6 febbraio 2023

Venerdì 10 e domenica 12 febbraio 2023: una delle ultime occasioni per visitare la mostra  Who Killed Bambi? a Casso. Poi la smontiamo, e ne facciamo un’altra?Orari di apertura:venerdì 10, dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00domenica 12, dalle ore 10:00 alle ore
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28 gennaio 2023

  Giovedì 2 febbraio 2023 DC partecipa all’incontro intitolato: Gli impianti sportivi della VII Olimpiade invernale 1956. Ore 18:00, Ciasa de Ra Regoles – Cortina d’Ampezzo. L’incontro, organizzato da Italia Nostra, vede la partecipazione di Andra Grigoletto (Heritage Analyst), Franco Mancuso (urbanista, Aipai, Iuav, forza Gellner), Mattia Menardi (architetto) e Gianluca D’Incà Levis. Per parte nostra, ne parliamo da dieci anni circa, quindi da ben prima che fossero assegnate i Mondiali del ’21 e quindi le Olimpiadi. Le nostre riflessioni e proposte (vedi link sotto) sul destino del Patrimonio e sull’opportunità
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18 settembre 2022

Dolomiti Contemporanee aderisce alla 18esima giornata amaci del contemporaneoSABATO 8 OTTOBRE 2022 Nuovo Spazio di Casso al VajontWho Ate Bambi?che è dentro a Who Killed Bambi? In occasione della giornata AMACI del Contemporaneo Dolomiti Contemporanee propone questo menù:la mostra collettiva Who Killed Bambi? presso il Nuovo Spazio di Casso al Vajont rimane aperta e visitabile in questi orari: 10.00-13.00/15.00-23.00.Verranno inoltre proiettati, sulle superfici che riterremo, come lo riterremo, vedrai che bella varietà, i tre Reanimator (qua il primo) perchè Herbert West si occupa, evidentemente, della rigenerazione di corpi immoti: come noi. Terzo: Prometeus Open
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21 maggio 2022

Nella sola ultima settimana di maggio 2022, Dolomiti Contemporanee partecipa a quattro tra Convegni, Corsi di alta formazione, incontri con gruppi di ricerca. Sono tutte occasioni, queste, in cui raccontiamo le progettualità, l’approccio ed i principali cantieri di DC, all’interno di contesti politici, accademici, della ricerca e culturali. Martedì 24 maggio, saremo al XXV Tavolo Tecnico di Confronto per il Settore Primario della Regione del Veneto. Parecipiamo al Tavolo dal 2021.Giovedì 26, saremo in un gruppo di discussione figlio del progetto Quale sostenibilità per le aree montane?, del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università degli Studi di
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16 maggio 2022

  Dolomiti Contemporanee prende parte al programma del Nouveau Grand Tour, progetto culturale figlio del Trattato del Quirinale, firmato dai Presidenti Macron e Draghi a novembre 2021.Il patto punta a rafforzare le relazioni tra Italia e Francia in diversi settori, in un quadro di cooperazione bilaterale rafforzata che include la cultura, l’arte, l’ecologia. Il grand tour degli artisti:Il legame culturale già forte tra Francia e Italia dovrà essere approfondito, scrive il Trattato, allo scopo di favorire la circolazione delle creazioni e delle produzioni e per accompagnare l’evoluzione digitale del settore. I governi s’impegnano a facilitare le
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9 maggio 2022

Stefano Cagol partecipa al Secondo Forum di Cultura dei Cambiamenti Climatici, cocurato da DC, Belluno, 8 giugno 2022. Stefano Cagol è un artista contemporaneo originario del Trentino Südtirol e attivo soprattutto all’estero tra Norvegia, Belgio e mondo tedesco, le cui opere, prevalentemente multi-formi e multi-sito, si muovono negli ambiti dell’Arte Concettuale, Arte Ambientale, Eco Art e Land Art, riflettendo da oltre vent’anni in maniera spesso anticipatrice sull’interferenza dell’uomo sul pianeta, da molteplici punti di vista, dai virus ai confini, alla sparizione dei ghiacci. Al Forum, Cagol racconterà alcune delle sue opere più iconiche, come
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7 maggio 2022

trampolino Italia cortina d’ampezzo – un gruppo di lavoro e un’idea di rete per rigenerare la struttura, ripensandone l’uso. Il Trampolino Italia è il grande simbolo di Cortina d’Ampezzo, dalle Olimpiadi del 1956.Oltre sessant’anni dopo, è opportuno (necessario) riflettere sulla potenzialità di riuso di questo manufatto, tanto iconico e peculiare, collocato in una posizione logistica tanto strategica rispetto all’eccesso a Cortina.Il Trampolino, ripetiamo già da alcuni anni, è (dovrebbe essere) il tedoforo naturale di Cortina 2021 e di Milano-Cortina 2026.Esso potrebbe (dovrebbe) già funzionare da tempo come faro e
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30 marzo 2022

Osservatorio Officina Italia, Fondazione Hubruzzo. 50 visioni comuni/50Community Visions. Il neopopolamento dell’Italia tra tentativi e buone pratiche. – Il volume è uscito a marzo 2022 per Carsa Edizioni.Hanno studiato cinquanta casi, DC è uno di questi.Così scrivono, sintetizzandoci un po’:“Dolomiti Contemporanee, Laboratorio d’arti visive nelle Alpi Nord Orientali, rappresenta un progetto di sviluppo locale a carattere interdisciplinare che coniuga la riattivazione dei patrimoni abbandonati con i percorsi esperienziali di cultura contemporanea, mostre, laboratori di arti visive in ambienti naturali, performances e allestimenti museali. Il
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24 marzo 2022

Il cammino della sostenibilità alpina. Strumenti partecipativi per la cura del patrimonio culturale e ambientale del Monte Rosa. – Michele Guerini è laureato in Geografia e Scienze territoriali. A gennaio 2022 ha iniziato un corso di dottorato (driven Sciences: Technologies for cultural heritage – Tech4Culture) su tematiche green all’Università degli Studi di Torino.Dolomiti Contemporanee è Partner del progetto. 
”Il dottorato green è un percorso orientato alla conservazione degli ecosistemi abiotici, alla riduzione degli impatti del cambiamento climatico e alla promozione di uno sviluppo sostenibile. Il focus del progetto è sullo sviluppo
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8 agosto 2021

VACCANZAThe Mountain Tropical Experience ovveroFondazione Malutta AGAINST Dolomiti Contemporanee31 luglio – 3 ottobre 2021Spazio di Casso al Vajont opening sabato 31 luglio, ore 17.00dalle 18.00 suonano:giuseppe de benedittis e francesco peccolo – tem_platepaolo prince p – bomba tropical–Il video di work in progress e inaugurazione: artisti in mostra:giulia maria bellithomas braidaluisa badinochiara campanilenina ćeranićenej galariccardo giacominimanuela kokanovićanna marzuttinicarolina pozzidanilo stojanovićnežka zamarfrancesco zanatta– orari di mostra:agosto: chiuso al lunedìdal martedì alla domenica, 10.00/13.00 e
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pics/il mio studio è tra i boschi

e dunque ieri, domenica 12 gennaio, DC e Rave e Sponge si son trovati a parlare nella sala consiliare del comune di erto e casso, che ha ospitato il talk il mio studio è tra i boschi, moderato da daniele capra; dibattito sul tema delle residenze d’artista legate a contesti caratterizzati da una forte presenza dell’elemento naturale (e animale, per rave); emersa dalla nebbia mattutina, la sala, bella ghiaccia all’inizio, era piena (crioterapia contemporanea): gente da veneto e friuli, e un manipolo di artisti; poi, all’ultimo, il nostro amato sindaco-caldaista, ha sistemato l’impianto, e noi abbiamo ammainato -provvisoriamente- i gloriosi prosecchi (corpi scaldanti per scaldanti i corpi), e aperto i microfoni; han parlato tiziana pers, giovanni gaggia, gianluca d’incà levis; un buon ritmo, non le solite chiacchiere noiose e fiacche, la gente non dormiva, quando c’è energia e voglia di scambiare e comunicare si sente, è piuttosto elementare questa cosa, e agli altri, buonanotte; le cose dette saran riprese a breve: un documento video, un atto sintetico; tra queste, ecco alcune delle più significative: l’azione dell’artista, è efficace, e impattante; l’artista non è un copista, e la residenza non è una carta carbone; l’artista può recare nuovi impulsi, produrre significati, e interazioni con il contesto, dell’ambiente, della socialità/comunità; non fa un’opera, innesca relazioni; questo è quanto avviene in particolar modo durante le residenze, che sono opportunità di relazioni; quindi non solo atti di produttività artistica, ma interazioni propulsive, a livello sociale, umano; i tre progetti, non stanno nel tinello, ma SPAZIANO: la dimensione d’apertura è alla base delle loro pratiche: però concretizzano la loro azione sul territorio e le sue specificità; ci si è soffermati sugli aspetti di interazione e scambio (in alcuni casi positivi, in altri complessi o critici) tra i tre progetti e le comunità di riferimento; la coltivazione delle reti locali, a livello sociale/umano, trae vantaggio dalla residenza, che costituisce una funzione implementante, in questo senso: apre, spalanca, e consente di divorare le distanze e gli scetticismi -all’inizio, ubiqui; gli artisti non ritraggono/rappresentano un soggetto: lo modificano; non descrivono un luogo: entrano nell’economia della sua identità (perchè la residenza è vivere il luogo, più che nel luogo); la logica della rete, può essere spesa, per orbite esterne, a diversi livelli: vale nelle relazioni umane, come nella politica dei progetti (questo soprattutto in DC, che, agendo su siti e in contesti complessi, adotta e progetta strategie adeguate): quindi, le considerazioni rispetto alla necessità di operare nei contesti specifici attraverso politiche culturali integrate che sappiano collegare i diversi soggetti ed enti che attuano (o dovrebbero attuare) governance e valorizzazione dei territori stessi, insomma, appunto, le strategie; la modalità relazionale è condizione necessaria a chi voglia far opera di integrazione di àmbiti e network differenti, con l’obiettivo di valorizzare le risorse del territorio; si dimostra, attraverso azioni condivise, che è sicuramente possibile ottenere risultati efficaci, e che la cultura, se progettata secondo visioni e modelli strategici, può svolgere in ciò un ruolo funzionale; e agli altri, ancora, buonanotte; ma sto un po’ divagando, sui casi miei; altre note son venute sul rapporto specifico tra l’opera degli artisti ed il contesto naturale, inteso come risorsa incentivante e palestra potente di stimoli, fisici, concettuali, artistici, culturali; e poi, anticipati alcuni progetti per il 2014, molti, ma di questi diremo poi, in sede legale; dopo due ore, i pentoloni di rave son montati sulle piastre, rimescolamento, mentre montavano le mousse-veg, ottime, quindi le due minestre, for me the spicy one: la sala consiliare, è diventata conviviale, una sarabanda di masticazioni e suzioni; sorbite le ultime cucchiaiate, ed eran le due, un contingente di valorosi è andato a cercarsi il sentiero del trui del sciarbon, che da erto conduce a cas; in programma, la visita al nuovo spazio di casso, spalto di casso; gli altri lassù in auto, serpente sui tornanti; ora taglio: lo spazio di casso dà paura e gioia a tutti: è formidabile la sua potenza, la sua collocazione, la sua vocazione, che dc ha imbracciato (e spara); nessuno (tranne un grullo di pietra), può restare indifferente, là; quindi, non ci dilunghiamo a descrivere, e invitiamo chi non c’è stato ancora, a venirci, a vedere, sentire, comprendere; si è visitato lo spazio, compresi i resti di upokeimenon e chungawacra, ancora integra, e ancora molto parlato e discusso, prima di rifugiarsi da luigina, al k2, dove le nostre eterogenee diecine si son radunate alfine e mescolate ai cassani, e son corsi i brulè, accanto alla stufa, che fuori il buio inghiottiva la valle, e rimontava il gelo, e pareva di esser tornati in sala consiliare alle 11.00; ma il cielo era impressionante, al crepuscolo, mentre lo spazio gettava fasci di luce gialla nella notte, come una fornace superalimentata: da noi; e quindi siam calati a valle, dove l’allegra coda dei turisti domenicali d’ampezzo montava i, consueti, cori a bestemmia, ma le nostre teste eran leggere, le labbra increspate in sorrisi ai pensieri pensosi delle cose numerose che faremo: perchè, effettivamente, il giorno era stato carico e buono, e, parlando e muovendo per queste terre alte, nitide, spettacolari, abbiamo seminato, eccome;