25 giugno 2024

Cortina d’Ampezzo si trasforma. Come l’intera Valle del Boite, dove, mentre si avvicina l’Olimpiade invernale Milano Cortina 2026, accelerano finalmente i cantieri sulle varianti della ss 51 di alemagna. Il Paesaggio della montagna dolomitica bellunese si modifica, con i lavori sull’infrastruttura viaria, sugni snodi viari in prossimità o nel cuore dei centri abitati (valle di cadore), con la risoluzione di alcuni storici nodi problematici e strettoie, affidati a tunnel e bypass.   In questo momento (primavera 2024), le gru si moltiplicano. Le gru a torre sono gli alberi meccanici dell’olimpiade.Si restaurano gli alberghi.Il territorio
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20 maggio 2024

Penetrazione territorio. Il Ponte Cadore, visto dalla Cavalera. Il viadotto si trova tra Perarolo e Pieve di Cadore, sotto scorre la Piave, che va alla confluenza con il Boite.Si procede ora (primavera 2024) all’adeguamento statico sismico delle strutture, il cantiere Anas durerà ancora almeno diciotto mesi, forse di più. Nel 2025, saranno quarant’anni dalla realizzazione di quest’opera. Foto Teresa De Toni. – Il Paesaggio si costituisce grazie all’interazione tra il contesto ambientale e il lavoro (le opere) realizzato dell’uomo.Quando l’uomo realizza infrastrutture o grandi architetture, ciò ha un impatto sulla definizione e
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1 maggio 2024

Il Ponte Cadore si trova tra Perarolo e Pieve di Cadore, sotto di lui scorre la Piave, che va alla confluenza con il Boite.Si procede all’adeguamento statico sismico delle strutture, il cantiere Anas durerà ancora almeno diciotto mesi, forse di più. Nel 2025, saranno quarant’anni dalla realizzazione di quest’opera. Ponte CadoreI lavori attuali (2024) Foto: Teresa De Toni, febbraio 2024. – diagonale sinistra tracciato segno paesaggioun’altra esile via di scorrimento, qui a rotaia, binario morto su tratta dismessa sopra sacco di sopra, la linea nel bosco. poco più sotto, altra intersezione in ambiente, ecco i cidoli di sacco e
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Milano Cortina 2026, SS51 di Alemagna. Il tunnel bypass di Valle di Cadore  Da alcuni mesi le “opere complementari” per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 sulla Statale SS 51 di Alemagna sono finalmente partite, e DC continua, attraverso diversi progetti e analisi, a seguirne la realizzazione. L’investimento supera i 250 milioni di euro. Tra i cantieri di Anas in Valle del Boite, vi sono quello di Tai di Cadore, quello di Valle e quello di San Vito. (dicembre 2023) Opere complementari connesse a Milano Cortina 2026. SS 51 di Alemagna. Il tunnel bypass di Valle di Cadore. Cantiere di Valle
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22 aprile 2024

  Cronache d’attualità.Sarà pur chiaro come quella di paesaggio non sia una definizione inchiodata, perchè il paesaggio non è un’ente che cerchi una rappresentazione univoca, ma una permanente trasformazione d’ambito?
Nessun paesaggio è dunque bloccato, né bloccabile, in una forma definita, impermeabile al cambiamento che gli corrisponde – a meno che non ne stiamo considerando una singola configurazione definita, cosa che facciamo volentieri quando ad esempio approfondiamo la storia delle sue declinazioni ad opera dell’uomo. 
Questo però può essere fatto mai nel senso più generale (al di fuori quindi dei casi progettati),
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18 agosto 2023

Tu lo sai cosa sono gli Scarpét?Qui ci abbiamo fatto un workshop a Casso, a dicembre 2022, e da lì abbiamo avviato la ricerca applicata, trovi altri link utili in quel post. Gli Scarpét, o Skarpét, in bellunese, o le furlane, in Friuli. Ste scarpe o “… pantofole rustiche artigianali, tipiche e abituali calzature montanare d’un tempo, costituite da una suola di pezza fittamente trapunta (strapônta) con filo di canapo incerato e da una tomaia scollata, in panno o velluto nero, orlata o foderata, molto resistente … (Enzo Croatto, Vocabolario del dialetto ladino-veneto della Val di Zoldo, Belluno)”. Dolomiti
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17 luglio 2023

Il Cadore tra ’800 e ’900. Perarolo nelle fotografi e di Luigi BurreiIl volume è stato pubblicato a luglio 2023 da Grafiche Antiga A cura di: Elena MaierottiCollana: FotografiaImmagini: a coloriFormato: 23 x 27,5 cm Acquista qui il volume  – Luigi Burrei (1859-1927), originario di Nebbiù di Pieve diCadore (Belluno), visse la maggior parte della sua vita aPerarolo. Fu un commerciante di legname per conto delladitta dello zio, Andrea Burrei, e, nel contempo, anche unappassionato fotografo amatoriale. Di questa sua attivitàdilettantistica, quasi interamente inedita, è rimasta traccia inun corpus fotografi co di proprietà dei suoi eredi. Tale archivioconsta
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22 giugno 2023

  Dolomiti Contemporanee è nel volume THE LAST GRAND TOUR – Contemporary phenomena and strategies of living in Italy, curato da MICHAEL OBRIST (feld72) & ANTONIETTA PUTZU, e pubblicato a giugno 2023 da Park Books.[...] Per gran parte del XVI secolo fino all’inizio del XIX, il Grand Tour in Italia è stato una parte importante della formazione degli aristocratici europei. Seguendo questa tradizione, questo libro analizza da vicino l’Italia di oggi, concentrandosi sul tema dell’abitazione come indicatore delle interrelazioni politiche e socioeconomiche [...] Il contributo di DC è un saggio dal titolo: Il riuso del Patrimonio storico
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23 maggio 2023

  le fogge delle rocce nella storia dell’arte – studio comparativo per musei con l’iphone. esclusivamente i DETTAGLI, spesso -non sempre, spesso- in cornice fondale, di pietre e montagne, portati a macro, estratti-isolati (scavàti), prim’abbozzo di un progetto di estetica iconografica geologica montana, rassegna di pittogeologia alpina, abaco delle crode oleate, etc. Pietro del Donzello (?), 1487, La partenza degli Argonauti. (architetture del vello). – Bramantino, L’adorazione dei Magi, 1500, National Gallery.e ancora nel ‘500 (quando mai oggi più), l’artista gli era l’architetto della natura pure sapiente (delle nature pure), da cui
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21 ottobre 2022

Carégheta Stefano Collarin con Mauro BortotUna ricerca sull’industria storica dei careghétaOttobre 2022 – Lì non si può fumare, neanche all’aperto. Ci nascondiamo e accendiamo una sigaretta: tabacco forte senza filtro.  Non stiamo male. Siamo lì per prenotare un appuntamento (ci costerà caro il barbiere, pochi soldi qua in montagna?). Nel ritardo (pochi soldi e poco personale qua in montagna) chiacchieriamo e decidiamo di farci una birra. Mauro è un seggiolaio, un caregheta: impaglia e costruisce sedie in legno, mica per hobby, lui ci mangia con il paluch e il legno stagionato. In poche ore mi aveva già raccontato tutto,
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Batteria Castello

Batteria Castello  sta sull’altura sopra a Pieve di Cadore, a pochi metri dal Forte di Monte Ricco.
Anticamente, qui si trovava il Castello di Pieve di Cadore, prima fortificazione cadorina: numerosi i documenti, anche molto antichi, che vi si riferiscono.
Pare (forse) che il Forte Monte Ricco e Batteria Castello fossero collegati direttamente da una poterna: dalla copertura verde (e irrisolta: come irrisolto è, ad oggi, haitutti, il rapporto tra il Forte e il paesaggio) del Forte, volgendosi a Nord-Est, la facciata della Batteria Castello appare tra gli alberi, assai vicina (cinque minuti a piedi).
Quando, nel 2017, Dolomiti Contemporanee giunse a Pieve di Cadore, aprendo il cantiere di Fuocopaesaggio, scoprimmo la Batteria, e subito iniziammo a esplorarla, entrando nella sua storia, antica e recente.


La storia recente dice questo: Romano Tabacchi, uomo barbuto e tonante, fabbro e ceramista, artista-artigiano libero e anarchico, stabilì la sua dimora, il qualche modo tollerato dall’Autorità (che lui tollerava assai poco), proprio nella Batteria Castello, facendone un laboratorio, manutenendola e modificandola, e trasformandone gli ambienti interni in un caotico dedalo di superfatazioni e invenzioni spaziali: una domestica fucina. Pochi anni fa, Tabacchi morì, e la Batteria fu definitivamante abbandonata.
Crolli, piante infestanti e serpi, furti e ritrovamenti, ragazzini curiosi della valle in bicicletta sul colle: l’ennesima ruina, abbandonata e attraente (per alcuni).
Chiudemmo dunque la Batteria con un lucchetto, in modo tale che nessuno potesse portar via quel che rimaneva al suo interno, nè farsi male: una enorme quantità di oggetti e resti, attrezzi e libri e testi, quadri e vasellami, ferri e legni, macchine e bottiglie (vuote).
Le tracce della vita di Romano Tabacchi, tra cui molte sorprendenti meraviglie, ricoperte da uno strato di polvere.

E così, tra i molti spunti e temi a disposizione degli artisti in Residenza a Pieve, giunsero anche Batteria Castello e Romano Tabacchi. Due artisti-cacciatori in particolare, Sebastiano Sofia e Davide Dicorato, lavorarono qui per settimane, usando (di nuovo, e finalmante) la Batteria come un’officina (un’officina sperimentale; un cantiere dimostrativo: non è così, d’altro canto, che DC spesso infrastruttura i suoi cantieri-sul-patrimonio? per mostrarne, mentre li si vive dall’interno, il valore residuo, che può esser ripreso), rimestando le memorie e i ricordi e gli oggetti di Tabacchi, e costruendovi le proprie opere per Fuocopaesaggio.
Grazie a loro, Romano Tabacchi tornò dunque in vita al Monte Castello, dove lo scorso anno circolava anche Carlo Erba il Sapiente: così, i due si ritrovarono (quanti porchi). Batterie Castello è l’ennesima cava DC: il suo sangue circola ancora e scorre, in questo braccio che unisce le sue pietre instabli a Monte Ricco, e ancora gli artisti han preso a venire, e scavano, e cavano, e prendono e riportano, e i discendenti di RT sono sempre da noi aggiornati su quel che lì facciamo, e ne sono contenti, e ne discutiamo, e approfondiamo la nostra conoscenza, e quella collettiva, di questo sito memore, di quell’uomo interessante. 
Ora, è evidente a noi che Batteria Castello dovrebbe ospitare almeno due cose: un importantissimo cantiere archeologico, profondo mille anni; e un laboratorio-foresteria con bar, per accogliervi i cadorini e ospitarvi le genti di passaggio, insieme con gli artisti che lavorano al Forte, per i quali bisognerebbe ripristinar fucina e forni di RT, altri clangori verrebbero, il Colle di Pieve una storica fabbrica contemporanea.



Qui il lavoro tabacchiano di Davide Dicorato per Fuocopaesaggio 2017.
Qui il lavoro (parzialmente) tabacchiano di sebastiano Sofia per Fuocopaesaggio 2017 (acquisito dalla Collezione AMC Coppola).