9 aprile 2020

La Casa Editrice Tabacco è partner di Dolomiti Contemporanee dal 2011. La montagna è un ambiente eccezionale, e complesso.Per affrontarla, bisognerebbe conoscerla.A meno che non si pensi d’andarci solo alla “vien come viene”, senza saperne nulla, guidati dal Fato.Sugli impianti e poi via al ristorante, sole al terrazzo panoramico, e dappertutto, sempre e solo, le benedette tre cime.Conoscere le cose è meglio che passarci attraverso orbati e inconsapevoli, o no?E allora, una delle cose da fare, per entrare negli ambienti e capirli, per preparare le escursioni, è cavarsi i mocassini e procurarsi una carta, studiarla e imparare a leggerla.
[continua a leggere]

1 novembre 2019

  Non si interrompe il filo (corda) che lega DC a Palermo: tutta questa croda calda nell’isola, che amiamo. Dal 6 novembre all’8 dicembre 2019 si svolgerà a Palermo Übermauer, la seconda edizione di BAM-Biennale Arcipelago Mediterraneo, con un core program a cura della Fondazione Merz, di European Alternatives e con una sezione BAM – Palermo con iniziative frutto della sinergia con le istituzioni culturali della città.BAM è un festival internazionale di teatro, musica e arti visive dedicato ai popoli e alle culture dei Paesi che si affacciano sul mare, incentrato sulle tematiche dell’accoglienza e del dialogo. Palermo continua
[continua a leggere]

22 ottobre 2019

Venerdì 25 ottobre 2019, Dolomiti Contemporanee ospita il workshop Dopo Vaia: agricoltura in montagna e cambiamento climatico.Si tratta di un’iniziativa della Fondazione Dolomiti Unesco in sinergia con Ufficio Biodiversità della Regione Friuli Venezia Giulia.Uno specifico approfondimento tematico su un aspetto connesso a Tempesta Vaia, si sviluppa dunque attraverso questo workshop, che si svolge al Nuovo Spazio di Casso venerdì 25 ottobre, dalle ore 15.00 alle ore 18.00.Nell’ambito dell’iniziativa Dolomiti Days, e in seguito ai risultati emersi dal progetto Prodotti e produttori di qualità delle Dolomiti Patrimonio mondiale UNESCO patrocinato dalla
[continua a leggere]

2 ottobre 2019

Tiziano Contemporaneo: avviamento del progetto al Forte di Monte Ricco a Pieve di Cadore (2017/2019)Tutti lo sanno: Tiziano Vecellio nasce a Pieve di Cadore (Bl), negli ultimi anni del quindicesimo secolo.A maggio 2017, dopo lungo restauro eseguito con il fondamentale sostegno di Fondazione Cariverona, il Forte di Monte Ricco, a Pieve di Cadore, è stato riaperto.Gli enti gestori della struttura, Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e Fondazione Museo dell’Occhiale onlus, hanno affidato a Dolomiti Contemporanee la curatela dei contenuti culturali e artistici, avviando una collaborazione triennale.La prima mostra, Fuocoapaesaggio, conclusasi ad ottobre 2017, è
[continua a leggere]

30 agosto 2019

Michelangelo Penso Vibration tree8 speaker; 80 sezioni di tronco d’abete rosso; 24 voci: 12 testimonianze su Vaia di abitanti del Cadore; 12 interventi di esperti forestali su diversi aspetti legati a Vaia, foresta, clima; 100 metri di cavo; un sistema audio, voce di una foresta labirinto, luglio 2019. OlimpiaCos’è stata Tempesta Vaia, o Vivian, comunque vogliamo chiamarla? Un’ecatombe arborea, la morte del bosco? Una dimostrazione della forza della natura, che si autoregola ignorando placidamente le esigenze degli uomini? Una reazione della natura al danno inflittole dall’uomo, una vendetta distruttiva?In questo periodo, molti portano le Olimpiadi: se non
[continua a leggere]

11 luglio 2019

 DC2019 cantieredivaia— To Be Here and There, mostra collettivaa cura di Gianluca D’Incà Levis e Evelyn LeveghiForte di Monte Ricco, Pieve di Cadore (Bl)giugno/settembre 2019 Workshop Stream – arte architettura rigenerazioneForte di Monte Ricco e Batteria Castello, Pieve di Cadore (Bl)luglio 2019 fibra flessa (schianta l’uomo non il bosco) bipersonale di giorgio barrera e filippo romanoa cura di gianluca d’incà levis sentieri non euclideibipersonale di alberto scodro e mirko baricchia cura di daniele capraagosto/novembre 2019nuovo spazio di casso al vajont enrico conigliolive performancea cura di ecoacustica3 agosto 2019nuovo
[continua a leggere]

6 giugno 2019

Dolomiti Contemporanee prende parte a Musei delle Dolomiti. Venerdí 7 giugno, il nuovo progetto della Fondazione Dolomiti Unesco viene presentato agli operatori museali al Museo Etnografico della Provincia di Belluno, nell’ambito di una tavola rotonda a cui prendono parte il Museo etnografico dolomiti, il MUSE – Museo delle Scienze di Trento e moltissimi rappresentanti di realtà parte della costellazione dei musei dolomitici. Si riflette insieme su identità e ricchezza del patrimonio dolomitico, e sulla sua gestione culturale. Dolomiti Contemporanee è capofila del filone tematico del Paesaggio interpretato (identità, visione, arte, cultura, logiche
[continua a leggere]

23 maggio 2019

DC partecipa all’incontro: Le pratiche artistiche e culturali come cura delle fragilità dei luoghi e delle persone, che si svolge domenica 26 maggio 2019, ore 15.00, Palazzo delle Esposizioni, Roma. Intervengono: Claudio Bocci, Direttore di Federculture Leonardo Delogu, Corale Gianluca D’Inca Levis, Dolomiti Contemporanee Gaetano Lofrano, ArtePollino Cesare Pietroiusti, artista e presidente PALAEXPO Carmela Rinaldi, Stato di Noia Filippo Tantillo, Comitato Tecnico Aree Interne Modera: Stefania Crobe, SITI – La Strategia nazionale per le aree interne all’interno del Festival ASVIS per lo sviluppo sostenibile promuove, presso il Palazzo delle
[continua a leggere]

13 maggio 2019

Tra aprile e maggio 2019, Filippo Romano, fotografo, ha trascorso un periodo in Residenza in Progettoborca, dove ha iniziato a svolgere una ricognizione fotografica sui territori colpiti dalla Tempesta Vaia, che nel 2019 Dolomiti Contemporanee tiene al centro della propria indagine sul territorio montano.Il lavoro di Romano è stato sostenuto da Fondazione Francesco Fabbri e Dolomiti Contemporanee.Gli esiti della ricerca di Romano saranno presentati nella nona edizione di F4 / UN’IDEA DI  FOTOGRAFIA, che verrà inaugurata il prossimo 18 maggio, alle ore 18.00, a Villa Brandolini a Pieve di Soligo. Il tema di quest’anno sono le catastrofi ambientali e
[continua a leggere]

9 maggio 2019

Nel 2018 Dolomiti Contemporanee ha preso parte all’avvio del progetto Border Crossing (Palermo), che realizza una rete tra progetti culturali e Residenza artistiche sparsi per l’Italia.La partecipazione al progetto viene ribadita anche per il 2019.Giovedì 9 maggio, il gruppo si ritrova nell’evento Border Crossing alla Biennale di Venezia, presso Studio Contemporary Art, Calle  al Ponte de l’Anzolo Castello 5312/a, Venezia. DC sarà poi ancora presente in Border Crossing l’1 giugno a Palermo, all’interno del Videoartforum Bordercrossing_Mediterraneum.Si tratta di una maratona di video e talk sul tema Mediterraneo, cura di Lori Adragna e Andrea Kantos, che si
[continua a leggere]

Dc visita lanificio paoletti follina

16 gennaio 2018, Dolomiti Contemporanee e Progettoborca sono stati, finalmente, in visita al Lanificio Paoletti di Follina: a tramare.
con Gianluca D’incà Levis, Paolo Paoletti, Anna Poletti, Denis Riva, Elena Maierotti, Deriva, Lui e Hugo.

meraviglioso e stupefacente, il lanifico paoletti, colla sua storia viva, che non è una flebile memoria, ma un argano infisso nelle scorze di un passato risorgivo, mai soluto (…il segreto dei pigmenti duraturi…).
che siamo finalmente andati a visitare stamattina: questa storia antica di follina, col fenomeno millenario delle prototessiture, e poi dell’impresa tessile diffusa dal ’600 a ieri, il territorio disegnato ed inciso a traforo -lastrapaesaggio- per sostenerla (il sistema antico di rogge e canali d’acqua, reticolo), e poi la vetustà e difficoltà di questa produzione industriale tra le due guerre, e nei ’70.
e poi, dall’ieri a oggi, un altro sforzo grande, con la nona e decima generazione dei paoletti che non s’è arresa, ed ha saputo e sa rinnovarsi, mai perduta l’attitudine alla ricerca e alla trasformazione della materia, materia fisica e culturale e familiare e sociale (quindi produttiva), la materia delle idee e la materia delle lane, ed a ciò grazie ancora una volta l’impresa-famiglia ha preso quota, una quota specifica, negli anni recenti, e la storia è oggi ben conservata e viva in questo prodigioso stabilimento, in cui si trama in arte il saper fare, con i piani e le sale degli archivi documentali e dei campionari, le “lanerie” e i “quaderni delle fantasie”, ad esempio, la grande fabbrica riscattata e mantenuta integra, pezzo a pezzo recuperata, in un processo or’ora in atto, che reimmagina e reinventa le proprie parti, mobili, senza cederle per stanchezza o avaria, senza paralizzarle in un museo, senza tradirne la natura dispositiva alla compressione, tra i reparti vari della produzione, ecco gli spazi extrafollati, della conservazione ed esposizione di campioni, filati e cimeli, e poi quelli spazi che rifigliano e vanno, come un reticolo d’altre rogge interne, creative, che prendono a disegnare i corpi abbondanti del lanificio ch’era tutto e più vasto in funzione, era, diramandosi ora a delta, ora, nel dedalo vasto, tra ciò che pulsa (folloni e suggi e alberi tonanti) e ciò che resta (le migliaia di metri appunto, salvati e disponibili), come lo studio del nostro amico eccelso maestro deriva (ora qui con questa feriamo un poco, ma in giuoco, la sua apparente modestia, apparente perchè modestia , in generale, parola untuosa umile malcompresa, per noi, che nulla ha a che vedere con il concetto di dirittura, e le pare opposto, dato che una dirittura è saper star dritto, mentre la modestia prevede un accucciamento e rincantucciamento piuttosto rinunciatari e unti, per ciò appunto non ci piace affatto, a noi erettili, umile e modesto dice di sé il falso bonario, dico io, e l’uomo centrato non ha da abbassarsi ad esser o dirsi umile o modesto, dato che ha da guardare il sole e il cielo, ed acciò sta, dritto frontale, e caccia gli occhi tersi dentro alle riseghe azzurre (mallarmè) della realtà sempre, e dentro agli altri occhi, e quindi insomma la modestia non è affatto una virtù, ma un trucco dell’editore, se non in opposizione alla sicumera, dolescentemente, ma non è questo il caso, che abbassarsi non può né deve chi è, precisamente, desto, per il bene di tutti, per non perder di vista in traguardo – che non è un’ambizione, ma la linea dell’orizzonte, per chi esplora lo spazio, che come sempre diciamo è il senso della cosa e non un canton logistico, e ci siamo tornati anche stavolta, vivaddio, porquemà: e quindi un saluto a denis, da qui sventola oramai il suo eretto lieto ed ombroso stendardo (un altro che non si stanca, che non si piega: voltaren).
poi che ultimammo il fiero giro guidati da paolo, impavido e quieto (la determinazione è spesso gentile, gentili son tutti i corpi inesausti), anna, che nel frattempo aveva guadagnato n’altro miglio di cimasa a brancate, ha estratto dalla borsa sua tutta una serie di meravigliose creazioni sartoriate, abiti e capi, tessuti e le lane, i tagli sui tagli, le sete manpunte decori colore, dove gli occhi suoi di anna mescolano e cuociono le cose preziose di lanificio paoletti, di gatto astucci e di lanerossi/marzotto – per ora (altri ne vengono, quest’anno 2018), ed ognuna creazione è bellissima e nuova e colpisce, e denis è stato invitato da anna a condividere un cimento, sottoinquadrato, ed altre ancora collaborazioni con altri artisti verranno, e questa è la funzione del fare che cerca sperimenta: catalizzare, confare.
e col lanificio faremo, cose belle e immodeste, io dico, perchè gli sguardi van paralleli, e a follina c’è questo giacimento prezioso, e noi di preziosi giacimenti (casso, corte, pieve) siamo esperti piuttosto, ecco cosa sminiamo: il diamante della terra (che sarebbe l’encefalo stroboscopico, montato su un perno assiale tornito a cesello e piantato nel nucleo).