6 gennaio 2021

Premessa: “S.T.R.E.A.M (Sostenere il Turismo sostenibile, la Rigenerazione urbana e la promozione delle Arti in aree Montane)” è un progetto Interregionale tra Italia e Austria, a cui abbiamo partecipato marginalmente, trovandoci noi e non per caso a Pieve di Cadore, tra il 2017 e il 2019, a proporre un’idea di rilancio per il Forte di Monte Ricco attraverso un programma di Cultura e Arte Contemporanea, insieme ad una visione che non ha attecchito. 
Il triennio di lancio sarebbe dovuto servire, se volessimo stare in una prospettiva costruttiva e non estemporanea, a impostare il ragionamento, per poi sostenerlo. Non ad
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20 dicembre 2020

A novembre 2020, all’ex Villaggio Eni di Borca di Cadore, sono venuti (son tornati) i vandali, e i ladri. Dalla Valle, e dalla Germania. Chi sono? Che fare?La vendetta del cervo carnivoro?Dai che ne parliamo.Questo testo è così articolato: 1) Premessa: difficile per chi non si concentra2) I nudi fatti, chiari e semplici da capire per chiunque (ma leggi la premessa), e la consequente, sacrosanta reprimenda —1. Premessa Vandali o nconsapevoli esploratori del proprio sommo vuoto interiore, che non è uno Spazio? (è piuttosto: un tetro anfratto deteriore del Non Esserci, che misero si oppone alla pienezza del buon
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8 dicembre 2020

  Come i lavori vengono e (talvolta) vanno -mentre alcuni soggetti rimangono fermi chiodati / corteccie non è un refuso: perfino buzzati, che non è sterne (primo monito: sapere usare la lingua). L’organicismo psicoorodinamico culturale terrazielato vs. i grigi corpi anticontemporanei, figli del timor contraccettivo che non sa relarsi. Dialettiche e afasie dell’esserci nella cura che spinge, o sta. Francesco Zanatta, If you have a knot you can not undo…, 2019, Collezione privata. —Dolomiti Contemporanee è un camino-cratere. Ciò che vien projettato fuori e sparso per l’atmosfera non son polveri gas o gli effimeri lapilli, ma i concetti e
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4 giugno 2020

Cibiana di Cadore è un paese di circa 400 abitanti, situato a circa 1000 m. s.l.m. Siamo nelle Dolomiti bellunesi. Risalendo da sud la Valle del Boite, poco dopo il paese di Venas di Cadore, e ad una decina di chilometri da Borca, si lascia la Statale di Almagna e si attraversa il torrente Boite, ed eccoci dunque nella Valle del torrente Rite, la si risale e si giunge agli abitati di Cibiana, con le sue borgate cinte di crode.Ancora su per tornanti, fai i tornanti e arrivi al Passo Cibiana, 1.530 m. s.l.m.Qui trovi i rifugi, gli attacchi
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21 gennaio 2020

  29 ottobre 2018 – viene tempesta vaia – lo schianto del paesaggio Ad oltre un anno da Tempesta Vaia (ottobre 2018 / dicembre 2019), facciamo il punto su come, anche questa volta, un elemento critico del corpo del paesaggio – il paesaggio è un corpo; noi siamo sminatori e paesaggisti dell’alpinismo culturale – che porta la picca, sia divenuto, quasi da subito, un’opportunità di riflessione e di ricerca: e non una lamentazione o esercizio al compianto.Il 29 ottobre 2018 eravamo dunque a Borca di Cadore, nelle Ville di Gellner all’ex Villaggio Eni di Corte, che dal 2014 alimentiamo
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13 novembre 2019

A novembre 2019, Dolomiti Contemporanee ha partecipato alla Winter Academy T.UN.NA (Academy internazionale sul turismo sostenibile nelle aree naturali UNESCO) della Trentino School of Management. Martedì 26 novembre 2019 – Winter Academy T.UN.NA – Cavalese L’intervento di Gianluca D’Incà Levis (scroll for eng): La costruzione della Montagna e del Paesaggio. Visioni e pratiche costruttive per rigenerare le risorse naturali. La Montagna è un’architettura costruenda, non un fossile inerte, né una cava inesauribile.Il valore (turistico, ricreativo, forestale, culturale) va prodotto, non consumato. Ma per fare questo serve innanzitutto una
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2 ottobre 2019

Tiziano Contemporaneo: avviamento del progetto al Forte di Monte Ricco a Pieve di Cadore (2017/2019)Tutti lo sanno: Tiziano Vecellio nasce a Pieve di Cadore (Bl), negli ultimi anni del quindicesimo secolo.A maggio 2017, dopo lungo restauro eseguito con il fondamentale sostegno di Fondazione Cariverona, il Forte di Monte Ricco, a Pieve di Cadore, è stato riaperto.Gli enti gestori della struttura, Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e Fondazione Museo dell’Occhiale onlus, hanno affidato a Dolomiti Contemporanee la curatela dei contenuti culturali e artistici, avviando una collaborazione triennale.La prima mostra, Fuocoapaesaggio, conclusasi ad ottobre 2017, è
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8 marzo 2019

Dal 2011, DC compie una ricognizione sistematica del territorio dolomitico, intercettando siti problematici ad alto potenziale, che vanno riconcepiti, ridefiniti, riaperti, rilanciati.Abbiamo cominciato a compiere i primi voli radenti sul Forte di Monte Ricco, a Pieve di Cadore, nel 2014. Nel 2017, concluso un importante restauro della struttura, sostenuto da Fondazione Cariverona, ilForte è stato finalmente riaperto. Il comune, e gli enti gestori, hanno deciso di intraprendere la via sperimentale della rigenerazione attraverso il contemporaneo, accogliendo il progetto immaginato da DC. Questo Report racconta il primo biennio d’attività, la visione, la
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28 febbraio 2019

1. Prologo, per chi non ci conosce: chi siamo, come agiamo, perché parliamo. Dolomiti Contemporanee: un progetto di valorizzazione, rigenerazione, cultura, arti, territorio, fiducia, reti. Dolomiti Contemporanee (DC) è un progetto nato nel 2011 nelle Dolomiti Bellunesi, che negli anni ha operato alla valorizzazione e rifunzionalizzazione di una ventina di siti problematici nel contesto dolomitico, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. L’idea alla base della pratica è questa: alcune ingenti risorse territoriali (siti o manufatti abbandonati o depressi, ambiti territoriali depotenziati, aree marginalizzate), per diversi motivi oggi sottoutilizzate o spente, vanno
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8 novembre 2018

il suono dei boschi schiantati è ora un ruggito meccanicoil suono della pala che cerca di aprirsi un varco tra gli abeti rossi e i pini sradicati, spezzati, sfracellati (grinding: apre/devasta/libera)a centinaia di migliaia, a milioni e la pala carica e spinge e spezza ancora i monconi tronchi di questi corpi torturati metallo su legno sbadabang i fantasmi del bosco che non è più e si cerca il nastro d’asfaltoche sta sepolto lassotto questi alberiche il cataclisma degli scorsi giorni ha gettato, scagliato, a terrasulle strade, sulle case, nei torrenti - in certi punti ce n’è più a terra
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Cibiana di Cadore

Cibiana di Cadore è un paese di circa 400 abitanti, situato a circa 1000 m. s.l.m. Siamo nelle Dolomiti bellunesi. Risalendo da sud la Valle del Boite, poco dopo il paese di Venas di Cadore, e ad una decina di chilometri da Borca, si lascia la Statale di Almagna e si attraversa il torrente Boite, ed eccoci dunque nella Valle del torrente Rite, la si risale e si giunge agli abitati di Cibiana, con le sue borgate cinte di crode.
Ancora su per tornanti, fai i tornanti e arrivi al Passo Cibiana, 1.530 m. s.l.m.
Qui trovi i rifugi, gli attacchi alle camminate e alle cime, una pista da fondo bella erta come piace a noi.
Sali sul Monte Rite, e trovi il Museo delle Nuvole, uno dei feudi alpini di Reinhold Messner.
Poi svalichi, e scendi in Val di Zoldo, e da lì se vuoi sali ancora a Nord verso il cuore della terra ladina, per Passo Staulanza. Su di là, andando verso Falzarego, ci interessa eccome, il Castello di Andraz (geografia delle percorrenze a reinnsco).
Oppure pieghi ad Ovest: il Passo Duran ti conduce nell’agordino, valle imperina e avanti.

Nella storia, Cibiana è nota per le minere di ferro, e per la coltivazione di questo metallo, e per le chiavi quindi.
Questo tema ci interessa da zempre.
Tallo ad esempio ha lavorato da Zoppè di Cadore, ecco il suo Pojat di Corte.
Tomè ha lavorato a Zoppè: anche sui ferri, e unendo le valli.
Insomma, da anni e lo si sa, poniamo e riattrezziamo relazioni di senso nel territorio dolomitico, questi sono alcuni dardi.
Tomè e Tallo vengono a Cibiana? Non saranno i soli, giusto Roberto?

Ora accade che Cibiana si apre al contemporaneo, nei prossimi tre anni ci sarà un fermento nuovo quassù, e noi, con Dolomiti Contemporanee, e con le nostre reti, contribuiremo ad alimentare questo fuoco critico, che entrerà nella vita e tra le pietre del paese, in relazione con il-resto-di-questa-terra-montagna, dato che ogni focus necessita di respirazioni più ampie, se non vuoi star lì nel buco, ogni ragione centripeta ne esige evidentemente un’altra centrifuga, che non è affatto compensativa, e così via.
La nostra logica operativa è sempre aggregativa: vediamo una montagna e la vediamo bene: siti e spazi vanno interconnessi, altrimenti crei delle monadi.

Nel 2022, gli artisti Caprioli e Orombelli hanno iniziato a lavorare a Cibiana, nella ex fabbrica di occhiali Dolomit.
Son pionieri ma non son piante, la retorica neovegetativa non fa per noi, ora portiamo su anche gli altri.

vista-dalla-ex-fabbrica-dolomit

 Vista di Cibiana dalla ex Dolomit. (foto Teresa De Toni)

 

Cosa faremo esattamente a Cibiana, comincerai a vederlo nei prossimi mesi, ma insomma si va, e bene.

Quissotto, alcuni siti e temi che ci interessano a Cibiana, e che tratteremo nelle ricerche, e insieme con gli artisti, e con gli altri cacciatori-raccoglitori che portiamo qui.

 

Le prime esplorazioni a Cibiana con il sindaco Gosetti.

Ci accoglie e ci accompagna. Lo ascoltiamo.
DC continua a scavare e esplorare il territorio. Sotto i spighe de Roan e sù, per il torrente. L’acqua divide, unisce e a volte distrugge. Sfredda le fucine di chiavi e campioni. Dalla fabbrica di chiavi Mattia ci indica un’apertura nel bosco aldilà del torrente (verso pian gioanin): si vede il dente e due colonne. I resti di un trampolino per il salto con gli sci.

Nel 1950, individuate le giuste pendenze, gli abitanti iniziarono i primi disboscamenti e dopo due anni di lavoro inaugurarono il primo trampolino di Cibiana (ne seguirono poi altri). Non era il trampolino di Zuel, era un’architettura minima, essenziale, che sfruttava la conformazione del paesaggio (aggiustato ad hoc dalle braccia dei thubianoti) per saltare lunghe distanze. Bisogna esser bravi (guardar bene) per fare il minimo. E quindi, nel marzo del ’52, nonostante la scarsità di neve (oggi come allora?), era tutto pronto. Mancava solo Guerino, uno dei più impegnati ideatori e promotori dell’idea, costretto a casa perché troppo malato. Per lui, i paesani, realizzarono un sistema di altoparlanti in grado di raggiungere la finestra della sua stanza. Fu abbastanza, gli consentì di seguire la telecronaca dei primi salti e la grande festa. Pochi giorni dopo si lasciò andare.
Soddisfatto?
“In pausa pranzo c’era il tempo per un piatto di pasta e due salti” ci dice il sindaco.
Si saltava sempre.
Cibiana diventò una valida palestra d’allenamento per molti saltatori. I ragazzi iniziavano dai tetti delle case: ogni pendenza era un possibile atterraggio. Tre lustri di illustri saltatori. Sempre tutti con gli occhi all’insù. Sassolungo di Cibiana, Croda de Cuz, e le nuvole? No, i spighe, le crode del Rite. Poi, nel 1966, l’alluvione distrusse quasi tutto.
Timidi i tentativi di ripristino.
Ora i resti. E il bosco se li mangia e noi pure, se non stiamo attenti.

Cibianotti Olimpionici non solo nel salto. Sci Club Cibiana si occupa di tutti gli sport invernali. Fondo, discesa (nota a Cibiana la pista della madonnina, guarda bene), e non per ultimo il bob.
Lo vedi davanti al comune, un bob, assieme ad un paio di sci da salto. È di Nevio?
Quando tornò dal Giappone era già li. Simbolo e strumento d’orgoglio. La Lorenzina e le altre si fecero sentire bene. Il paese tutto, era in festa. Era vicecampione olimpico. “Il Beethoven delle serpentine gelate“ (Osvaldo Da Col – Quei ragazzi nati sotto i spighe de Roan). Abile autista in budelli d’acciaio e ghiaccio. Prima sto sport si praticava per le strade: eran libere, ci si allenava spesso e tutti sognavano discendere queste valli in bob. I primi pezzi in legno, poi ferro e vetroresina, plastici, disegnavan traiettorie sempre più veloci. S’alza il rischio se non si studia. La testa il casco? Anche lo stomaco ci vuole.

Ora ci torniamo trai murales, le chiavi, gli sci el bob. In molti.
Paolo e il biliardo ci aspettano.

 

 

Qui altri link:

Museo delle nuvole di Reinhold Messner

nella vecchia Bottega della signora Maria (ora di Luciana Furlanis)

altre informazioni su Cibiana

archivio fotografico

2021 – un tentativo di ripristino dell’attività del salto con gli sci

“La grande estasi” - Alessandro Pagani

Campagna pubblicitaria Martini “the right one” – 1970 – qui un episodio sul salto

Viagra Boys – Sports – 2018