirai che roba.
Noi si va da entrambe naturalmente, siamo gente retta, equa, giusta, niente favoritismi.
Una sera si era dunque da Teresa e Ugo, a divorare un calderone di pasta al sugo, che Ugo cucina in casa e ci serve poi giù sulle panche de legno instradellate, impossibile tenerla dritta la panca sul lastrico a ciotti, si mangia un pò sghembInstabili, e va benissimo così, naturalmente.
Il servizio è d’amore e furente, rustico-sensuale, familiare sgargiante a guizzi: stan bene perfino gli sciocchi con i deliziosi trattamenti dolciburberomontani, figuriamoci noi che siamo gente inserita, togni di casa.
E insomma i crostini, la pasta, il vino e le grappe.
Al desco stiamo Gianluca, Nina, Ariele, Nic, la Cipessa, Stefano, Paolo e Matilde, che arriva dopo un pò, piciolèta.
Mentre ci affratelliamo nel fresco e ci si raccontan le cose, e le cose sono antiche e contemporanee, come le storie del cavar pietre e far dighe d’un tempo ad esempio, la Cava di Ceppe, il cementificio di Castellavazzo, tutte robe che poi pensiamo ed agiamo; frammischiati questi elementi a quelli detritici della mostra, alle opere d’oggi e degli artisti qui vivi, e così via, di tutto questo parliamo e rombiamo, ed ecco che la Teresa a un certo punto fa perl’appunto: Casso è un Piccolo Borgo Antico.
Ed io Gianluca fo eco subito, pronto rimando: no Teresa: è un piccolo Borgo antico e contemporaneo. Che è precisamente quel che è e che si vuol che sia anche, le compenetrazioni, il con-sentire, l’ammucchiata degli spiriti ardenti, l’esserci dell’essere, vivere dove si vuole, etcetera, dato che l’esperienza culturale nostra e di riattivazione è esistentiva, e noi qua saliamo e scaliamo e rumiamo il bosco e sappiamo le crode e non siamo turisti, dal 2012, chiaro?
Sai com’è, si tende un tantinello a ribadirle le cose, da ste parti DC, tocca far così, magari non ti entrava.
E poi durante la serata, picchi empatici e picchi erotici, tutta una felice franchezza che si consuma nella freschezza, ma che bello e tutti stan bene, e l’espressione a coaugulo vien ripetuta e palleggiata due o tre volte ancora, e penetra nei cervelli alcuni, e quali mai?
Chiedi a Nic, commozione, quando il giorno dopo Ugo ci ha mandato un whatsapp da sotto i baffi, con questa cosa che vedi quassotto, e l’avevano appesa già nel lorlocale, lornostro potremmo dire, non il locale, ma più generale, lo spunto della panca, ecco perchè.
Poi sto testo mano a man lo completiamo, con l’indagini sui ladri e le altre cose, quel che viene e muove, che questae mostrae nostrae non sono apparati statici, ma un QUORE che pompa, getti di cefalorachidiano striato e meningi a soffitto, tutto che schizza oltrecoltre, e così via.
Le foto sono di Giacomo De Donà
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