15 marzo 2016

GEORGE_Microzine n.01 opening/presentazione fanzineSabato 19 Marzo 2016, ore 18.00Fondazione Arthur Cravan Via Aleardi 11, Milano Cose Cosmiche e la Fondazione Arthur Cravan lanciano il primo numero di George, una microfanzine tascabile che raccoglie le armi che ci metteremmo in tasca.Il primo numero verrà distribuito in occasione di Studi festival #2 a Milano dal 15 al 19 marzo 2016. Il rivoluzionario sa che la fuga è rivoluzionaria. Gilles Deleuze e Felix Guattari È possibile che fugga, ma nel corso della mia fuga cerco un’arma. George Jackson Il rivoluzionario sa che la fuga è rivoluzionaria, sempre se durante la fuga si
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3 marzo 2016

il Museum Ladin Ćiastel de Tor di San Martino in Badia ospiterà la quinta edizione della Trienala Ladina, mostra collettiva volta a valorizzare e sostenere la produzione d’arte ladina.Ricordiamo che la regione ladina comprende le 5 valli ladine (Val Badia, Val Gardena, Val di Fassa, Livinallongo e Ampezzo), il Cantone dei Grigioni (CH) e l’area friulana.  Alla Trienala si accede tramite un concorso organizzato dal museo.Il bando di concorso è disponibile qui. Il 10-11 marzo, la giuria ha determinato i sei vincitori, eccoli:Hubert Kostner
Gabriele GronesVanessa Layher (Nessi)
Notta Caflish
Simon Perathoner
Andreas SenonerLa collettiva de la Trienala
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28 febbraio 2016

dolomiti contemporanee partecipa a T.I.N.A. (This Is Not an Art) prizedeadline: 31 marzo 2016 T.I.N.A. è una piattaforma mondiale che permette a gallerie, curatori e artisti di interagire e creare nuovi progetti. in questa fase il format viene lanciato in veneto, a mosca, a sidney. hanno già aderito: Roma, Milano, Barcellona, Berlino, Madrid, Los Angeles, Lisbona, Amsterdam. la quarta open call di T.I.N.A. è aperta da gennaio, dedline 31 marzo 2016. accessibile a tutti gli artisti senza limite di nazionalità, età e tecnica. In questo periodo gli artisti possono caricare il loro portfolio sul sito www.tinaprize.comuna volta che la
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26 febbraio 2016

DC segnala: Venerdì 26 febbraio, alle ore 19.30, sarà inaugurata a Madrid, presso la Calcografia Nazionale della Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, la mostra Index Roma, che raccoglie i lavori realizzati dai borsisti della Real Academia de España en Roma nel 2014-2015.La mostra rimarrà aperta fino al 17 aprile 2016. Vi partecipano gli artisti Giuseppe Vigolo e Antonella Zerbinati, con l’opera Santos Dias, che sarà esposta assieme alle lastre Los Desastres de la Guerra di Francisco Goya. Testo in catalogo di Gianluca D’Incà Levis (sacred bullets, war of being). Ricordiamo che, dal 2015, la Real Academia
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12 gennaio 2016

Domenica 10 gennaio, al Museo etnografico Al Pojat di Zoppè di Cadore si è svolto il Laboratorio de “I legni umidi”, a cura di Mario Tomè con Dolomiti Contemporanee. Il Lab è venuto a completare il percorso di “Chiavi di Accesso”, che nel 2015 ha visto il GAL Altobellunese, la Magnifica Comunità di Cadore, e Dolomiti Contemporanee, lavorare insieme a questo progetto, che ha inteso proporre una riflessione sui temi dell’Accessibilità museale, attraverso l’arte contemporanea e la sua funzione di “attivatore critico dei paesaggi”. E così, nel Museo Rimoldi di Cortina d’Ampezzo, nella sede della Magnifica Comunità di Cadore
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4 gennaio 2016

Nei primi giorni di gennaio 2016, nuovo spunto per il Laboratorio sperimentale di stampa che si viene attivando nella Colonia di Borca. Il progetto del Print Lab ha preso avvio a settembre 2015, durante il Workshop Riparare, prendersi cura, realizzato con Marta Allegri e l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Esso aveva l’obiettivo di sviluppare la capacità di trasformazione del territorio attraverso la cura e la manutenzione di oggetti e spazi. All’interno del workshop, Sofia Bonato, studentessa dell‘Accademia, propose di dar vita ad un laboratorio sperimentale di incisione e di stampa negli ambienti della Stireria della Colonia, con macchinari
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10 dicembre 2015

E’ online il website di Terre del Basso Feltrino. La piattaforma è stata realizzata da Bra_ba_m. E Bra_ba_m si occupa anche della comunicazione di Dolomiti Contemporanee. Cosa significa? Significa che è stato proprio DC a presentare Bra_Ba_M al Comune di Quero Vas, nel momento in cui il Comune, insieme agli altri d’area (Unione Sette Comuni), ha deciso di dotarsi di uno strumento di valorizzazione territoriale, che è appunto questo website (qui un post sul lavoro di DC nel 2015 all’ex Cartiera di Vas). Cosa significa? Significa che DC è una modalità interattiva di progettazione del paesaggio, che in ogni
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4 dicembre 2015

C’è anche Dolomiti Contemporanee, con un articolo di Gianluca D’Incà Levis su ProgettoBorca, nel n. 70 della storica rivista culturale Il Calendario del Popolo, di Sandro Teti Editore. Il numero è intitolato: “Archeologia Industriale – Luoghi per l’arte e la cultura“. Si tratta di un excursus sul Patrimonio industriale italiano, dedicato “a quegli edifici che sono stati riconvertiti in luoghi di cultura, rigenerandosi nella funzione produttiva e sociale“.“… Dal Friuli al Veneto per farci raccontare da G. D’Incà Levis, ideatore e curatore di Dolomiti Contemporanee, in Il Villaggio abitato, come col Progetto Borca,
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24 novembre 2015

presentazione Bando ORA! Linguaggi contemporanei, Produzioni innovativemartedì 1 dicembre, ore 11.00Aula Tafuri, Palazzo Badoercalle de la laca 2468 san polo, Venezia           La Compagnia di San Paolo ha attivato il Bando Ora! Linguaggi contemporanei, Produzioni innovative. “Il Bando intende promuovere a livello nazionale la produzione culturale attraverso il sostegno a progetti nell’ambito delle arti visive, performative e altri linguaggi espressivi della cultura contemporanea…”Eccolo qui.In occasione della presentazione del Bando Ora! che si svolgerà il prossimo 1 dicembre, presso l’Università Iuav di
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un progetto è un impiantoprogettoborca in chefare3: grazie alla nostra rete Dopo due mesi, si è concluso per ‪Dolomiti Contemporanee‬ il Concorso CheFare3‬.Era questa la nostra seconda partecipazione: nel 2014, partecipammo con DC, quest’anno, con ProgettoBorca.Ecco qui alcune considerazioni, con le quali soprattutto vogliamo raccontare a tutti coloro che ci hanno sostenuto, e che continueranno a farlo, la nostra visione, il significato del nostro operare persistente, il senso stesso che ha avuto il Concorso CheFare3 per DC.Dopo due mesi di cimento produttivo, Dolomiti Contemporanee non ha totalizzato un numero di voti sufficiente ad entrare tra i dieci
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Progettoborca a Vitorchiano con Casa Cametti

Casa Cametti a Vitorchiano (Viterbo)
Complesso di Sant’Agnese
Opening 30 settembre 2017, ore 15.00

Una selezione di video relativi all’esperienza di Simone Cametti alla Colonia di Borca di Cadore con Casa Cametti va in mostra a Vitorchiano, dal 30 settembre al 5 novembre 2017.
L’installazione è inserita nel programma dei Percorsi nell’arte, proposti dall’Accademia Nazionale di San Luca (cinque artisti in cinque siti sparsi nella Provincia di Viterbo: oltre a Cametti, Andrea Aquilanti, Luigi Ontani, Marina Paris, Pier Paolo Perilli).

 

vitorchiano

Dalla montagna

L’ex Villaggio Eni di Corte di Cadore è una struttura prodigiosa, dove, negli anni ’50, prese forma, grazie all’architetto Edoardo Gellner, il programma sociale di welfare (e propaganda) di Enrico Mattei. Per decenni, fino agli anni ’90, il Villaggio ospitò i dipendenti di Eni, nei soggiorni estivi alle pendici del Monte Antelao. Dal 2014, Dolomiti Contemporanee vi ha attivato una Residenza internazionale, connessa a Progettoborca, piattaforma di rigenerazione di questo sito, tanto importante nella storia della cultura, dell’innovazione, della civiltà, e d’Italia.

Azione: l’arte nello scarico

Simone Cametti è giunto all’ex Villaggio Eni di Corte di Cadore a febbraio 2015, a conoscere ed esplorare il Villaggio e la sua Colonia, una delle strutture più importanti del complesso, oggi trasformata in un grande cantiere artistico e culturale. Da subito, la pratica del far arte si è venuta intimamente connettendo con quella dello stare al mondo, e Cametti ha coinvolto la propria famiglia nel progetto. Far l’artista non è un mestiere, ma un modo d’esser presenti attenti, mentre si vive. Occhi neri belli fissi sempre accesi, come dado a stringere su concetti e oggetti.

Gli ex uffici dirigenti, uno dei padiglioni parte dell’enorme Colonia, inutilizzati dal 1991, hanno così preso a trasformarsi. Scomparsi i raccoglitori e i documenti, sono arrivati i mobili e gli arredi preziosi di Gellner, gli elettrodomestici della Colonia, prodotti da molte importanti aziende d’allora (Fantoni, Lanerossi, Flos, Ginori, Pirelli, Agipgas).

Lo spazio di lavoro abbandonato, ristrutturato e dotati di utenze e servizi dall’artista stesso, è dunque diventato ambiente domestico, oggi composto da salotto, cucina, tre camere, bagno, terrazza, frigo e televisione. Ogni anno, la famiglia Cametti parte da Roma e raggiunge Simone in Casa Cametti, per il soggiorno estivo. Leonardo, tre anni, Mattia, otto, la compagna Sonia, il cane Nora. Alle volte, salgono anche gli studenti di Simone all’Accademia RUFA, per sviluppare workshop o progetti.

Il ritmo, nella Casa, è quello ordinario della vita di un gruppo familiare alla villaggiatura in montagna. Mentre Simone compie ricerche in Colonia, e lavora (muratore, elettricista, idraulico, cogitatore) alla casa, i figli giocano. Si va a funghi nel bosco, e si cucinan risotti. Si beve vin bianco in terrazza, tra i pini e gli abeti. Nora abbaia ai caprioli e cervi, qui di casa. Quando c’è tempo, si va a camminare, o al lago. Durante gli Open-studio, il pubblico invade la casa, senza turbarne l’intimità. Casa Cametti non è un set: è un cantiere della produzione autosufficiente, governato da un’idea vitale e rigenerativa, testarda e quieta. E’, come Progettoborca, che la contiene, una sorta di responsabile e autarchica ribellione ai destini d’inerzia e alle pigrizie commemorative (non frignare, avvita). E’ uno spazio occupato, abitato e aperto alle persone aperte, nel quale l’artista si sa far lo scarico. La pratica quotidiana di vita, coincide qui con quella artistica, abbiamo detto. Artista ripara la stufa. La stufa scalda i suoi bimbi. Però Simone documenta ogni cosa, nei lavori a parete, con le foto. E con i video.

Ora, nel Complesso di Sant’Agnese a Vitorchiano, in quest’albergo un tempo attivo (come la Colonia di Borca), viene l’arte, a dar senso alla Spazio perduto, che si vorrebbe ritrovare. E, nelle camere vuote, trovano posto dodici video realizzati all’ex Villaggio Eni. La vita di tutti i giorni rifluisce anche qui. La vita della montagna, con l’aria sottile, e la pratica densa, di Casa Cametti, dove i confini pretenziosi e opachi tra gli àmbiti detti (arte, lavoro, vita, impegno, vacanza) si spezzano, e la vita scorre in un flusso. Come l’acqua, nello scarico del cesso (funzionalità meccanica, mica nihilismo).

Gianluca D’Incà Levis, 24 settembre 2017, Perarolo di Cadore