F. Ronchi e X. Zhu/La Stand-up di Misha e La neve tra le case
Francesco Ronchi, La Stand-Up di Misha nella Gabbia dell’Orso, e Ornella, serie di carte, acquerello e tempera, 2023.
Xueqing Zhu, Tra le case è la neve, serie di disegni e piccole tele, acquerello e tempera, 2023.
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Ronchi e Chin sono rimasti in residenza in Progettoborca a gennaio 2023, era freddo, loro erano vestiti come esploratori spaziali artici degli anni ’80: erano bellissimi e mica magri nei loro strati di capi sovrapposti, i tessuti plastici esterni, gusci scolpiti, crepitavano nell’aria secca, ritmando la loro permanenza, senza mai scartarli.
Sono andati in giro e han colto le cose.
La Stand-Up di Misha, ovvero una Commedia che impiega quale attore protagonista l’orso donato a Enrico Mattei da Nikita Krusciov nel 1958, è diventato un racconto espanso, nel quale è entrata anche Ornella, con l’intera sua casa, trasferita con un lancio del pensieronirico (chenonèironico, non quanto sembra) da Ronchi alla Gabbia di Corte, e Ornella dorme ora nel bosco sotto alle Rocchette: ma chi è Ornella? E’ una donna abitante di Borca, nella cui casa, ad un certo punto, i due artisti sono entrati per errore (sei siicuro?), mentre camminavano attorno cercando un ristorante, ma quella casa non era un ristorante, o almeno non lo era ancora stata mai fino a quel punto, e era invece la casa privata di Ornella, e dopo questo fraintendimento cos’è accaduto infine, qualfine? Ma semplicemente che Francesco e Chin ci hanno mangiato da Ornella con Ornella, e son diventati amici, la casa sbagliata è entrata così nel posto giusto, ovvero è stata portata nel racconto di Ronchi (la vita il cammino di un artista sono il suo racconto, non altro), quindi lì a ben vedere non c’era un posto sbagliato ma un contenuto giusto da assumere, che è entrato nell’organizzazione psicoestetica del set mentale di Ronchi, generando un nuovo paesaggio e dedicato, con gli esterni portati in interno e viceversa, tutto un paesaggio riarticolato che integra e cuce nella pelle realtà esterne fattuali e realtà del pensiero a bolle ricollocandoli in un territorio reinventato -nella disposizione degli elementi, che si equivalgono (si equivalgono gli estratti di realtà e gli estratti dal cranio)- e comunque, in fin dei conti ed anzi già dall’inizio se sei attento, anche le parti di Chin aderiscono al paesaggio come fiori di spine riposte, questo paesaggio reimpiattato, potremmo dire, ecco perchè la sua figura-pianta incontra qui l’Om Salvarech, ad esempio, e sprizza di luce dell’anima il palco di cervo della 169, mentre le scarpe rimangon fuori dalla 171, e, venendoti incontro, aprono allargano una strada nuova, che è sempre quella di prima, ma battuta bene, finchè la batti bene, e non la butti in neve, si può.
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Francesco Ronchi, La Stand-Up di Misha nella Gabbia dell’Orso, e Ornella, serie di carte, acquerello e tempera, 2023
La serie di carte che ho realizzato in residenza a Borca sono state un primo tentativo di far vivere dei personaggi scaturiti da due principali incontri che ho fatto lì sù: il villaggio con la sua gabbia dell’orso, dalla quale sono partito per arrivare a una stand up di Misha (l’orso); e Ornella, la signora conosciuta entrando a casa sua pensando fosse un ristorante. Non ho voluto ricreare delle memorie, ma piuttosto dar vita a delle scene ispirate alle mie memorie e conoscenze del luogo. Inoltre c’è una particolare attenzione per dei personaggi secondari se si vuole, inaspettati protagonisti di una scena. L’orso sì, si è esibito, ma non ha mai potuto dire la sua. E ritrovare la casa di Ornella su un palco immaginato e assistere ai suoi sogni è l’ultima cosa che farei qua da turista. Dallo spirito intimo della residenza ecco questi soggetti sospirati, come di un amico che si confida.
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Xueqing Zhu, Tra le case è la neve, serie di disegni e piccole tele, acquerello e tempera, 2023
Sono arrivata alla stazione di Borca in inverno quando non c’era nessuno, e ho sentito la solitudine di un edificio dopo che le persone si erano disperse, ma poi ho scoperto che le persone si stavano solo nascondendo, nascondendosi dietro le alte scrivanie della cartoleria apparentemente chiusa. Nascoste in una casetta tappezzata di trofei di teschi di cervo, della caccia del marito recentemente scomparso; nascosti in un bar serale senza riserve, ci siamo nascosti in una piccola casa a Borca, di fronte alla casa di Gianluca, nascosta nelle grandi Dolomiti. Ho sempre voluto incontrare qualche animale feroce e combatterlo per dimostrare che il mio cuore andava con me in montagna, ma continuavo a incontrare cervi e Gianluca, e dovevo essere civile, parlare e fumare e bere un bicchiere di birra.
Foto: Teresa De Toni
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