9 maggio 2022

Stefano Cagol partecipa al Secondo Forum di Cultura dei Cambiamenti Climatici, cocurato da DC, Belluno, 8 giugno 2022. Stefano Cagol è un artista contemporaneo originario del Trentino Südtirol e attivo soprattutto all’estero tra Norvegia, Belgio e mondo tedesco, le cui opere, prevalentemente multi-formi e multi-sito, si muovono negli ambiti dell’Arte Concettuale, Arte Ambientale, Eco Art e Land Art, riflettendo da oltre vent’anni in maniera spesso anticipatrice sull’interferenza dell’uomo sul pianeta, da molteplici punti di vista, dai virus ai confini, alla sparizione dei ghiacci. Al Forum, Cagol racconterà alcune delle sue opere più iconiche, come
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7 maggio 2022

trampolino Italia cortina d’ampezzo – un gruppo di lavoro e un’idea di rete per rigenerare la struttura, ripensandone l’uso. Il Trampolino Italia è il grande simbolo di Cortina d’Ampezzo, dalle Olimpiadi del 1956.Oltre sessant’anni dopo, è opportuno (necessario) riflettere sulla potenzialità di riuso di questo manufatto, tanto iconico e peculiare, collocato in una posizione logistica tanto strategica rispetto all’eccesso a Cortina.Il Trampolino, ripetiamo già da alcuni anni, è (dovrebbe essere) il tedoforo naturale di Cortina 2021 e di Milano-Cortina 2026.Esso potrebbe (dovrebbe) già funzionare da tempo come faro e
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30 marzo 2022

Osservatorio Officina Italia, Fondazione Hubruzzo. 50 visioni comuni/50Community Visions. Il neopopolamento dell’Italia tra tentativi e buone pratiche. – Il volume è uscito a marzo 2022 per Carsa Edizioni.Hanno studiato cinquanta casi, DC è uno di questi.Così scrivono, sintetizzandoci un po’:“Dolomiti Contemporanee, Laboratorio d’arti visive nelle Alpi Nord Orientali, rappresenta un progetto di sviluppo locale a carattere interdisciplinare che coniuga la riattivazione dei patrimoni abbandonati con i percorsi esperienziali di cultura contemporanea, mostre, laboratori di arti visive in ambienti naturali, performances e allestimenti museali. Il
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24 marzo 2022

Il cammino della sostenibilità alpina. Strumenti partecipativi per la cura del patrimonio culturale e ambientale del Monte Rosa. – Michele Guerini è laureato in Geografia e Scienze territoriali. A gennaio 2022 ha iniziato un corso di dottorato (driven Sciences: Technologies for cultural heritage – Tech4Culture) su tematiche green all’Università degli Studi di Torino.Dolomiti Contemporanee è Partner del progetto. 
”Il dottorato green è un percorso orientato alla conservazione degli ecosistemi abiotici, alla riduzione degli impatti del cambiamento climatico e alla promozione di uno sviluppo sostenibile. Il focus del progetto è sullo sviluppo
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8 agosto 2021

VACCANZAThe Mountain Tropical Experience ovveroFondazione Malutta AGAINST Dolomiti Contemporanee31 luglio – 3 ottobre 2021Spazio di Casso al Vajont opening sabato 31 luglio, ore 17.00dalle 18.00 suonano:giuseppe de benedittis e francesco peccolo – tem_platepaolo prince p – bomba tropical–Il video di work in progress e inaugurazione: artisti in mostra:giulia maria bellithomas braidaluisa badinochiara campanilenina ćeranićenej galariccardo giacominimanuela kokanovićanna marzuttinicarolina pozzidanilo stojanovićnežka zamarfrancesco zanatta– orari di mostra:agosto: chiuso al lunedìdal martedì alla domenica, 10.00/13.00 e
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29 luglio 2021

Dove va Proteo?
Proteo è l’esemplare di Grammostola Pulchra di tre anni d’età, che attende di entrare fisicamente nella teca della Cooperativa di Cortina, dalla quale esso risulta al momento temporaneamente escluso, e ora vi diciamo perchè, mentre però già vi rassicuriamo, che Proteo non esce per nulla dal lavoro di Alessandro Sambini, presente in ispirito e intelligenza lucida (tapetum, riflettente), nel progetto e nel costrutto del lavoro stesso, Epsonaldo & the Underdogs, che lo include pienamente e necessariamente e senza alcun dubbio, e ciò per tutta la durata della sua vita a venire (altri dieci anni almeno), che egni
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17 luglio 2021

Epsonaldo & The Underdogsmostra personale di Alessandro Sambinia cura di G. D’Incà Leviscon l’assistenza di Giovanna Repetto e Matteo Razzano e la consulenza di Gabriele Greco. Dal 17 luglio al 3 settembre 2021Cooperativa di Cortina e Libreria Sovillaorario 10.00-20.00. Opening Sabato 17 luglio, ore 17.00Cortina d’Ampezzo, La Cooperativa di Cortina, Corso Italia 40. – Il progetto ha visto l’artista impegnato a Cortina per alcuni mesi. Supportato da Dolomiti Contemporanee, da Cortina for Us e dal Comune di Cortina d’Ampezzo, Sambini ha lavorato insieme agli studenti ed ai docenti (Mauro Menego, Luca De Moliner, Italo Pradella) del Liceo Artistico
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1 luglio 2021

giovedì 1 luglio 2021, ore 19:00 - lecture: arte e residenze internazionali nel territorio alpino giovedì 1 luglio 2021, Dolomiti Contemporanee prende parte ad una serie di conferenze organizzate dalla Städelschule di Francoforte. Le conferenze della Städelschule, semestre estivo 2021, sono organizzate congiuntamente dai coordinatori artistici, un gruppo a rotazione di studenti (questo semestre Jackson Beyda e Punch Viratmalee) e la facoltà della Städelschule. __ Dal 2011, Dolomiti Contemporanee (DC) opera sull’identità contemporanea della montagna e sullo stato del Paesaggio e del patrimonio culturale, storico e architettonico all’interno della
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29 aprile 2021

  Rigenerare la montagna – ConvegnoGiovedì 29 aprile 2021, ore 18.00 giovedì 29 aprile 2021, dolomiti contemporanee partecipa al convegno Rigenerare la montagna. Azioni di valorizzazione dei territori delle Dolomiti, a cura di Venice Climate Lab, in collaborazione con OFFICINA*. Partendo dalle riflessioni raccolte nel numero 30 della rivista OFFICINA*, dedicato alle aree interne, l’evento intende affrontare il tema del recupero e della valorizzazione della aree montane mediante azioni di adattamento volti a limitare lo spopolamento e l’abbandono di queste aree marginali sempre più colpite da fenomeni calamitosilegati ai cambiamenti climatici.
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20 marzo 2021

Pamela Breda/Untitled in Tò nòn ignà – foto di G. De  Donà, 2015 — Il terzo fragile. L’istituirsi del bene comune nelle aree rurali Sabato 20 marzo 2021, Dolomiti Contemporanee partecipa al sedicesimo convegno (online) “Aree Fragili” promosso dall’Associazione Aree Fragili APS e dalle Università degli Studi di Trieste e Padova. L’intervento di G. d’Incà Levis, ideatore e curatore di Dolomiti Contemporanee, è intitolato Dolomiti Contemporanee – Il medium trasformativo che recupera al territorio l’uso della risorsa atrofizzata. L’incontro è previsto alle ore 11:00 di sabato 20 marzo. Il convegno torna su temi
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CdA step ll: format e strategia territoriale del progetto/le opere di tomè e degiorgis

Con l’inaugurazione della mostra “I Bareloi”, di Mario Tomè, lo scorso 20 dicembre, il progetto Chiavidiaccesso ha definitivamente preso il via da Zoppè di Cadore.
Disponibile on-line la a questo link la scheda-mostra completa.
Ricordiamo che Chiavidiaccesso è promosso dal Gal Alto Bellunese, in collaborazione con Magnifica Comunità di Cadore, Dolomiti Contemporanee, Museo Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo.
Qui alcune foto dell’opening di Zoppè del 20 dicembre scorso (foto: Giacomo De Donà).

E ieri, lunedì 22, presso la sede della Magnifica Comunità di Cadore a Pieve di Cadore, si è inaugurata la seconda mostra di CdA, “Cima” di Nicolò Degiorgis, alla presenza dei rappresentanti di ognuno degli enti e delle realtà coinvolte nel progetto. 
Ed è proprio grazie a CdA, che si è cominciato tra questi soggetti a sviluppare diversi, interessanti, ragionamenti di cooperazione e condivisione di una serie di intenti culturali ed operativi a favore del territorio dolomitico cadorino ed altobellunese (e del cantiere progettoborca, che, come sempre ed anche in questo caso, non viene inteso da Dolomiti Contemporanee come un “feudo” proprio, ma come una piattaforma contemporanea del territorio, e un’opportunità di operare in modo innovativo all’interno di spazi eccezionali dell’ambiente-montagna).
Codesti spunti e riflessioni verranno messi a punto nelle prossime settimane e mesi, ed è estremamente positivo rilevare come gli opening di CdA, oltre a presentarci i lavori che gli artisti hanno dedicato a temi e soggetti identitari della cultura di queste terre, siano utili proprio a costruire rapporti tra alcuni dei soggetti, pubblici e privati, maggiormente propositivi ed attivi sul territorio. In questo modo, CdA dimostra di saper essere un’energia nuova, dinamica, di attivazione: l’impressione ora è che davvero questo modello, che non sempre in passato ha funzionato al meglio, sia venuto definendosi correttamente nella struttura e negli obiettivi (in particolare grazie all’azione del Gal Alto Bellunese), e che esso possa dunque crescere ancora.
Come è stato ripetuto anche ieri, queste inaugurazioni non consistono dunque semplicemente nell’apertura di un ciclo di mostre, quanto piuttosto nell’apertura di un canale, della definizione di una modalità, dell’avviamento di un processo di azioni esplorative, nelle quali enti, artisti, realtà artistiche, curatori, sappiano collaborare ad un obiettivo comune e condiviso, che consiste in una valorizzazione rinnovativa dell’economia culturale dei propri territori. Adottare il contemporaneo quale categoria consapevole della necessità di rinnovare le metodologie di approccio al territorio, quale modalità d’analisi, restituzione, progettazione, del presente e futuro del territorio e delle sue relazioni intrinseche ed esterne, è a nostro giudizio una condizione fondamentale perchè, nel giro di pochi anni, questo territorio non si trovi bloccato all’interno di procedure e sistemi di azione superati, obsoleti. Gli strumenti di lavoro vanno costantemente rinnovati, il territorio va continuamente mosso ed aperto, lo spazio va costantemente costruito, e ricostruito, da chi sa avere di esso visioni e chiarezze. L’arte contemporanea, e uno sguardo aperto e chiaro sul valore della propria realtà  -realtà che in generale e nel suo complesso definiamo come “patrimonio” (o mezzo patrimonio)-  possono senza dubbio contribuire a mettere a punto strumenti di lavoro utili alla governance e alla valorizzazione del territorio. Diciamo che la realtà, il territorio, sono solo “mezzo patrimonio”, proprio perchè siamo convinti del fatto che l’altra metà indispensabile sia costituita dalle idee nuove, e dalla volontà e capacità di trasformarle in azioni significative, armonizzandole con la cultura e con l’identità storica dei territori, che in tal modo vengono continuamente riportati ad una vita presente, esperiti quotidianamente, e non solo conservati nelle teche di un passato lontano e fermo.

E questo, oltre ad essere, come andiamo dicendo, il lineamento per una possibile, responsabile politica d’uso del territorio-risorsa, che, crediamo potrebbe tra qualche anno risultare lungimirante, è esattamente l’approccio scelto da Tomè e Degiorgis per realizzare il proprio lavoro aertistico in CdA.

Abbiamo già descritto qui il lavoro di Tomè su “I Bareloi“.
Per quanto riguarda “Cima“ di Degiorgis, ieri si è dunque presentato al pubblico l’esito della sua ricerca.
Degiorgis ha lavorato con la Magnifica Comunità di Cadore, esplorandone il territorio, e soffermandosi su un elemento che contraddistingue l’ente: la Magnifica è un ente privato, che gestisce risorse pubbliche, ricavando da esse parte del proprio sostentamento economico. Le principali risorse che alla Magnifica vengono dal territorio, sono le cave, oltre al bosco.
La ricognizione fisica di Degiorgis, è partita proprio da cui: dalle cave di Cima Gogna.
Il lavoro di Degiorgis connette abitualmente due pratiche: quella fotografica, e quella editoriale.
L’artista lavora prevalentemente attraverso la fotografia: anche in questo caso, egli ha raccolto una serie numerosa di scatti, i cui soggetti sono state le cave, e quindi le cime delle montagne di quest’area.
Gli scatti, sono stati ricomposti, secondo un concept ciclico, all’interno di una pubblicazione, una fanzina appositamente realizzata, e presentata ieri, dal titolo “Cima”.
Degiorgis è cofondatore di una casa editrice: da diverso tempo ormai, i suoi progetti fotografici  trovano forma definitiva attraverso le edizioni, meticolosamente studiate e curate in ogni dettaglio, attraverso le quali egli ricombina e compone criticamente i materiali d’immagine.
Una delle sue ricerche lo porta da qualche tempo a descrivere, per immagini ed edizioni, il territorio del Nord-Est,  che l’artista attraversa, in una sorta di viaggio a tappe, per osservarlo, acquisirlo, trasporlo in immagini a stampa.
Anche per “Cima”, come sempre, la copertina del volumetto è una mappa, una mappa storica della Magnifica sul Cadore.
Nel libro, cave e montagne si susseguono ed inseguono, in un montaggio ad incastro delle foto di cime, in cui ogni montagna è vista, secondo una sequenza che ci conduce dalla notte al giorno alla notte ancora, e dall’estate all’inverno, attraverso la giustapposizione delle due metà di due montagne differenti, così suturate a centro pagina, in un percorso continuo e fluido di scorrimento.

 

In attesa, lunedì prossimo, della terza inaugurazione di CdA, con Michael Fliri al Rimoldi di Cortina d’Ampezzo.

www.chiavidiaccesso.it