16 marzo 2021

Monica Bartocci conduce Non Solo Performig Arts, un programma di Rai Radio Live.Una media partnership con cheFare ha inaugurato lo spin-off espressamente dedicato ai Nuovo Centri Culturali Italiani, questa importante infrastruttura civica dell’Italia contemporanea, che vivifica i territori.  L’approfondimento proseguirà per tutto il 2021, con cadenza mensile. Tra i Nuovi Centri Culturali, c’è Dolomiti Contemporanee. Un’intervista realizzata a Gianluca D’Incà Levis andrà in onda mercoledì 17 marzo 2021, alle ore 12:00 e alle ore 19:00, puoi ascoltarla qui. In seguito il podcast rimarrà disponibile a questo
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26 febbraio 2021

Venerdì 26 febbraio 2021, ore 10:00-12:00, panel webinar: Two Calls for Vajont, Concorso Artistico Internazionale: fase _restart.L’arte pubblica come pratica rigeneratrice per paesaggio e territori.  Il Concorso Artistico Internazionale Two Calls for Vajont è stato lanciato da Dolomiti Contemporanee nel 2014. Ora, grazie ad una collaborazione con l’Associazione Culturale ETRAR.T.E. (Rinascita Territoriale Espressiva), con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, il Concorso viene riattivato, ed entra nella fase finale, che dovrà condurre alla realizzazione delle opere vincitrici (90° cw, Andrea Nacciarriti; Remrite/rewrite, Dimitri
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30 gennaio 2021

Sabato 31 luglio 2021 apriamo la VACCANZA.VACCANZA – The Mountain Tropical Experience, è la gran mostra di Fondazione Malutta con Dolomiti Contemporanee a nello Spazio di Casso al Vajont. Inauguriamo alle 17.00, probabilmente scravazza, sempre il sole volete? pulirsi i piedi. Con noi ci saranno anche Giuseppe De Benedictis, Francesco Peccolo (tem_plate, performance, alle 18.00), e Paolo Guzzon (bomba tropical, dj set, dalle 18.30 in poi). A mettere i suoni varii che faran vibrare lo spazio, e il Toc. — Giuseppe De Benedictis, Francesco PeccoloTem_Plate (performance, ore 18.00) Farina, acqua, sale e lievito. Si impasta il tutto e si
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20 novembre 2020

venerdì 20 novembre 2020, dalle ore 16:00, dolomiti contemporanee partecipa alla web-conference riuso del moderno due. territorio, progetto, futuro e qualità. sguardi e modalità operative per un rinnovato impegno civile degli architetti. l’intervento di G. D’Incà Levis s’intitola: Dolomiti Contemporanee, un approccio critico al riuso del patrimonio. in continuità con la prima edizione dell’iniziativa riuso del moderno svolta a rimini nel 2019, che ha visto affrontare l’attuale problematica del riuso alla luce di un rinnovato confronto critico sul ruolo futuro degli architetti nella nostra società, e tenendo ben salda la prospettiva operativa
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18 novembre 2020

    mercoledì 18 novembre 2020, dolomiti contemporanee partecipa al convegno online promosso dalla fondazione courmayeur mont blanc alpi partecipate. montagne in mostra. L’intervento di g. d’incà levis, ideatore e curatore di dolomiti contemporanee, è intitolato dolomiti contemporanee, una strategia creativa di riattivazione per il patrimonio e i territori.l’incontro è previsto alle ore 17.30 di mercoledì 18 novembre. il convegno si occupa dell’ambiente montano come luogo di coinvolgimento culturale. il carattere laboratoriale delle alpi facilita gli approcci culturali della contemporaneità e il convegno, con una nuova
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13 ottobre 2020

  Martedì 13 ottobre 2020, dalle ore 17:00, Dolomiti Contemporanee partecipa alla Web-conference di FEEM Fondazione Eni Enrico Mattei Quale visione di sostenibilità per i territori montani? Voci dal territorio.L’Università degli Studi di Verona, Dipartimento di Scienze Economiche e la Fondazione Eni Enrico Mattei, nell’ambito del progetto di ricerca Quale sostenibilità per le aree montane in Italia?, hanno lanciato la call Quale visione di sostenibilità per i territori montani? Voci dal territorio.Il progetto mette al centro l’importanza di uno scambio attivo tra sapere esperto e sapere locale e propone un dialogo innovativo sulla visione del territorio tra
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18 luglio 2020

  Dolomiti Contemporanee è una delle Bandiere Verdi del Rapporto Carovana delle Alpi 2020 di Legambiente 2020, che premia “pratiche innovative ed esperienze di qualità ambientale e culturale nei territori montani“.19 le Bandiere assegnate nell’arco alpino, tra Piemonte e Friuli Venezia Giulia. 12 le Bandiere Nere che segnalano le lacerazioni del tessuto alpino. “I vessilli sono stati assegnati ad attività imprenditoriali, associazioni, comunità, consorzi, Comuni e Regioni dell’arco alpino, distintisi in positivo o in negativo in tema di sostenibilità. Non più semplici frammenti di montagna, ma tasselli di un mosaico ampio e
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15 aprile 2020

  Mercoledì 15 aprile 2020 Dolomiti Contemporanee partecipa a un incontro in remoto incentrato sul tema della riattivazione dei territori montani e abbandonati. L’incontro fa parte dei Laboratori di innovazione per la rigenerazione di spazi dismessi.Ricerca e incontri sono organizzati da Fondazione CRC e Fondazione Fitzcarraldo.  DC sarà uno dei casi presentati. Delineeremo alcuni degli elementi alla base della nostra ricerca e politica di rigenerazione.   Con: Gaia Amerio, Roberto Albano, Elena Bottasso, Giorgio Ferraris Roberto, Antonio De Rossi, Luca Dal Pozzolo. Il Quaderno 37 è realizzato da Fondazione CRC in collaborazione con Fondazione
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9 aprile 2020

La Casa Editrice Tabacco è partner di Dolomiti Contemporanee dal 2011. La montagna è un ambiente eccezionale, e complesso.Per affrontarla, bisognerebbe conoscerla.A meno che non si pensi d’andarci solo alla “vien come viene”, senza saperne nulla, guidati dal Fato.Sugli impianti e poi via al ristorante, sole al terrazzo panoramico, e dappertutto, sempre e solo, le benedette tre cime.Conoscere le cose è meglio che passarci attraverso orbati e inconsapevoli, o no?E allora, una delle cose da fare, per entrare negli ambienti e capirli, per preparare le escursioni, è cavarsi i mocassini e procurarsi una carta, studiarla e imparare a leggerla.
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1 novembre 2019

  Non si interrompe il filo (corda) che lega DC a Palermo: tutta questa croda calda nell’isola, che amiamo. Dal 6 novembre all’8 dicembre 2019 si svolgerà a Palermo Übermauer, la seconda edizione di BAM-Biennale Arcipelago Mediterraneo, con un core program a cura della Fondazione Merz, di European Alternatives e con una sezione BAM – Palermo con iniziative frutto della sinergia con le istituzioni culturali della città.BAM è un festival internazionale di teatro, musica e arti visive dedicato ai popoli e alle culture dei Paesi che si affacciano sul mare, incentrato sulle tematiche dell’accoglienza e del dialogo. Palermo continua
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CdA step ll: format e strategia territoriale del progetto/le opere di tomè e degiorgis

Con l’inaugurazione della mostra “I Bareloi”, di Mario Tomè, lo scorso 20 dicembre, il progetto Chiavidiaccesso ha definitivamente preso il via da Zoppè di Cadore.
Disponibile on-line la a questo link la scheda-mostra completa.
Ricordiamo che Chiavidiaccesso è promosso dal Gal Alto Bellunese, in collaborazione con Magnifica Comunità di Cadore, Dolomiti Contemporanee, Museo Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo.
Qui alcune foto dell’opening di Zoppè del 20 dicembre scorso (foto: Giacomo De Donà).

E ieri, lunedì 22, presso la sede della Magnifica Comunità di Cadore a Pieve di Cadore, si è inaugurata la seconda mostra di CdA, “Cima” di Nicolò Degiorgis, alla presenza dei rappresentanti di ognuno degli enti e delle realtà coinvolte nel progetto. 
Ed è proprio grazie a CdA, che si è cominciato tra questi soggetti a sviluppare diversi, interessanti, ragionamenti di cooperazione e condivisione di una serie di intenti culturali ed operativi a favore del territorio dolomitico cadorino ed altobellunese (e del cantiere progettoborca, che, come sempre ed anche in questo caso, non viene inteso da Dolomiti Contemporanee come un “feudo” proprio, ma come una piattaforma contemporanea del territorio, e un’opportunità di operare in modo innovativo all’interno di spazi eccezionali dell’ambiente-montagna).
Codesti spunti e riflessioni verranno messi a punto nelle prossime settimane e mesi, ed è estremamente positivo rilevare come gli opening di CdA, oltre a presentarci i lavori che gli artisti hanno dedicato a temi e soggetti identitari della cultura di queste terre, siano utili proprio a costruire rapporti tra alcuni dei soggetti, pubblici e privati, maggiormente propositivi ed attivi sul territorio. In questo modo, CdA dimostra di saper essere un’energia nuova, dinamica, di attivazione: l’impressione ora è che davvero questo modello, che non sempre in passato ha funzionato al meglio, sia venuto definendosi correttamente nella struttura e negli obiettivi (in particolare grazie all’azione del Gal Alto Bellunese), e che esso possa dunque crescere ancora.
Come è stato ripetuto anche ieri, queste inaugurazioni non consistono dunque semplicemente nell’apertura di un ciclo di mostre, quanto piuttosto nell’apertura di un canale, della definizione di una modalità, dell’avviamento di un processo di azioni esplorative, nelle quali enti, artisti, realtà artistiche, curatori, sappiano collaborare ad un obiettivo comune e condiviso, che consiste in una valorizzazione rinnovativa dell’economia culturale dei propri territori. Adottare il contemporaneo quale categoria consapevole della necessità di rinnovare le metodologie di approccio al territorio, quale modalità d’analisi, restituzione, progettazione, del presente e futuro del territorio e delle sue relazioni intrinseche ed esterne, è a nostro giudizio una condizione fondamentale perchè, nel giro di pochi anni, questo territorio non si trovi bloccato all’interno di procedure e sistemi di azione superati, obsoleti. Gli strumenti di lavoro vanno costantemente rinnovati, il territorio va continuamente mosso ed aperto, lo spazio va costantemente costruito, e ricostruito, da chi sa avere di esso visioni e chiarezze. L’arte contemporanea, e uno sguardo aperto e chiaro sul valore della propria realtà  -realtà che in generale e nel suo complesso definiamo come “patrimonio” (o mezzo patrimonio)-  possono senza dubbio contribuire a mettere a punto strumenti di lavoro utili alla governance e alla valorizzazione del territorio. Diciamo che la realtà, il territorio, sono solo “mezzo patrimonio”, proprio perchè siamo convinti del fatto che l’altra metà indispensabile sia costituita dalle idee nuove, e dalla volontà e capacità di trasformarle in azioni significative, armonizzandole con la cultura e con l’identità storica dei territori, che in tal modo vengono continuamente riportati ad una vita presente, esperiti quotidianamente, e non solo conservati nelle teche di un passato lontano e fermo.

E questo, oltre ad essere, come andiamo dicendo, il lineamento per una possibile, responsabile politica d’uso del territorio-risorsa, che, crediamo potrebbe tra qualche anno risultare lungimirante, è esattamente l’approccio scelto da Tomè e Degiorgis per realizzare il proprio lavoro aertistico in CdA.

Abbiamo già descritto qui il lavoro di Tomè su “I Bareloi“.
Per quanto riguarda “Cima“ di Degiorgis, ieri si è dunque presentato al pubblico l’esito della sua ricerca.
Degiorgis ha lavorato con la Magnifica Comunità di Cadore, esplorandone il territorio, e soffermandosi su un elemento che contraddistingue l’ente: la Magnifica è un ente privato, che gestisce risorse pubbliche, ricavando da esse parte del proprio sostentamento economico. Le principali risorse che alla Magnifica vengono dal territorio, sono le cave, oltre al bosco.
La ricognizione fisica di Degiorgis, è partita proprio da cui: dalle cave di Cima Gogna.
Il lavoro di Degiorgis connette abitualmente due pratiche: quella fotografica, e quella editoriale.
L’artista lavora prevalentemente attraverso la fotografia: anche in questo caso, egli ha raccolto una serie numerosa di scatti, i cui soggetti sono state le cave, e quindi le cime delle montagne di quest’area.
Gli scatti, sono stati ricomposti, secondo un concept ciclico, all’interno di una pubblicazione, una fanzina appositamente realizzata, e presentata ieri, dal titolo “Cima”.
Degiorgis è cofondatore di una casa editrice: da diverso tempo ormai, i suoi progetti fotografici  trovano forma definitiva attraverso le edizioni, meticolosamente studiate e curate in ogni dettaglio, attraverso le quali egli ricombina e compone criticamente i materiali d’immagine.
Una delle sue ricerche lo porta da qualche tempo a descrivere, per immagini ed edizioni, il territorio del Nord-Est,  che l’artista attraversa, in una sorta di viaggio a tappe, per osservarlo, acquisirlo, trasporlo in immagini a stampa.
Anche per “Cima”, come sempre, la copertina del volumetto è una mappa, una mappa storica della Magnifica sul Cadore.
Nel libro, cave e montagne si susseguono ed inseguono, in un montaggio ad incastro delle foto di cime, in cui ogni montagna è vista, secondo una sequenza che ci conduce dalla notte al giorno alla notte ancora, e dall’estate all’inverno, attraverso la giustapposizione delle due metà di due montagne differenti, così suturate a centro pagina, in un percorso continuo e fluido di scorrimento.

 

In attesa, lunedì prossimo, della terza inaugurazione di CdA, con Michael Fliri al Rimoldi di Cortina d’Ampezzo.

www.chiavidiaccesso.it