Giulia Fumagalli/Plurimo
Plurimo. Tramonto, 2017, scultura, legno, specchi, stampa, 200x100x30 cm.
Plurimo. Alba, 2017, scultura, legno, specchi, stampa, 200x100x30 cm.
Giulia Fumagalli cattura i colori delle montagne e li trasporta in stampe monocromatiche, a primo impatto statiche. Tuttavia entrando in relazione con l’opera, muovendosi davanti ad essa, il cambio dell’angolo di visione trasforma l’aspetto delle stampe cogliendone le differenti colorazioni.
I sette colori presenti all’interno di ogni quadrato mostrano il processo dell’enrosadira* delle Dolomiti, ovvero il fenomeno per cui le cime acquistano all’alba e al tramonto tonalità cromatiche tendenti al rosa.
Le delicate e graduali variazioni dinamiche di colore raccontano movimenti continui, riflessi ipoteticamente e ininterrottamente da uno specchio posto lungo un lato dell’immagine. La contrapposizione tra staticità illusoria e movimento cromatico produce così una variazione di superficie.
*En•ro•ṣa•dì•ra/, sostantivo femminile.
Fenomeno caratteristico per cui le Dolomiti assumono al tramonto o all’alba una colorazione rosa che passa gradatamente al viola. Letteralmente significa “diventare di color rosa”, deriva dalla parola ladina rosadüra o enrosadöra.
Il lavoro è visibile al pubblico solo in luce naturale, in analogia con il fenomeno dell’enrosadira.
opere in:
Fuocoapaesaggio
a cura di Gianluca D’Incà Levis e Giovanna Repetto
Forte di Monte Ricco, Pieve di Cadore (Bl)
20 maggio – 30 settembre 2017
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