et un’oseliera: le performances

[Mostra come slideshow]

SABATO 10 AGOSTO, et un’oseliera et non vi è, CIASTEL D’ANDRAZ, OPENING PERFORMANCES:

- Ore 18.45, ingresso del Ciastel Hannes Egger The artist is absent – perform yourself, 2013, legno, vernice, stampa su PVC, stampa su alluminio, cuffie, lettore mp3.

Con un’azione lieve, non intrusiva, Egger interviene su un elemento preesistente e adiacente all’ingresso del Castello di Andraz: il palco. Interamente ridipinto di rosso, il colore a definire uno spazio d’azione, campo visivo determinato dall’artista, che introduce nella struttura un elemento ulteriore. Che cosa può essere un palco se non uno spazio sul quale ballare? Partendo dalla tradizione musicale delle sagre paesane locali – il Valzer e il Pairisher – , l’artista ha creato uno spazio performativo per i visitatori del Castello. L’istruzione d’uso installata sul palco fornisce le coordinate che permono all’opera di attivarsi, grazie a coloro che accettano l’invito di mettersi in gioco: prendere le cuffie, ballare, e diventare essi stessi i performers del lavoro. L’artista scompare (figli maschi?) e, partendo dalla tradizone, la re-interpreta in ottica contemporanea, integrandola. La performance inaugurale vedrà la partecipazione del Gruppo folcloristico locale Grop da Bal Fodom.

- Ore 20.15, Stanza del Capitano, COLORA (Lorenzo Commisso, Rachele Burgato), The zebra crossing, 2013, live-media

The Zebra Crossing è musica fatta con le immagini e nasce da un’interesse di COLORA sui temi della tridimensionalità del cinema e del doppio. Si tratta di un progetto audio video che partendo dalle regole dei giochi di “far finta di” del mondo infantile, unisce la verità con la finzione. Nella performance, lo strumento ritmico della drum machine viene sostituito da un insieme di ritagli video assemblati secondo strutture ritmiche. Le immagini sono state selezionate e montate a seconda dei suoni che producono. Con questa performance gli artisti indagano e re-interpretano la relazione tra l’immagine digitale – virtuale – e quella reale, del performer. Le immagini scelte uniscono le forme di oggetti ready made a oggetti d’arte autodprodotti. Dopo la performance, per rompere il limite tra finzione e realtà, alcuni oggetti presenti nel vdeo in forma di immagine verranno lasciati come traccia dell’intervento nello spazio del castello.