12 luglio 2013

sul corriere delle alpi di oggi, venerdì 12 luglio, articolo di enrico de col sulla visita di philippe daverio alla mostra roccedimenti. qui
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Venerdì 12 luglio, si è svolto il terzo appuntamento proposto da Dolomiti Contemporanee all’interno di Dolomiti Days, rassegna promossa da Provincia di Pordenone e Fondazione Dolomiti Unesco. Il Convegno dal titolo “Fare cultura in montagna, un’impresa produttiva”, si è svolto presso la sede del Parco Naturale Dolomiti Friulane, uno dei numerosi partner territoriali DC, a Cimolais. Il dibattito è stato animato dagli interventi di diversi relatori, provenienti dal mondo della cultura e dell’arte, dell’imprenditoria e dell’industria, dell’università e della ricerca, della montagna. Si è analizzato il format di Dolomiti
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11 luglio 2013

su news-art la prima recensione della mostra roccedimenti. fatte non finite, le nature contemporanee. di alessandra
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dc start, roccedimenti, fatte, non finite, le nature contemporanee, su sky
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5 luglio 2013

alla vigilia del lancio della terza edizione di dolomiti contemporanee, intervista di massimiliano tonelli a gianluca d’incà levis su artribune
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giornale sentire. roccedimenti. fatte, non finite, le nature
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3 luglio 2013

articolo di diana cardaci sul progetto dolomiti contemporanee pubblicato su blare
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6 giugno 2013

dc segnala: on-line il nuovo sito web di fabiano de martin
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2 giugno 2013

CHE COSA SONO I COOKIE? Un cookie è un piccolo frammento di testo che i siti Web inviano ai computer degli utenti al loro primo accesso per ricordarne il comportamento e personalizzare la loro esperienza di navigazione del sito. I cookie assolvono diverse funzioni sul sito Web di dolomiticontemporanee.net: permettono una navigazione più scorrevole tra le diverse pagine, memorizzano le preferenze dell’utente e, nel complesso, assicurano la fruibilità ottimale del sito. I cookie permettono di interagire con il sito Web in maniera più semplice e veloce. Esistono vari tipi di cookie che monitorano e memorizzano le diverse attività. UTILIZZO
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29 marzo 2013

Dolomiti Contemporanee partecipa  all’Art-Talk  “Il riutilizzo degli ex spazi industriali oggi”, promosso ed organizzato da Arte Laguna.   L’incontro è ad ingresso libero e si svolgerà all’Arsenale di Venezia Tesa 105, nel contesto della Mostra dei finalisti del 7. Premio Arte Laguna, sabato 30 marzo alle ore 15.00.   Interverranno diversi Direttori di Spazi Artistici e Culturali noti nel panorama nazionale e del Nord-Est: Claudia Cavalieri – Coordinamento progetti Pastificio Cerere di Roma Roberto D’Agostino – Presidente di Arsenale spa Gianluca D’Incà Levis – Ideatore e Curatore
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hotel paradiso

in fondo alla val martello, in fondo davvero, valle intermine, le vestigia dunque del lussuoso “Albergo Sportivo Valmartello al Paradiso del Cevedale”; ritmo di scuri e finestre inchiodate d’assi, sulla facciata rossa fatta rossa nel 1952, vent’anni dopo l’edificazione, rosso di calcine mattone a sbriciolo per le sale ai piani, aperte, un brulichio endemico di coriosi a piè di tromba, ieri, che si aggiravano per lo scheletro, una moquette soffice d’erba ai primi piani, su fino al tetto per le scale a cemento, soffice quasi quanto quella del biotopo d’accquitrino fuori, brucato dai piedi, a suggere il liquido martello, tra l’oro martello, la pietra a strati che riverbera nel sole; il colore verde originale, da tirar fuori, che l’architettura solatia di giò ponti (un edifizio che par rotante, per quanto segue l’astro fino a sera), da tirare fuori, di certo non ebbe ad apparire mimetica, questa costruzione, allora, in ordine alla monumentalità dell’architettura, ed alle linee curve della linea di tetto linea, allora, di certo non pareva un albero, e allora va rifatta verde, ripristinata, questa fabbrica fotosintetica, titanica, come qui allo scavalco dietro, e nei lacerti esaltati; 2160 msldm, in fondo alla valle intermine, e si è parlato di come risuscitare i potenziali sepolti, come far esplodere le ruine al cielo, come riaprire, armati di birra (forst?), il cielo sopra al martello, suturaldolo a quel cielo saturo, il cevedale e l’ortles lì a fronte, serpeggianti di bianchi alpini, di come avviare processi buoni e violenti, inducendo reazioni, scarriolando interessi, picconando coscienze, martellando giacigli; e stefano ha ripreso il tema del confine, e della sua dissoluzione, con un sorriso disinvolto e quietamente consapevole e deciso, di ghiaccio ardente, martellando e fiammeggiando le gelide lettere, sciogliendone la frigidità, una parte nel vino, due parti nel vino, tre per me, una di troppo, o di troppo poco, una