Space Days Vol. 3 – Maxxi l’Aquila – settembre/ottobre 2024
Space Days Vol. 3, di Fabiano de Martin Topranin: terza tappa, al Maxxi dell’Aquila.
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Questa scultura viaggia eccome, e continua ad esplorare gli spazi, altri spazi.
Ricordiamolo: prima tappa, l’origine. Nel 2023 quest’opera fu realizzata per la mostra neoformazioni forestetiche, che stava all’interno del nucleo di esposizioni di Delle Foreste e delle Acque, al Nuovo Spazio di Casso al Vajont, che sta nelle Dolomiti, quelle friulane.
Seconda tappa, la prima nello spazio esterno.
Dal 5 luglio al 24 settembre 2024, Space Days Vol. 3 ha traguardato il Gran Sasso.
Installato a breve distanza dall’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo, a Campo Imperatore, il cosmonauta solitario ha sorvegliato questo territorio, un’antenna dispiegata, in ascolto silente.
Terza tappa.
Ora, il 26 settembre 2024, l’opera verrà trasferita e reinstallata al MAXXI L’Aquila – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, dove rimarrà fino al 29 ottobre.
Giovedì 26 settembre, Space Days Vol. 3 verrà presentato al pubblico, nel corso di un talk, che si svolgerà alle ore 19.00 presso il MAXXI L’Aquila, Piazza Santa Maria Paganica 15, L’Aquila.
Partecipano all’incontro:
Fabiano De Martin Topranin, artista
Gianluca D’Incà Levis, curatore di Dolomiti Contemporanee
Enzo Brocato, Direttore INAF – Osservatorio Astronomico d’Abruzzo
Modera:
Chiara Badia, INAF – Osservatorio Astronomico d’Abruzzo.
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In occasione di Sharper – La Notte Europea dei Ricercatori, viene presentato Space Days Vol. 3, il progetto curato da Dolomiti Contemporanee in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo dell’INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, che presenta il terzo grande esemplare di cosmonauta ligneo con cui l’artista Fabiano De Martin Topranin a sua volta esplora lo spazio della scultura e del paesaggio.
Scolpito in legno di cedro atlantico, alto due metri e trenta centimetri, il cosmonauta, che durante l’estate si è integrato nel nuovo ambiente riflettendo con il suo casco specchiato il paesaggio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in prossimità dell’Osservatorio Astronomico – giunge nel centro storico della città.
Il suo arrivo nella corte del MAXXI L’Aquila è previsto il 26 settembre 2024 e sarà l’occasione per raccontare il progetto e proseguire le riflessioni già avviate su arte e scienza, come pratiche che implicano la creazione di immagini e la produzione di saperi trasformativi.
Oltre all’artista, parteciperanno alla presentazione Gianluca D’Incà Levis, curatore di Dolomiti Contemporanee, Enzo Brocato, Direttore INAF – Osservatorio Astronomico d’Abruzzo e Matteo Ludovico, Hyverno Lab, docente Accademia delle Belle Arti dell’Aquila.
L’evento rientra nell’ambito della collaborazione triennale di MAXXI L’Aquila con i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per la Sharper – Notte Europea dei Ricercatori.
“Noi astronomi siamo nomadi, mercanti, gente di circo, la nostra tenda è la Terra intera”.
Esplorare spazi, porre domande e guardare con stupore.
Lo stesso vale per la cultura d’innovazione, e per l’arte contemporanea. Dalle Dolomiti al Gran Sasso: un viaggio curato da Dolomiti Contemporanee, con Fabiano De Martin Topranin e l’opera Space Days Vol. 3.
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Le immagini e il commento del viaggio di Space Days Vol. 3 da Campo Imperatore al MAXXI l’Aquila (25/27 settembre 2024)
Abbiamo fatto un’altra trasferta in Abruzzo, e non sarà l’ultima.
Durante Sharper – Notte Europea dei Ricercatori, abbiamo trasferito Space Days Vol. 3 di Fabiano De Martin Topranin da Campo Imperatore nel
Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga al MAXXI L’Aquila, dove l’opera rimarrà per un mese, per poi spostarsi ancora, e già programmiamo i prossimi viaggi, ma di questo parleremo più avanti: lo Spazio è vasto, e noi vogliamo aprirlo
sempre.
Abbiamo rafforzato la nostra relazione con INAF Osservatorio Astronomico d’Abruzzo e questa relazione, che consiste in una confluenza della visione, umana ed umanistica, che connette l’arte alla scienza, è molto buona, e quindi può preludere ad altro, e un giorno ve ne parleremo, ora ragioniamo insieme, sympatheia.
Inaf ci ha ospitato ancora a Teramo, a Collurania, dove abbiamo approfondito la conoscenza del Museo, e degli astrofisici e ricercatori dell’Osservatorio, che sono ottimi scienziati e tecnologi, e persone assai gentili e bravissime, e dei loro strumenti.
Grazie al direttore Enzo Brocato, a Ivan Di Antonio, a Lucio Pacinelli, Chiara Badia, Eleonora, Gaetano, Gianluca, Simone, ed a tutti gli altri assai gentili e disponibili.
E grazie a Carlo Catonica, che abbiamo ritrovato al Pardo del Gran Sasso Parco, e che è già un amico, che ci ha compreso e favorito dall’inizio.
Ed è stato bello, all’Aquila, ritrovare persone già passate per DC in Dolomite, e conoscerne altre interessate al nostra lavoro, come Ugo Manicucci, Presidente della sezione aquilana del Cai.
C’eran trenta gradi in Abruzzo, e così
siamo scesi fino alla Riserva naturalistica del Borsacchio, tra Roseto e Giulianova, niente tartarughe ancora ma abbiamo lavorato con un granchio e danzato sull’arenile con tre Fratini e preso i bagni e c’è questo abuso d’edificio pericolante sulla spiaggia, che vien giù, ed i ferri pendenti dei suoi cementi spaccati come cavi intrecciati disegnano e rallineano il cielo, ed anche questa è una misurazione celeste, estetica. A Nicolò ricorda Varosha. A noi un Teatro d’Orizzonte ed una griglia di metallo oscillante che taglia la tela e l’affila, comeincollato dinamico calderiano, Controguardia Paesaggio.
Foto: Teresa De Toni
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