twocalls: fine prima fase, 173 i progetti inviati

Il 30 aprile si è conclusa la prima fase del Concorso Artistico Internazionale Two calls for Vajont, lanciato da Dolomiti Contemporanee a giugno 2014. Il Concorso è stato concepito come una piattaforma aperta di riflessione sulla terra del Vajont e sulla sua storia terribile (9 ottobre 1963), e come un’opportunità per ripensare oggi, attraverso la produzione di una serie di immagini rinnovative, il paesaggio ed alcuni dei principali simboli di quella storia, trasformandoli, da immobili oggetti-memoria della tragedia, in cantieri, attivi e condivisi, della mente e dello spirito.
Per oltre un anno, Twocalls ha raccolto le opinioni e le idee delle persone, ed i progetti degli artisti: ogni parola, ogni progetto, è servita a crescere un edificio di consapevolezza culturale. Esso non è né un muro, né una diga, ma una prospettiva, un flusso di prospettive anzi, una rete di pensieri propositivi, trasformati in immagini.

video: alcune interviste ai protagonisti di twocalls

 

Perché l’arte e la cultura hanno preteso di venire qui, a dire qualcosa?
Perché l’arte e la cultura, semplicemente, debbono esistere, sempre, in ogni contesto. E’ necessario che esse siano, soprattutto negli spazi del conflitto, nei territori della criticità. L’arte e la cultura sono la parola e lo spirito dell’uomo, e l’uomo che è l’artefice del proprio destino non deve dimenticare mai, né spegnere, sé stesso.
L’arte non solo ha il diritto di entrare, con la propria attenzione vitale, in ogni contesto critico: essa ha il dovere di farlo.

Gli artisti, architetti, designer, le persone tutte che hanno partecipato al Concorso, non sono in alcuna misura estranee a questo contesto, in quanto hanno deciso responsabilmente di entrare in rapporto con esso.
Come abbiamo già detto, la tragedia del Vajont non è una tragedia privata di pochi: essa, nella sua terribile e straoridnaria emblematicità, coinvolge l’uomo, ogni uomo, tutti gli uomini.
Ed ora gli uomini, armati delle proprie sensibilità, sono tornati in questa terra, a parlare con il suo paesaggio e con i suoi abitanti, del passato, e del presente, e del futuro.
La storia del Vajont non è la storia di una tragedia avvenuta in un istante: è la storia di un processo di sottrazione e perdita, durato decenni, che ha visto gli uomini di questa terra prima colpiti, e poi abbandonati.
Ma nessun uomo è abbandonato, quando altri uomini vengono a condividere con lui i pensieri, le storie, le memorie, ed i luoghi, che continuano ad esistere, come la storia stessa.
Questo è voluto essere, è, e nei prossimi mesi ancora sarà, Twocalls: una chiamata a tutti agli uomini, che gli artisti hanno deciso di condividere.

Sono 173 i progetti giunti alla conclusione della prima fase, il 30 aprile 2015, 108 i progetti per a call for a line, 65 per a call for a wall.
Il Comitato di selezione interno a Dolomiti Contemporanee ne ha selezionati 75 in tutto: sono questi i progetti finalisti, pubblicati, e quindi visionabili e commentabili da parte di chiunque (qui i progetti di a call for a line; qui i progetti di a call for a wall).

Entro il mese di giugno, la Giuria del Concorso, ora al lavoro, determinerà le quattro opere vincitrici, ovvero le due che saranno realizzate, e le due a cui verrà assegnato il premio Speciale Dolomiti Contemporanee.
In seguito, si lavorerà a definire le modalità di realizzazione delle opere vincitrici.

Scarica la lista completa dei progetti inviati>>

video: l’evento del 2 maggio a casso, vajont 2015 – progetti 

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