Barbara Taboni/MiniMe
Barbara Taboni
MiniMe
Installazione, carta, ceramica, plexiglass, acciaio, dimensioni variabili, 2011
dal testo di pierluigi basso fossali apparso su semioticaviva:
Una delle piccole navate laterali del Pavione è stata sfruttata dalla complessa installazione Minime di Barbara Taboni. Il dialogo tra sculture e disegni, l’idea di costruire una sorta di teatro privato fatto di sedimentazioni contingenti di oggetti biograficamente incontrati sono punti di partenza non certo inediti nell’arte contemporanea. Ma quello che conta è che Taboni sia riuscita effettivamente a costruire una rete densa di relazioni tra la messa di elementi esposti, negando ogni aspetto paratattico e istillando nello spettatore la voglia di perseguire dei fili sottili tra un corpo disegnato e una statuetta. L’idea stessa di esposizione è infatti messa in discussione: il disegno all over, i leggeri supporti in vetro che supportano le piccole scultore come soprammobili finiscono per dispiegare un paradigma che è però il bacino potenzialmente infinito di una rete di relazioni in cui l’io è asperso. L’individuazione ossessiva va di pari passo con la proiezione ubiqua e moltiplicata all’infinito. La miniatura è disseminazione e la proiezione del disegno, da studium del corpo, assurge a uno dei tanti punctum ineffabile di questo teatro d’oggettivazione. [...]
opera inserita in
dc paint/one
a cura di gianluca d’incà levis
sass muss, edificio pavione
30 luglio – 4 settembre 2011
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