alis-filliol/Ritratto di fantasma n°3


alis/filliol
ritratto di fantasma n°3
poliuretano espanso, legno e ferro, 320x200x180 cm, 2011

Apparentemente governato dalle proprie spinte fisiologiche, il duo torinese Alis/Filliol, lavora per dare una propria declinazione a due grandi “misure” con cui l’uomo si confronta ogni giorno: spazio e azione. Due macrosistemi che Alis/Filliol modulano e filtrano attraverso la propria persona fisica, in ascensionale tensione tra fisicità e idea. Lo spazio. O meglio, nella loro ricerca, l’analisi del rapporto tra spazio reale e spazio percepito, tra quella superficie tridimensionale a tratti visibile che forma la realtà e il nostro io, vissuto dall’interno. Che porzione di area occupa il nostro corpo (vedi Occupare il minor spazio possibile)? Come tracciare una linea orizzontale correndo in un paesaggio di masse verticali (vedi  il video Muro)? Ma soprattutto, è reale o oleografico lo spazio come lo viviamo? Attraverso il riempimento del vuoto o viceversa lo svuotamento del pieno abituano la loro mente ad entrare in una sorta di trans che li avvicina poco a poco ad una risoluzione. Una verità lontana da ampollosi calcoli matematici, viceversa vicinissima alle paure più triviali e ai disagi psicologici dell’essere umano come claustrofobia e agorafobia. L’azione. Agire per loro risulta sempre un gesto forte e vigoroso. Il lavoro concluso, abbandonato nello spazio espositivo, si trova stretto nella definizione di “cenere di un atto performativo”. Più che di cenere nel caso degli Alis/Filliol dovremmo parlare di carboni ancora ardenti, elettrici, forieri di un’energia tutt’altro che esaurita, come in Testa di sirena urlante. Come una bomba inesplosa, il loro lavoro è lì, carico di tensione, un nucleo atomico compatto e saturo di energia. Azione è sempre uguale a corpo. Ma non in senso edonistico. I due artisti sono presenti solo nella misura in cui sia possibile mettere mano in prima persona al loro lavoro, faticando, trasportando pesi e lasciandone le impronte di sudore. È solo così che quell’energia passerà attraverso la loro persona, una scossa di adrenalina imprescindibile, che andrà immancabilmente a scaricarsi in tutti i materiali che compongono l’opera. Materiali ovviamente estremi dal punto di vista di isolamento/conduzione. Quello che trasmettono i lavori (come Calco di due corpi in movimento nello spazio), anche ignorandone totalmente l’operato, è sforzo. Una fatica avvolgente e perentoria. Come nelle varie Fusioni a neve persa, si consuma energia per la cecità, per una performance ostentatamente sterile e proprio per questo carica come una molla. (alice ginaldi)

opera realizzata grazie al supporto di rolmec

opera inserita in
azimut
a cura di alice ginaldi
sass muss, padiglione pavione
17 settembre – 16 ottobre 2011

news

22 aprile 2024

  Cronache d’attualità.Sarà pur chiaro come quella di paesaggio non sia una definizione inchiodata, perchè il paesaggio non è un’ente che cerchi una rappresentazione univoca, ma una permanente trasformazione d’ambito?
Nessun paesaggio è dunque
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18 aprile 2024

Stasera, giovedì 18 aprile 2024, torniamo all’M9 di Mestre, grazie a Simone Sfriso e alla Fondazione Architetti APPC di Venezia per l’invito nella rassegna Paralleli: Architettura è…Alle ore 18.00, Gianluca D’Incà Levis, curatore di Dolomiti Contemporanee,
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16 novembre 2023

Foresta Aliena/Alien Forest – La mostra con Portsmouth al Nuovo Spazio di Casso al Vajont, agosto/dicembre 2023 – Foto Chiara Beretta. — Anche quest’anno prosegue la collaborazione tra Dolomiti Contemporanee e la Scuola di Architettura di Portsmouth –
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12 luglio 2023

Assemblea Supercondominio 4, 2022, Foto Andrea Guermani – Sabato 15 e domenica 16 luglio 2023, Dolomiti Contemporanee partecipa Oltre la soglia assoluta, quinta edizione di Supercondominio, 
L’assemblea degli spazi e dei progetti italiani d’arte contemporanea che
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22 giugno 2023

  Dolomiti Contemporanee è nel volume THE LAST GRAND TOUR – Contemporary phenomena and strategies of living in Italy, curato da MICHAEL OBRIST (feld72) & ANTONIETTA PUTZU, e pubblicato a giugno 2023 da Park Books.[...] Per gran parte del XVI secolo fino
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6 febbraio 2023

Venerdì 10 e domenica 12 febbraio 2023: una delle ultime occasioni per visitare la mostra  Who Killed Bambi? a Casso. Poi la smontiamo, e ne facciamo un’altra?Orari di apertura:venerdì 10, dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00domenica 12, dalle ore 10:00
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28 gennaio 2023

  Giovedì 2 febbraio 2023 DC partecipa all’incontro intitolato: Gli impianti sportivi della VII Olimpiade invernale 1956. Ore 18:00, Ciasa de Ra Regoles – Cortina d’Ampezzo. L’incontro, organizzato da Italia Nostra, vede la partecipazione di
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18 settembre 2022

Dolomiti Contemporanee aderisce alla 18esima giornata amaci del contemporaneoSABATO 8 OTTOBRE 2022 Nuovo Spazio di Casso al VajontWho Ate Bambi?che è dentro a Who Killed Bambi? In occasione della giornata AMACI del Contemporaneo Dolomiti Contemporanee propone questo menù:la
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21 maggio 2022

Nella sola ultima settimana di maggio 2022, Dolomiti Contemporanee partecipa a quattro tra Convegni, Corsi di alta formazione, incontri con gruppi di ricerca. Sono tutte occasioni, queste, in cui raccontiamo le progettualità, l’approccio ed i principali cantieri di DC,
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16 maggio 2022

  Dolomiti Contemporanee prende parte al programma del Nouveau Grand Tour, progetto culturale figlio del Trattato del Quirinale, firmato dai Presidenti Macron e Draghi a novembre 2021.Il patto punta a rafforzare le relazioni tra Italia e Francia in diversi settori, in un
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